“Mondi diversi gia’ esistono”

“Strappiamo la carta adesiva perché impedisce di vedere i mondi nuovi che resistono all’assalto di uno sviluppo mercificato e velenoso. Sono quelli in cui crescono le relazioni sociali diverse che vogliamo raccontare, accompagnare e difendere”.

 

RIBELLARSI FACENDO

MONDI DIVERSI GIA’ ESISTONO. NOI PROVIAMO A RACCONTARLI

Strappiamo la carta adesiva perché impedisce di vedere i mondi nuovi che resistono all’assalto di uno sviluppo mercificato e velenoso. Sono quelli in cui crescono le relazioni sociali diverse che vogliamo raccontare, accompagnare e difendere. Per cominciare a fare Comune con noi, inviate almeno 12 euro, uno al mese, e qualcosa che racconti cosa fate per ribellarvi e per creare adesso il mondo che vi piace

Una stazione Comune dei mondi nuovi

Il ribellarsi facendo spiegato ai bambini. E agli adulti che non si accorgono che mondi diversi già esistono

Ecco cosa facciamo per ribellarci e per creare adesso il mondo che ci piace

L’isola che non riusciamo a vedere / Massimo Angrisano

In questo mio tempo di grandi cambiamenti, voglio continuare a camminare con voi. Sto conoscendo (e imparando) nuove ribellioni, tra le quali quelle dell’essere e del fare. Leggere le pagine di “Comune” mi aiuta molto e sono sicuro che possa essere una bussola adatta a segnare la rotta per l’isola che non c’è. O che forse che non riusciamo a vedere, anche se quell’isola è qui, a poche miglia. Invio quello che chiede la campagna, almeno 12 euro, ma provo a moltiplicarli almeno per dieci, come spero riescano a fare molti altri. La redazione di Comune ha molti compagni di viaggio, sono orgoglioso di essere uno di loro.

“Buongiorno”  Enzo Scandurra

Mondi migliori stanno sorgendo Daniela Cavallo

Eccomi Monica Pasquino

Ribellarsi facendo: No Slot Gabriele Mondolesi

Complici Francesca Gabriellini

Ribelli sul web Davide Lamanna

Cominciamo dai teatri Edoardo La Rosa

Un intreccio vero fra i ribelli di ogni tempo in ogni luogo Marco Bersani

La mia rivolta nel 2014 comincia da “Comune” Antonio Castronovi

Ribelliamoci con Guerrilla Gardening  Stefano, Geppetto Bizzarro

 

LA PAGINA DELLA CAMPAGNA DI SOSTEGNO 2014 “RIBELLARSI FACENDO”

IN COSTANTE AGGIORNAMENTO È QUI

Versamenti sul: c/c bancario dell’associazione Persone Comuni

IBAN IT58X0501803200000000164164; Banca Popolare Etica, agenzia di Roma;

causale “sostegno campagna 2014″

E’ possibile inviare le quote anche con PAYPALL

 

CONTRO IL LAVORO
Lo straordinario cortometraggio di animazione “El Empleo” dell’argentino Santiago Bou Grasso. Dall’uomo ascensore alla donna appendiabiti, dagli uomini semaforo all’uomo zerbino. Non perdetevi l’ultima immagine. Premio del pubblico al Festival di Berlino
 

CONTI COERENTI
Il dominio della finanza sembra illimitato. Eppure, il movimento della finanza critica ha cominciato a mostrare come è possibile smettere di essere vittime di questo sistema e costruire relazioni sociali diverse. Un articolo e un appuntamento a Roma (6 febbraio al Nuovo Cinema Palazzo)

LARGO AL MUNDIAL. RIMUOVETE LA FAVELA
Servono parcheggi non baracche. L’urbanistica meravigliosa dei Mondiali di calcio e dei Giochi olimpici avanza. Le città del Brasile devono farsi belle e accoglienti per i turisti. Sotto le luci sfavillanti dei riflettori brilleranno come le stelle del firmamento calcistico. I poveri, invece, danno fastidio. Potrebbero forse occupare lo spazio riservato al folklore ma intralciano. Vanno affidati alle cure pacificatrici della polizia militare e poi a quelle delle ruspe. Un grande reportage fotografico di Desinformémonos

