“Abbiamo imparato a ribellarci nel tempo, costruendo relazioni attorno ai tendoni del Presidio No Dal Molin, a Vicenza, mobilitandoci contro la guerra e le servitù militari nel nostro territorio”.
ATTORNO AI TENDONI DEL PRESIDIO NO DAL MOLIN
“Non sono stata ribelle fin da piccola. Al contrario. (…) Sono stata una ribelle tardiva” Gioconda Belli, Il paese sotto la pelle
Abbiamo imparato a ribellarci nel tempo, costruendo relazioni attorno ai tendoni del Presidio No Dal Molin, a Vicenza, mobilitandoci contro la guerra e le servitù militari nel nostro territorio. Siamo diventati ribelli collettivamente, in gruppo, come nel nostro Gruppo d’acquisto solidale, per “difendere la terra per un futuro senza basi di guerra”.
Crediamo profondamente che la tutela del territorio dalle servitù militari passi anche per forme di agricoltura virtuosa, su piccola scala e naturale. E da questa convinzione è nata l’amicizia con alcuni piccoli agricoltori vicentini (e non solo), e con altri Gas e cooperative sociali, che ancora oggi – dopo 7 anni – ci porta a costruire sempre nuove iniziative ribelli, a tutela della biodiversità agricola, e anche relazionale.
Aderiamo alla campagna “Ribellarsi facendo” di Comune-info, curiosi di metterci in rete con altre esperienze in cammino verso la ribellione.
Gruppo d’acquisto solidale No Dal Molin – Presidio No Dal Molin, Vicenza
MONDI DIVERSI ESISTONO. NOI PROVIAMO A RACCONTARLI
Versamenti sul: c/c bancario dell’associazione Persone Comuni
IBAN IT58X0501803200000000164164; Banca Pop. Etica, Roma; causale Campagna 2014
E’ possibile inviare le quote anche con PAYPAL
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RIFIUTO DEL MERCATO ED ECONOMIA DEL DONO
Il dono è un concetto con molti significati diversi e contraddittori. Esiste perfino una storia buia del dono, che arriva fino ad alcune forme dell’”economia della condivisione”, ovvero quella che il capitalismo, travestendosi, fa da sempre: trasformare relazioni basate su cooperazione e solidarietà sociale in prodotti da vendere. Tuttavia, l’economia del dono che molti auspicano e alcuni sperimentano, è ciò che libera dalle relazioni di mercato e dal dominio del denaro, per proporre sistemi che cercano prima di tutto di ricomporre le relazioni tra le persone. Scrive Chris Carlsson: “Credo che la nostra speranza sia che quello spirito simile ai primi anni di vita nelle braccia delle nostre madri e dei nostri padri, dove tutto veniva offerto gratuitamente e con amore, possa essere la base di una trasformazione a livello sociale. Forse è possibile. Se ci riuniamo per discutere di queste idee ma dobbiamo sempre tornare a una vita dove la logica predominante è far soldi per pagare i conti, continueremo a pedalare a vuoto per un lungo tempo”
VENDERE CIBO FATTO IN CASA NON È REATO
Il signor Mark Stambler è ufficialmente la prima persona che a Los Angeles a vende cibo autoprodotto in casa (con pasta madre e farine bio), in modo legale
LA BAMBINA NO TAV E IL CARABINIERE
Scuola media di un paese della bassa Valle di Susa. Una mattina come tante: campanella, tutti in classe, e mentre si chiacchera arriva il prof. “Oggi niente lezione, si va in palestra ad ascoltare l’arma dei carabinieri”. E così ci si “intruppa” e si prende posto. Il carabiniere relatore spiega nei dettagli quanto bene fanno alla popolazione, spiega cos’è il bullismo e come loro possono intervenire in simili casi …. Tutto sembra finito nei migliori dei modi, ma c’è un ma. Perchè i bambini possono fare delle domande e la prima domanda la fa una bambina che frequenta la prima media (undici anni) che molto candidamente dice …. CONTINUA QUI
I DIRITTI E LA PAGNOTTA
Vivere di musica, e in generale di creatività, è ormai quasi impossibile. La musica, la letteratura, e tutte le opere d’ingegno che viaggiano sul web non danno da mangiare a chi le idea e le fa vivere. Apriamo con l’articolo di un artista un ragionamento fuori dagli schemi sui diritti degli artisti nell’era digitale
IMPOSSIBILE TROVARNE DUE UGUALI
Le persone, il clima e le vigne. Ci vuole pazienza, certo, ma serve anche l’incanto di una concordanza speciale tra questi tre elementi per fare un vino in armonia con la natura e il palato. Dal 15 al 17 febbraio, alla Fonderia di Reggio Emilia, si stappano i vini unici e irrepitibili di 150 vignaioli naturali che arrivano da tutta Italia (qualcuno anche da più lontano). La sesta edizione di Sorgentedelvino LIVE è un’occasione per ritrovarsi insieme su una strada comune: quella di un’agricoltura che rispetta l’ambiente, i territori, le tradizioni e le persone. Tre giorni di festa per bere bene e per ricordare a tutti che il vino è cultura e non un mero prodotto di consumo
LA BIBLIOCICLETTA DI OGNI GIORNO
Una nuova biblioteca itinerante e “no oil” tra i quartieri di Bologna. Pedalare, leggere, incontrare e condividere: le città si cambiano anche così
SI CHIAMA SVILUPPO. VIDEO
Perché ovunque si moltiplicano le forme di resistenza all’assalto di uno sviluppo mercificato e velenoso e i laboratori sociali (“ribellarsi facendo”) di un mondo diverso? Lo spiega bene questo strepitoso video (di Steve Cutts), in rete già da un po’
COME SI FERMA UNA MULTINAZIONALE
Un altro colpo durissimo per Monsanto. Il 10 febbraio 2014, la commissione tecnica interdisciplinare del ministero per l’ambiente ha bocciato lo studio sull’impatto ambientale degli impianti di Malvinas Argentinas presentato dalla multinazionale. Un pronunciamento sorprendente e molto netto. Il processo produttivo, spiega la commissione, non ha i requisiti di base per la gestione integrale dei residui. Mentre la gente del presidio festeggia, Monsanto annuncia che presenterà un nuovo studio di impatto ambientale, cominciando da zero. A chi domandava quando si prevede che il nuovo studio sia pronto, i dirigenti di Monsanto hanno risposto: “La priorità non è il tempo”. Sembra ancora incredibile ma Monsanto se ne sta andando al diavolo. Di seguito, un articolo su come un gruppo di donne molto coraggiose riesce a fermare l’installazione dell’impianto Monsanto per la lavorazione delle sementi Ogm più importante dell’America Latina
IL CONDOMINIO SI RIBELLA ALLE SLOT
Milano. Il movimento anti-Slot arriva anche nei condomìni e al Comune
APP NON SIGNIFICA APPRENDERE
Ai genitori degli alunni della prima B della Iqbal Masih, a Roma, non è piaciuto il progetto piovuto dall’alto che prevedeva un utilizzo “diffuso e continuo” dei supporti digitali, che avrebbe accompagnato i bambini nel corso dell’anno: ad ogni alunno il suo tablet, collegato a una rete Wi-Fi, e alla maestra una lavagna elettronica. Hanno protestato, discusso e approfondito, rifiutando quel progetto e sostituendolo con un laboratorio di informatica. “Non si tratta di essere contro o a favore del digitale – dice Roberto Casati filosofo e direttore del Cnrs dell’Ecole Normale di Parigi, che ha incontrato quei genitori – La questione è capire che uso farne, soprattutto con i più giovani e come introdurle in un percorso scolastico”. La sua teoria è che i supporti digitali sono apparecchi molto distraenti. Per Casati la storia che le nuove generazioni, quelle cresciute a bagnomaria nelle tecnologie, siano in grado di fare più cose contemporaneamente e di farle bene, grazie alle loro “competenze”, è una bufala. “Ma di che competenze stiamo parlando? Della capacità di passare da un’applicazione a un’altra? Se questa è una capacità, mi sembra che valga ben poco. I bambini sono in grado di fare funzionare un I Pad perché il design tecnologico si fa ogni giorno più intuitivo. Anche mia zia sarebbe in grado di utilizzarlo, se volesse”
METTERE IN COMUNE LA CULTURA
Si chiama #apparecchioper ed è una rete di saperi e di mezzi per la produzione culturale messa su da spazi come Macao (Milano), Sale Docks (Venezia) e L’Asilo ex-Filangieri (Napoli), ma di fatto ramificata su tutto il territorio italiano. Chi lo ha detto che non è possibile sperimentare relazioni diverse, hanno pensato i promotori, non fondate sulla competizione, l’isolamento, l’alienazione e la mercificazione del lavoro? La loro capacità di “mettere in comune” il fare teatro, musica, cinema, ma anche biblioteche, laboratori artigianali e autoformazione è già uno straordinario laboratorio culturale aperto, in cerca ora di sostegno
BRACCIA STRANIERE NELLA CITTÀ DEI RICCHI
Abu Dhabi non è certo un Eldorado per i lavoratori migranti. Gli Emirati Arabi Uniti hanno sviluppato una strategia ambiziosa per uscire dalla dipendenza petrolifera, ma inapplicabile senza la mano d’opera straniera, tanto indispensabile quanto umiliata da una sorta di schiavitù dei tempi moderni. Una situazione che le organizzazioni non governative continuano a denunciare
