Senato boccia proroga per lavoratori ex LSU/ATA

Il Senato ha bocciato l’emendamento con cui veniva richiesta la proroga degli attuali regimi di orario a tutto il mese di marzo  per i lavoratori ex lsu/ata impegnati nelle pulizie delle scuole. Sciopero generale il 3 marzo.

Comunicato stampa

 

Bocciata al Senato la proroga per i lavoratori ex lsu/ata, il 3 marzo sciopero generale

 

            “ E’ vergognoso che il Senato abbia bocciato l’emendamento con cui veniva richiesta la proroga degli attuali regimi di orario a tutto il mese di marzo  per i lavoratori ex lsu/ata impegnati nelle pulizie delle scuole prevalentemente del centro sud” dichiara Paolo Sabatini dell’esecutivo nazionale dell’USB; “ sono oltre 12000 gli ex lsu/ata, cui vanno aggiunti altrettanti dei cosiddetti appalti storici, che con le assurde politiche del MIUR, non solo non sono stati realmente stabilizzati, come l’USB chiede da tempo, ma a partire dal mese di marzo si vedranno ridurre gli orari lavorativi e le retribuzioni di oltre il 50%.

La proroga, cassata al senato dal presidente Grasso , avrebbe consentito di riaprire la possibilità di trovare delle vere soluzioni al problema costituito dal sistema degli appalti che , se ha garantito enormi profitti alle cooperative che si sono aggiudicati gli appalti, ha visto sempre più piombare queste migliaia di lavoratori nella disperazione e nella miseria pur svolgendo un lavoro utile e necessario.

Stante la situazione i lavoratori non possono rispondere che incentivando le iniziative di lotta, sempre più serrate negli ultimi giorni e nonostante la repressione scattata verso molti lavoratori che stanno lottando per il proprio futuro e contro i contratti miseria che gli sono stati proposti dalle nuove aziende che si sono aggiudicate gli appalti.

   “ il giorno 3 marzo l’USB ha proclamato un nuovo sciopero generale, il quarto dall’inizio del 2014, per sollecitare una vera soluzione per questi lavoratori, per chiedere l’annullamento della gara consip che sta determinando il taglio degli orari e dei salari, per chiedere l’internalizzazione del servizio di pulizia delle scuole, misura che paradossalmente costerebbe di meno che non l’affidamento in appalto del servizio, ed anche per respingere le misure repressive messe in atto nei confronti di lavoratori che lottano per rivendicare il diritto ad una vita dignitosa” conclude Sabatini.

 

Roma 21 febbraio 2014

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