DIAGONAL LANCIA UN SOS DALLA SPAGNA
In Spagna come in Italia. “I media indipendenti esistono solo con il sostegno di chi li legge. Serve una pluralità di voci e di pensiero critico, siamo più necessari che mai”. Intervista al collettivo di Diagonal, un giornale quindicinale cartaceo e un vivace sito web, il miglior mezzo di comunicazione critico e indipendente che ci sia in Spagna. Diagonal esiste da nove anni, è un progetto che può vantare molti collaboratori e migliaia di sostenitori, “una comunità che scommette sull’economia sociale”. Si lavora in rete con altri collettivi e si riesce a fare a meno di “capi e direttori” oltre che, naturalmente, di padroni. Ha raccolto 27 mila euro di donazioni in soli sei giorni, eppure anche Diagonal sta rischiando la chiusura

IL PROBLEMA DI MESSINA? IL TEATRO PINELLI
Il teatro Pinelli di Messina è sgomberato domenica 19. In sintesi, spiegano gli ex occupanti, al Teatro viene imputato: reato di autocostruzione di un palco (di due..), reato di autoformazione gratuita, reato di antimilitarismo, reato di auto recupero, reato di incremento dell’attività culturale cittadina, reato di antirazzismo, reato di favoreggiamento sfrattati, reato di accoglienza, reato di ospitalità. Nella serata del 19, gli ex occupanti hanno poi restituito alla città un altro luogo simbolo della morte della cultura. “Ucciso da decenni si devastazione e saccheggio operati dai poteri pubblici, il teatro Vittorio Emanule è di nuovo libero: vi aspettiamo!”, scrivono on line.

MEMORIA DEL FUOCO IN UN CENTRO SOCIALE
E’ trascorso poco meno di un mese dagli incendi che hanno tentato di mandare in fumo i sogni e la memoria storica dell’autogestione alla Garbatella (Roma). La campagna per ricostruire La Strada allarga il suo percorso nomade in ogni spazio ribelle della capitale. È diventata una straordinaria occasione d’incontro per mettere in sintonia un modo di riconoscere e vivere la città, qualcosa di molto più ambizioso di un tour della solidarietà

AUTOGESTIRE L’ACCOGLIENZA
Ricordate i migranti abbandonati dall’amministrazione di Pisa noti anche per aver distribuito con altri le arance solidali di Sos Rosarno? Con ostinazione, creatività e grazie alla collaborazione di altri pezzi della città, a cominciare da Africa Insieme e Progetto Rebeldìa, la loro esperienza di autogestione del centro di accoglienza di via Pietrasantina è cresciuta tra orti sociali, laboratori di artigianato, tirocini formativi. E grazie alla collaborazione con la Società della Salute e l’Istituzione Centro Nord-Sud in questi giorni festeggiano alcuni contratti d’alloggio. Il cambiamento profondo cresce in basso

LA TENACIA DI UNA TALPA
Ugo Mattei ha accettato di presiedere l’Associazione per la Fondazione Marco Beltrami, su proposta del centro sociale autogestito La Talpa e l’Orologio di Imperia. L’associazione è nata nel 2007 per consentire un riconoscimento istituzionale al lavoro decennale svolto in città dalle diverse realtà (associazioni, singoli cittadini e partiti) che hanno sostenuto la trattativa contro lo sgombero

L’ARTE PER RIPRENDERSI LA CITTA’
Negli ultimi mesi l’Abruzzo è finito sotto i riflettori dei “grandi” media per l’impantanarsi della democrazia rappresentantiva, dall’amministrazione della città de L’Aquila alla Regione. Anche in questo caso occorre però strappare la carta adesiva che impedisce di vedere i mondi nuovi che resistono e si sperimantano in basso. Sono i mondi nei quali crescono relazioni sociali diverse, come quello emerso con l’azione diretta di sabato 18 con cui è stato liberato e riconsegnata alla città l’ex Standa di Teramo. Scrivono i promotori, un gruppo di lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo e della conoscenza, studenti e cittadini: “La nostra azione è collegata a tutte le lotte che in questi anni ci sono state in tutto il Paese, dalle occupazioni dei teatri e spazi culturali alle lotte per l’affermazione dei beni comuni, per un cambiamento culturale radicale”.

LA LOTTA PER LA TERRA VA INCONTRO ALLE CITTÀ
Alla vigilia del sesto congresso del più popolare movimento del continente americano, quello dei Sem Terra del Brasile, il suo dirigente più prestigioso, João Pedro Stédile, annuncia l’impegno per realizzare un grande referendum in autunno. Il Mst chiede la creazione di una nuova Assemblea Costituente e lavora a costruire una lotta comune tra i movimenti rurali, quelli delle realtà urbane e gli altri movimenti sociali brasiliani

NON SOLO BILL
Se state leggendo questo post lo dovete al business dell’uomo più ricco del mondo, Bill Gates, e alla sua Microsoft oppure al software libero e a chi recupera le componenti hardware dei vecchi computer. Anche sul web possiamo ribellarci

RICOSTRUIRE INSIEME LA CITTA’
L’urbanizzazione omologante del mondo diviene un destino considerato ineluttabile dell’umanità. Nessuno nota lo strano paradosso per cui da una parte gli stessi sostenitori di questo termine-­‐ concetto si prodigano nel predicare una politica di arresto di consumo del suolo e, dall’altra, sostengono le ragioni di una tale anonima mostruosità che fa letteralmente sparire ogni traccia di territorio agricolo a favore di un tessuto indifferenziato di abitazioni, centri commerciali, snodi intermodali, magazzini, depositi di stoccaggio, banche, agenzie immobiliari, meri aggregati di servizi e di funzioni favorendo una vera e propria ideologia di un ulteriore crescita. Di questi temi si è ragionato il 17 e 18 gennaio al convegno della Società dei Territorialisti/e sulla città

A TORINO CI VUOLE CORAGGIO…
…a portare i propri figli a scuola in sella a una bici. Venerdì 31 gennaio, alle 7,30, in largo Saluzzo parte la prima Bike to school torinese. Un gruppo di genitori si autorganizza, parcheggia la propria Fiat e si ritrova per sfidare consuetudini e cambiare la città

E ADESSO CI ALZIAMO IN PIEDI NOI
Alla fine degli anni Ottanta l’arena di Verona è stata un’agorà per i movimenti pacifisti. “In piedi costruttori di pace” gridava Tonino Bello, vescovo ribelle i cui articoli venivano pubblicati su il manifesto. In questi anni molte cose sono cambiate, sono stati raggiunti anche risultati importanti, ma nonostante la recessione l’Italia resta tra le prime dieci potenze militari del pianeta, nella corsa agli armamenti più dispendiosa della storia. Il 25 Aprile, cittadini, movimenti, associazioni tornano a Verona armati di disarmo per dire basta a queste scelte assurde e criminali. Comune-info, in buona compagnia, è trai i promotori e i media partener dell’iniziativa, che sarà presentata a Roma il 22 gennaio

CASE DI BUON VICINATO
Le case di buon vicinato sono un’alternativa al cohousing sociale, ma cosa c’è di diverso? Praticamente niente se si guarda ai vantaggi, le differenze semmai riguardano l’approccio alla gestione dell’edificio nelle sue parti comuni: più rigido nel cohousing e un po’ meno nelle case di buon vicinato. In ogni caso sono un modo con cui condivisione e bioarchitettura ripensano appartamenti, palazzi e città

 

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