Firenze, Coordinamento sedi toscane Unione Inquilini

“La difesa del diritto alla casa, con azioni di intervento attivo come i presidi antisfratto e le occupazioni di stabili di proprietà privata e di enti pubblici assenteisti” è “la connessione acutissima tra la crisi occupazionale e la perdita dell’alloggio”.

 

COMUNICATO STAMPA

Simoni: “la situazione degli sfratti in Toscana”
dichiarazione in occasione della riunione, di oggi 17 febbraio 2014 del coordinamento delle sedi della Toscana dell’Unione Inquilini .

VINCENZO SIMONI, PRESIDENTE NAZIONALE DELL’UNIONE INQUILINI, IN RIFERIMENTO AL COORDINAMENTO REGIONALE DELLE SEDI DELLA TOSCANA CHE SI RIUNISCE OGGI HA RILASCIATO AL SEGUENTE DICHIARAZIONE:

“La difesa del diritto alla casa, con azioni di intervento attivo come i presidi antisfratto e le occupazioni di stabili di proprietà privata e di enti pubblici assenteisti, si accompagna ad una persuasione tenace nei confronti dello Stato, delle Regioni e dei Comuni per far passare quello che da tempo era evidente:la connessione acutissima tra la crisi occupazionale e la perdita dell’alloggio.

Manifestazioni nazionali, cortei, delegazioni, azioni parlamentari si sono succedute con un crescendo che ha determinato qualcosa anche nelle normative di protezione sociale.

E’ passato nelle disposizioni di legge il termine di “morosità incolpevole”, alcuni prefetti, come capofila quello di Firenze, hanno collegato questa condizione a ripetute sospensioni delle esecuzioni degli sfratti ancora in corso, e in precedenza la Regione Toscana ha indirizzata la legge 75 del 2012, all’obbiettivo di assicurare anche per questi sfrattati il passaggio da casa a casa, affermatolo come un diritto umano.

Quale è l’ostacolo che ancora frena o addirittura blocca nella direzione indicata dalla Regione la gran parte dei comuni, anche quelli che si sono attivati, istituendo apposite commissioni ? E’ una carenza di ispirazione etico-sociale.

Non si assume per gli sfrattati e i senza casa l’obbligo di soccorso, analogo a quello che scatta in occasione di disastri naturali; non si recepisce pienamente come la perdita del lavoro diventi dramma totale, con conseguenze tremende per la salute fisica e mentale, quando si perde anche la casa.

Solo con questa consapevolezza, i Comuni e i loro Sindaci, come ufficiali di governo, si libereranno da un malinteso realismo, quello che li fa alzare le mani, dichiararsi impotenti, accampando la scarsezza di mezzi finanziaria o di alloggi già pronti da assegnare. Un’altra tensione etico-politica porterebbe questi sindaci e i loro assessori alla casa ad assumere provvedimenti anche straordinari, come l’applicazione della L.R.T. 75/12 che prevede l’acquisizione dell’alloggi con adeguato indennizzo di alloggi sfitti, l’utilizzo creativo di edifici pubblici inutilizzati, e quando questi non siano immediatamente disponibili, l’installazione di strutture provvisorie ma decenti, come si deve fare con prontezza dopo un terremoto. Perché di questo si tratta, di un terremoto sociale, che esige un rovesciamento delle priorità dei tempi andati.

E’ essenziale un cambio di passo: uso anch’io questo termine, con una precisazione, sia un cambio di passo contro la sofferenza e non ancora una volta a sostegno di chi usa la forza per un accresciuto dominio sulle altre persone. E non sia per nessuno una frase ad effetto!

Questo stiamo cercando di far passare nelle riunioni che si svolgono in queste settimane, nelle commissioni intercomunali, negli incontri con i prefetti, fino agli emendamenti che testardamente riusciamo a far presentare da diversi gruppi parlamentari.

La riunione di stamani è importante per rafforzare in tutta la Toscana il percorso avviato, superare le resistenze, incoraggiare le persone di buona volontà presenti a tutti i livelli istituzionali, ed essere di stimolo a livello nazionale.”

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