Ucraina, “Fermare ‘Svoboda’, fermare il fascismo”

Nelle dimostrazioni di protesta il ruolo di guida è appannaggio dell’organizzazione filofascista neobanderista “Svoboda”, che ha lanciato due parole d’ordine precise: sciopero generale nazionale e dimissioni del governo e del presidente.

 

Giovedì, 12 Dicembre 2013

UCRAINA: FERMARE “SVOBODA”, FERMARE IL FASCISMO!

Dichiarazione dell’Ufficio del CC del VKPB per l’Ucraina, la Moldavia e la Transnistria

Dal 30 novembre l’opposizione bruno-arancione (“Batkivshina” di A.Jazenjuk, “Udar” di V.Klicko e “Svoboda” di O.Tjagnibok) ha portato in piazza a Kiev migliaia di persone favorevoli alla “scelta europea dell’Ucraina” e contrarie alla sospensione della firma dell’Accordo di associazione del paese alla UE. Nelle dimostrazioni di protesta il ruolo di guida è appannaggio dell’organizzazione filofascista neobanderista “Svoboda”, che ha lanciato due parole d’ordine precise: sciopero generale nazionale e dimissioni del governo e del presidente. La massa dei manifestanti, plagiata da “Svoboda”, scandisce già gli slogan di Stepan Bandera, “Gloria all’Ucraina!”, “Onore agli eroi!”, senza considerare che questi “eroi” sono Bandera, Shuchevic ed altri militi di OUN-UPA, accoliti dei nazisti, torturatori e carnefici, che hanno le mani macchiate del sangue di centinaiai di migliaia di polacchi, ebrei, ucraini, russi, zingari, bielorussi e cittadini di altre nazionalità. Questi “eroi”, istruiti ed armati dagli hitleriani, hanno fucilato, squartatato, fatto a pezzi tantissima gente, hanno inchiodato vivi i bambini ai tronchi degli alberi, hanno martorizzato intere famiglie, eliminato coi metodi più brutali un gran numero di persone nel tentativo di imporre all’Ucraina il sanguinario regime nazista.

Sconfitto il nazismo grazie alla potenza dell’Armata rossa sovietica guidata da I.V. Stalin, vennero presto saldati i conti anche coi resti delle bande di Bandera e soci. Però, dopo la distruzione dell’URSS e la sconfitta temporanea del socialismo, nell’Ucraina “indipendente” è di nuovo ricomparso il nazionalismo coltivato con cura dalla opposizione arancione che non nasconde la sua pedilezione per il fascismo.

Da 22 anni in Ucraina il potere è nelle mani del grande capitale. I regimi che si sono regolarmente alternati nel paese (Kravciuk, Kucma-Moroz, Jushenko-Timoshenko, Janukovic-Azarov), hanno trasformato l’Ucraina da potenza europea sviluppata, com’era all’interno dell’URSS, in uno dei paesi più poveri ed arretrati della Terra, con un popolo in via di estinzione. Su questo terreno, speculando con ipocrisia sulle disgrazie dei cittadini, è risorto il nazional-fascismo (banderismo), di cui il primo rappresentante è, come già detto, “Svoboda” di O. Tjagnibok.

Dell’attuale deriva nazional-fascista è responsabile anche il Regime di Janukovic-Azarov, un regime ligio al grande capitale, assurto al potere con parole d’ordine filorusse per poi dichiarare che l’Ucraina doveva avere “un vettore europeo”, affiancando in tal modo la opposizione nazional-fascista. Così, la sospensione temporanea della firma dell’accordo con la UE ha consentito ai leader bruno-arancione di portare in strada le masse filistee piccolo-borghesi nazionaliste ed una gioventù plagiata ed imbrogliata.

PERCHE’ LA UNIONE EUROPEA VUOLE L’UCRAINA

L’imperialismo, ossia Usa,UE e gli altri paesi capitalistici, navigano in una crisi economico-finanziaria rovinosa e cercano di uscirne sulla via della guerra, del soggiogamento degli altri popoli e paesi, della rapina delle loro materie prime a cominciare dal petrolio.

I paesi cosiddetti “periferici” dell’eurozona, Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Cipro, sono sull’orlo della catastrofe con un indice di disoccupazione intorno al 20-25%, con centinaia di migliaia di persone sul lastrico, con famiglie intere senza mezzi di sostentamento. Ma i burocrati della UE emettono crediti per salvare le finanziarie e le banche, pretendono dai governi nazionali il taglio delle spese di bilancio, la riduzione del del welfare, il rovesciamento del fardello della crisi sulle spalle del popolo. La “civile” Europa si fa vanto di promuovere i matrimoni omosessuali e i gey pride, di tutelare i “diritti” delle minoranze sessuali, tutto per indurre in confusione i laratori, per frenarne la lotta in difesa dei loro reali ditritti.

Il sogno dei filistei Ucraini, secondo cui una volta entrati nella UE come associati (nessuno propone all’Ucraina di fare parte della UE come paese membro a pieno titolo) si ritroverebbero come in un paradiso è solo una stupida illusione, un abbaglio.

Alle multinazionali, alle banche, al grande capitale sionista americano ed europeo, a questo autentico governo mondiale, i lavoratori dell’Ucraina servono solo come schiavi, servi alle mercè dei loro nuovi padroni, mentre il territorio del paese serve loro per il balzo verso Est, per la conquista e la sottomissione della Russia, per appropriarsi delle sue ricchezze naturali, per asservire ai loro interessi il suo popolo. L’adesione della Ucraina alla UE significa pure l’adesione alla NATO, il riarmo dell’Ucraina con le armi della NATO, le armi di un blocco che ha i suoi artigli puntati contro la Russia.

L’opposizione bruno-arancione ucraina, espressione degli interessi del capitale filo-occidentale di natura sia compradora che sionista, è completanebte radicata in questo capitale, perciò si fa portatrice degli interessi dell’imprerialismo Usa-NATO, consegna l’Ucraina nelle mani della UE, la pone al suo servizio e tenta persino di gettare i semi malefici di una guerra fratricida tra il popolo ucraino e quello russo, fratelli da secoli.

L’UNIONE DOGANALE

E’ l’Unione di Russia, Bielorussia e Kazakhstan, una associazione di paesi chiaramente borghesi. Però questa Unione, che pure poggia su basi borghesi, è destinata ad essere in concorrenza con il tandem Usa-UE e permetterebbe ai tre paesi firmatari di incrementare le loro potenzialità economiche.

L’ingresso della’Ucraina nell’Unione doganale consentirebbe di rianimare i complessi metallurgici e petrolchimici di questo paese, ed altri suoi settori produttivi, di bloccare la crescita del numero dei disoccupati già impressionante (al momento sono svariati milioni).

L’ingresso dell’Ucraina nella Unione doganale pernetterebbe pure di ristabilire i legami interrotti fra popoli fratelli, renderebbe possibile una lotta comune dei lavoratori di quattro repubbliche per il rovesciamento del potere del capitale di qualunque tinta e sfumatura, di allargare la battaglia sotto la Bandiera Rossa e proletaria dei lavoratori. Ed è soprattutto una simile prospettiva che terrorizza la borghesia!

Rivolgiamo ai lavoratori ucraini un appello:

– Fermiamo “Svoboda”, fermiamo il fascismo!

– Appoggiamo l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione doganale!

– Battiamoci per un futuro degno di essere vissuto, per rovesciare il potere del capitale, per ricostituire il potere Sovietico e il socialismo!

– Dalla Unione doganale borghese passiamo alla lotta rivoluzonaria per la rinascita dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche sotto la Bandiera Rossa della vittoria di Lenin e Stalin!

“Proletari di tutti i paesi unitevi!”, è questo il motto del marxismo, attuale oggi tanto quanto un secolo e mezzo fa.

A. Maevskij Segretario del CC del VKPB

Traduzione dal russo di Stefano Trocini

Fonte. www.vkpb.ru , 4 dicembre 2013

tratto da: http://siarivoluzione.altervista.org/index.php/component/k2/item/120-ucraina-fermare-svoboda-fermare-il-fascismo

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