ORT’ATTACK NEL PARCO
A Bologna, nel Parco Kolletzek, nasce Ort’attack, orto sinergico comunitario ma anche scuola per ortolani urbani
A SAN JOSÉ APARTADÓ NO ESTAN SOLOS
I campesinos colombiani di San José de Apartadó si sono dichiarati Comunità di pace nel marzo del 1997 impegnandosi a non portare armi e a non reagire alla violenza con la violenza. Come tutti i contadini, tuttavia, sono considerati “potenziali guerriglieri” dai paramilitari e dall’esercito colombiano. Per questo, in questi anni, sono stati assassinati, violentati, deportati, derubati e minacciati. Non hanno smesso di denunciare, però, tutti gli uomini armati (guerriglia compresa) che hanno calpestato la loro dignità e il diritto ad essere neutrali in uno scontro che non gli appartiene. Nel dicembre scorso, il presidente colombiano Juan Manuel Santos ha chiesto “perdono” alla comunità per le calunnie del suo predecessore Alvaro Uribe. Eppure l’8 febbraio Wber Areiza, appartenente alla comunità e minacciato in più occasioni dai paramilitari, è stato sequestrato dai militari di San José. Il Gruppo 208 di Amnesty international di Fidenza Fiorenzuola, che ha “adottato” la comunità colombiana cinque anni fa, è preoccupato e, anche attraverso Comune-info, vuol tenere alta l’attenzione e far sapere che a San Jose de Apartadó non sono soli
CIOCCOLATO, UN ATTO DI RESISTENZA (video)
In molte comunità del sud del mondo, il cioccolato non è solo un cibo dolce. Prima di tutto è un alimento ricco di storia, come raccontano i contadini e le contadine che ogni giorno, nonostante il mercato continui a sfruttarli, difendono la propria dignità e le colture di cacao. A questa storia di resistenza è dedicato il bel video di Daniel Klein qui visibile
IL POTERE HA BISOGNO DI NOI
È un fatto che il potere non può realizzare i suoi progetti da solo. Ha bisogno del nostro lavoro, dei nostri consumi e dei nostri risparmi. Tuttavia possiamo resistere e desistere, tirarci fuori dal sistema, saltare giù dal treno per realizzare subito iniziative economiche e sociali diverse, dai distretti di economia solidale all’occupazione di spazi inutilizzati, dai Gas alle botteghe del commercio equo, dalla la finanza etica alle transition towns …
MORIRE DI MUSICA
Lavorano abbarbicati su grandiose strutture in ferro che possono innalzarsi fino a 30 metri d’altezza o trasportano valigioni con centinaia di chili di materiale. Sopportano turni di servizio massacranti, che arrivano a toccare le 14 ore consecutive. Percorrono centinaia di chilometri al giorno e presto imparano a dormire quando capita, dove capita e se ce n’è il tempo. E quando le luci sul palco danno il via al boato del pubblico, loro già attendono, stremati, che tutto finisca per ricominciare a far guizzare muscoli e ingegno. Benvenuti nel mondo dei lavoratori dello spettacolo, popolato da tecnici altamente specializzati come da facchini sottopagati, che sbarcano il lunario in attesa di una migliore occupazione
ATTORNO AI TENDONI DEL PRESIDIO NO DAL MOLIN
“Non sono stata ribelle fin da piccola. Al contrario. (…) Sono stata una ribelle tardiva.”
Gioconda Belli, Il paese sotto la pelle
Abbiamo imparato a ribellarci nel tempo, costruendo relazioni attorno ai tendoni del Presidio No Dal Molin, a Vicenza, mobilitandoci contro la guerra e le servitù militari nel nostro territorio. Siamo diventati ribelli collettivamente, in gruppo, come nel nostro Gruppo d’acquisto solidale, per “difendere la terra per un futuro senza basi di guerra”.
Crediamo profondamente che la tutela del territorio dalle servitù militari passi anche per forme di agricoltura virtuosa, su piccola scala e naturale. E da questa convinzione è nata l’amicizia con alcuni piccoli agricoltori vicentini (e non solo), e con altri Gas e cooperative sociali, che ancora oggi – dopo 7 anni – ci porta a costruire sempre nuove iniziative ribelli, a tutela della biodiversità agricola, e anche relazionale.
Aderiamo alla campagna “Ribellarsi facendo” di Comune-info, curiosi di metterci in rete con altre esperienze in cammino verso la ribellione.
Gruppo d’acquisto solidale No Dal Molin – Presidio No Dal Molin, Vicenza
http://comune-info.net/2014/01/ribellarsi-facendo-4/
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