Processo veleni Borgo Montello, ‘fare luce su verità con tempi certi’

Processo veleni Borgo Montello, Legambiente: “Preoccupa rinvio, ora andare avanti con determinazione e tempi certi per far luce sulla verità”.

www.legambientelazio.it

Roma, 12 febbraio 2014
 
Legambiente Lazio – Comunicato stampa
 
Processo veleni Borgo Montello, Legambiente: “Preoccupa rinvio, ora andare avanti con determinazione e tempi certi per far luce sulla verità”
 
 
“Preoccupa l’ulteriore rinvio del processo per i veleni di Borgo Montello nel quale Legambiente è costituita parte civile, serve fare chiarezza e chiudere finalmente questa fase del giudizio che si protrae ormai da un anno –dichiara Valentina Romoli, vice presidente e responsabile ambiente e legalità di Legambiente Lazio-. Quello di oggi è comunque un passaggio utile, ma bisogna andare avanti con determinazione e in tempi rapidi e certi per far luce sulla verità, perché i reati contestati nella richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura parlano di fatti gravissimi con ripercussioni dirette sulla salute dei cittadini di Borgo Montello e su tutto il territorio. Pesante l’impatto ambientale determinato sulle falde acquifere, sul fiume Astura e di conseguenza sulla salute dei residenti e rispetto al valore economico delle loro proprietà agricole. Dagli studi effettuati per accertare la corretta impermeabilizzazione degli invasi, è emerso che almeno uno dei quattro, quello denominato s0, nonché il primo ad essere stato costituito, è collocato proprio sulla sponda del fiume Astura, i cui elevatissimi livelli di inquinamento sono fonte di gravi danni alla salute dei cittadini residenti ed al complesso di imprese agricole diffuse intorno alla discarica.”
 
Stamattina nell’udienza contro i veleni della discarica di Borgo Montello tenutasi presso il Tribunale di Latina, il gup dott. Marcelli ha negato al perito la proroga di ulteriori 6 mesi ed ha nominato due ausiliari del perito stesso, il dott. Martinelli ed il dott. Massaro, rinviando all’udienza del prossimo 26 maggio. I reati contestati sono quelli di “omesso controllo circa la sicurezza degli invasi S1, S2, S3 ed S0 e la mancata esecuzione di opere di impermeabilizzazione dei citati impianti benché le stesse carenze strutturali fossero note agli imputati attraverso plurimi atti e documenti comunicati”.
 
L’Ufficio stampa Legambiente Lazio
www.legambientelazio.it
 

Sharing - Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *