‘Ribellarsi’ anche in cucina ai ‘regimi economici e dietetici’

Scrive Don Pasta su Comune-info: “In un paese fragile e sgretolato raccontare la cucina italiana del nuovo millennio significa andare a capire cosa sia cambiato nella cucina tradizionale, nella sua geografia, nelle sue testimonianze”….

RIBELLARSI FACENDO. MONDI DIVERSI ESISTONO. NOI PROVIAMO A RACCONTARLI

 

RIBELLARSI FRIGGENDO CONTRO I REGIMI ECONOMICI E DIETETICI
Scrive Don Pasta su Comune-info: “In un paese fragile e sgretolato raccontare la cucina italiana del nuovo millennio significa andare a capire cosa sia cambiato nella cucina tradizionale, nella sua geografia, nelle sue testimonianze. Partire dall’Artusi significa fare una fotografia non solo della cucina Italiana, ma dell’Italia stessa. Significa provare nel modo il più esaustivo possibile di mostrarne le complessità, le particolarità locali, la cultura secolare che c’è dietro ogni ricetta tradizionale. … Le nuove leve dell’alta cucina, i nuovi arrivi migranti, i contadini anarchici nelle campagne, ritessono paradossalmente quel tessuto cancellato dalla modernità tra città e campagna, tra passato e futuro, che sono l’ossatura della cucina italiana e di ogni cucina tradizionale. Capirne le tracce affettive ed emozionali in ognuno, lo smarrimento, l’ancorarsi a ciò che c’è sempre stato, lo sperimentarne la sua trasformazione in qualcosa di nuovo. … Raccontatemi le ricette del vostro cuore, delle vostre origini. Spulciate quei ricettari scritti a mano dalle vostre nonne, recuperate i foglietti che cadono e scivolano giù per terra, trascriveteli. … Fatemi chiacchierare via skype con quelle donne che hanno salvato l’Italia cucinando genialmente il quasi niente della guerra e di ciò che ci fu dopo. Parlatemi voi adesso di come cucinate il poco di un frigo diventato anch’esso precario… “. La proposta completa di Don Pasta, con cui ha aderito alla campagna “Ribellarsi facendo“, la trovate qui

Via quelle scarpe strette Nicoletta Salvi, menetrella femminista

Mondi migliori stanno sorgendo Daniela Cavallo

 RIBELLARSI FACENDO

MONDI DIVERSI ESISTONO. NOI PROVIAMO A RACCONTARLI

Versamenti sul: c/c bancario dell’associazione Persone Comuni

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E’ possibile inviare le quote anche con PAYPAL

SCARICA SUBITO IL KIT COMPLETO DELLA CAMPAGNA 

LA STAZIONE COMUNE DEI MONDI NUOVI

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Newsletter di venerdì 21 febbraio. La prossima sarà inviata martedì 25. Seguiteci ogni giorno sul sito http://comune-info.net

ROMA STAPPA LA FELICITÀ
Una volta, ai tempi della Perla Nera, si chiamava Coppa Rimet. Adesso è la Coppa che spazza le favelas espellendo i brasiliani poveri dalle periferie: intralciano i cantieri e fanno vergognare il governo progressista. Oggi a Roma sarà invece la Coppa delle bollicine, e verrà portata in processione come San Gennaro da gente al servizio della Coca Cola e da amministratori che, troppo presi a stappare la felicità, sembrano aver dimenticato quel che di buono avevano saputo decidere per difendere la moralità della città che sono tornati a governare

FOLGORATI
La Folgore denuncia gli occupanti della caserma Curtatone e Montanara di Pisa, abbandonata da vent’anni dal Demanio, riaperta nei giorni scorsi dal Municipio dei Beni Comuni. Intanto il quartiere reinventa l’uso sociale dello spazio noto ormai come Distretto-42: SE L’EX CASERMA DIVENTA UNA BANCA DEL TEMPO

IL MIO MAESTRO È GEPPETTO BIZZARRO
Una scuola pubblica che rivaluta il sapere fare, dove l’imparare facendo insieme è un modo per costruire una società diversa, dove teoria e pratica non sono divisi con l’accetta, in cui a condividere i saperi non sono solo gli insegnanti tradizionali, dove il riciclo e il riuso diventano pratiche quotidiane. Fantascienza? No, come dimostrano gli alunni e le alunne della quarta e della quinta elementare della scuola Gandhi (difficile trovare un nome più adeguato in questo caso…), quartiere San Basilio, periferia est di Roma. Nelle scorse settimane insieme ai loro insegnanti e a Stefano, falegname noto come Geppetto bizzarro – che molti in questo pezzo di città conoscono per le partecipazioni alle azioni di guerrilla gardening -, hanno trasformato le classi in allegri laboratori di falegnameria

SABATO FACCIAMO IL PANE INSIEME?
Laboratorio di autoproduzione del pane con lievito naturale per «saper fare», per risparmiare, per mettere in discussione la dittatura dei consumi. E per stare insieme. L’appuntamento con l’associazione La Strada, a Roma, è per sabato 22 febbraio alle 16 (zona Monti Tiburtini). Affrettatevi a prenotare: tel. 340 346 06 64 oppure assolastrada@libero.it. Per partecipare basta portare un grembiule, una ciotola e un barattolo di vetro, un sacchetto di “Cambiare il mondo”, al resto (farine bio e prodotti naturali) pensa l’associazione

LIBERA REPUBBLICA DEGLI ORTI
Nasce una Rete europea per le biodiversità transfrontaliere: condividere semi e saperi

L’EMBRIONE DI UNA SOCIETÀ MIGLIORE
Non basta parlare del cambiamento per realizzarlo. E non bastano più neanche i movimenti che rivendicano diritti e cambiamenti. Abbiamo bisogno di laboratori che sperimentano la costruzione di relazioni sociali diverse contro il saccheggio dei beni comuni. Per questo in Spagna come in altri paesi si moltiplicano le esperienze che, dall’economia alla finanza, provano a favorire partecipazione, pensiero libero e critico, eguaglianza delle opportunità, proprietà collettive al servizio del bene comune

IL GIORNO CHE NARDI PRESE IL FUCILE
Perugia, maggio 1985. Il calzolaio Antonio Nardi, ex partigiano ed operaio, spara con il fucile caricato a sale a un suo compagno, il consigliere regionale del Pci Gallina. Poi Nardi si barrica nella bottega e minaccia di far esplodere l’edificio. È la storia che racconta il primo romanzo di Pier Luigi Brunori, ambientato tra le mura medievali di una città provinciale scossa da una ribellione che intuisce la fine di un’epoca. Nasce il turbo-capitalismo e la politica diventa spettacolo, il calcio perde la sua innocenza in una strage e presto crollerà il muro di Berlino

PERCHÈ IL MUOS È UNA PARTITA APERTA
Chi pensa che la costruzione dell’enorme impianto di comunicazione satellitare di guerra della marina Usa a Niscemi, di cui i “grandi” media non parlano più, sia una questione chiusa si sbaglia. Non si tratta solo di attendere i risultati di cinque ricorsi al Tar a fine marzo o la mozione parlamentare contro il Muos, ma di prendere atto che calpestare il parare e la dignità di migliaia di uomini e di donne, stracciare i diritti della Costituzione, reprimere con violenza il dissenso hanno provocato la nascita di un movimento grande quanto determinato, che non si limita al territorio siciliano. E che il primo marzo si riprende le contrade di Niscemi

L’AGRICOLTURA CHE SI OSTINA A ESSERE BIO
Sono passati vent’anni dalla prima edizione del rapporto Bio Bank. La prima pubblicazione censiva 1.200 operatori operatori del biologico italiano, quella attuale 10.600. La crescita dell’agricoltura biologica è dunque evidente, diffusa e complessa, ed è parte di un cambiamento più generale e globale che mette in discussione, tra inevitabili limiti, non solo il fare agricoltura, ma anche la relazione tra cittadini consumatori e produttori. E che non ha certo aspettato o goduto di interventi legislativi. Tra i dati più interessanti quelli sulla crescita dei Gas, dei mercati e delle mense scolastiche bio

MERCATO O SUPERMERCATO? IL VALORE DEI LUOGHI
Annusare, toccare, assaggiare, guardare e ascoltare nei mercati all’aperto e nelle botteghe sono strumento di controllo preliminare della bontà degli alimenti che si acquistano. Sono parte del tentativo di sottrarsi alle logiche di “non-luogo” del supermercato. Per questo, il fiorire sempre maggiore di mercati rionali o territoriali, di piccole botteghe di enogastronomia è un segno di quanto sia necessario ripensare la grande distribuzione e il rapporto con il cibo. Nei mercati si trovano prodotti di alta qualità, con una grande differenziazione, e in linea con l’esigenza di un cibo rispettoso dell’ambiente, dei contadini e della salute. Ma la “merce” più rara, e senza prezzo, resta quel palcoscenico di vita dove recita incontrastata la relazione tra le persone, con tutto il suo potere umanizzante

IL RITORNO DEI TERRENI AGRICOLI
Cosa sta accadendo in Italia? Sembra che molti proprietari di terreni edificabili stiano chiedendo alle amministrazioni di stralciare le destinazioni delle loro aree così da farle ritornare agricole, mentre i Comuni cercano di difendere le già esigue entrate economiche, spolpati dal “Patto di stabilità”, e si aggrappano affannosamente alle imposte sui terreni. Queste richieste sembrerebbero in controtendenza nel Paese in cui “il consumo di suolo è cresciuto ad una media di 8 mq al secondo” e in cui è dimostrato “che si tratta di un processo che dal 1956 non conosce battute d’arresto”.

IL MAESTRO DI TUTTI
Un maestro, ma soprattutto un uomo creativo e ribelle. Alberto Manzi, è noto come il maestro dʼItalia, per la trasmissione televisiva degli anni 60, “Non è mai troppo tardi”, un corso di istruzione popolare per il recupero degli adulti analfabeti. Rai1 il 24 e 25 febbraio propone una fiction sulla sua storia. In realtà, pochi ricordano alcuni aspetti della sua vita, come il suo impegno come educatore scout nella periferia di Roma, gli anni di lotta insieme ai contadini poveri e rivoluzionari latinoamericani, il suo lavoro nel carcere minorile di San Michele a Roma, ma anche i suoi libri, a cominciare da Orzowei. Come maestro nel 1981 si rifiutò di mettere i voti sulla pagella: “Non posso bollare un ragazzo con un giudizio, perché il ragazzo cambia, è in movimento”. Al posto del voto metteva un timbro ʻFa quel che può, quello che non può non fa”. La disobbedienza gli costò la sospensione dall’insegnamento

IL CONSUMO DI SUOLO E IL IUS AEDIFICANDI
Per combattere il consumo di suolo è indispensabile eliminare gli equivoci sull’edificabilità e ribadire, dal punto di vista legislativo, come suggerì la Corte costituzionale, che lo jus aedificandi non è tra i contenuti della proprietà privata dei suoli. La proposta di legge presentata da Ermete Realacci si muove nella direzione opposta

ESTRATTIVISMO O ECOLOGIA?
Ovunque le forze politiche che si oppongono apertamente all’austerità finanziaria, reclamano comunque la crescita economica come soluzione. Eppure oggi è evidente che lo sviluppo capitalista ha intaccato la capacità limite del pianeta Terra. Un nuovo regime di accumulazione, nazionalista e statista, un neo-sviluppismo, si è affermato in particolare in America latina: l’estrattivismo. Fondato sullo sfruttamento intensivo delle risorse naturali l’estrattivismo ripropone il problema dei limiti ecologici, per non parlare dei limiti sociali e politici, del capitalismo. Tuttavia, lentamente si diffonde una nuova resistenza dei movimenti, non più dominata dal feticismo della crescita infinita e del consumismo individualista, ma fondata sull’idea della reciprocità, della solidarietà, tanto nelle relazioni tra essere umani quanto tra noi e l’habitat naturale

          

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