“Il vero costo del consumo”

“La ribellione che ci porta a credere che il mondo e tutto ciò che c’è in esso è di chi con rispetto lo prende in mano e sempre con rispetto lo vive e lo fa vivere per il benessere e felicità di tutti”.

 Newsletter di Comune-info di martedì 25 febbraio

 

OGNI GIORNO NEL SITO DI COMUNE-INFO NUOVI ARTICOLI

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RIBELLARSI SENZA PADRONE
“Il Ri-bellarsi per noi di Ri-MAFLOW è di “costituzione”, è già scritto nel nome stesso. Noi siamo nati in primis da una ardita ribellione. La ribellione che ci porta a credere che il mondo e tutto ciò che c’è in esso è di chi con rispetto lo prende in mano e sempre con rispetto lo vive e lo fa vivere per il benessere e felicità di tutti. Per noi ogni cosa non è di chi si crede di averla per diritto precostituito o acquisito e poi non fa altro che farla morire. Così fanno i “potenti”, i “padroni”. Dalla MAFLOW, l’azienda dove fino al 2009 lavoravamo con soddisfazione, l’ultimo padrone se ne è andato esattamente un anno fa, lasciando 30.000 metri quadrati di spazi abbandonati e in rovina. Noi così abbiamo deciso di non lasciarci sconfiggere dalle scelte del capitale, abbiamo deciso di continuare la lotta che avevamo iniziato nel 2009 per difendere il nostro lavoro, abbiamo deciso di occupare e recuperare la nostra fabbrica e trasformarla in senso ecologico, ed è nata Ri-MAFLOW (…) I Padroni lasciano senza lavoro, inquinano e cementificano i territori. Noi non potremo che migliorare la situazione (…) Evviva chi si ribella! Ri-MAFLOW”.

STORIE DELL’ALTRO MONDO
“Ciao, siamo Irene e Marco, abbiamo 29 e 21 anni e siamo fratelli, cresciuti in una famiglia che ci ha sempre spronati a pensare criticamente il mondo che ci circonda. Questo fa di noi lettori appassionati di Comune, con cui sentiamo una grande affinità. L’obiettivo della campagna Ribellarsi facendo, ovvero ‘mettere in comune qualche riflessione e un grande numero di attività ribelli’, potrebbe da solo descrivere perfettamente il nostro modo di ribellarci facendo. Anche per questo siamo fieri di aderire e di raccontarvi che cosa faremo nell’anno che verrà. (…) Partiremo a marzo da Buenos Aires e attraverseremo 13 paesi, fino al Messico, viaggiando tra esperienze di economia solidale e movimenti e intervistando le persone che ne fanno parte. Le interviste avranno luogo di fronte ai fornelli, di conseguenza raccoglieremo non solo ricette per altri mondi possibili, ma anche ricette vere e proprie. Le storie le metteremo sul nostro blog ma andranno anche ad aggiungersi alle altre che riempiono le pagine di Comune. Irene Bertana”.

I messaggi completi della fabbrica Ri-Maflow, di Irene e di Marco, che hanno aderito insieme a molti altri alla campagna di Comune-info “Ribellarsi facendo” sono qui, insieme a tutte le informazioni su come aderire.

 RIBELLARSI FACENDO

MONDI DIVERSI ESISTONO. NOI PROVIAMO A RACCONTARLI

Versamenti sul: c/c bancario dell’associazione Persone Comuni

 IBAN IT58X0501803200000000164164; Banca Pop. Etica, Roma; causale Campagna 2014

E’ possibile inviare le quote anche con PAYPAL

AVETE GIA’ SCARICATO IL KIT COMPLETO DELLA CAMPAGNA?

LA STAZIONE COMUNE DEI MONDI NUOVI

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IL VERO COSTO DEL CONSUMO. VIDEO
Sei minuti di video-animazione straordinaria per parlare di sfruttamento delle risorse minerarie e dei lavoratori, di rifiuti e di obsolescenza programmata, di consumo e di salvaguardia dell’ambiente naturale. Un nuovo capolavoro dell’illustratore e artista britannico Steve Cutts, “Wake Up Call”. Eccolo.

LA LORO CRISI È LA NOSTRA FESTA
Non c’è nulla di casuale nella crisi, è la faccia opposta a quella della crescita e serve allo stesso scopo. Permette a qualcuno di appropriarsi di ciò che è di tutti: beni comuni, dignità umana, salute… Non ha dubbi, Marco Geronimi Stoll, inventore dello Smarketing, non possiamo migliorare questo mondo di predatori. Dobbiamo generare sistemi nuovi, con una scala diversa (più piccola), pensati in una lingua che il sistema dominante non può capire. Luigino Bruni, autore di “L’economia dell’anima”, sostiene che manca un pensiero originale: da troppo tempo, e non solo in Italia, si è interrotta una riflessione critica sul capitalismo. È la diversità a rendere meraviglioso il mondo, e la biodiversità di forme civili ed economiche non lo rende meno splendido e ricco di quella delle farfalle e delle piante. Servono dunque scelte coraggiose che premino i comportamenti virtuosi. È significativo il successo che sta avendo il movimento SlotMob. Doppia intervista a Marco Geronimi Stoll e Luigino Bruni.

BENVENUTI NELLA NUOVA ERA
Abbiamo cambiato era geologica, siamo nell’Antropocene. L’aumento della temperatura del globo, l’impoverimento dello strato di ozono, lo scioglimento dei ghiacciai, l’innalzamento dei livelli dei mari, l’acidificazione degli oceani, sono causati dai cambiamenti climatici provocati in un arco di tempo breve dallo sfruttamento umano dell’ecosistema. La responsabilità è diffusa, ma vogliono farci credere che le banche campioni di investimenti ultra inquinanti hanno la stessa responsabilità dei singoli cittadini, dicono che è inutile sapere che uno statunitense medio consuma 32 volte più risorse ed energia di un keniano o che meno dell’1 per cento della popolazione possiede il 40 per cento delle ricchezze mondiali. Tuttavia, in molti paesi cittadini e ricercatori hanno cominciato a immaginare i contorni della «resilienza», la capacità di un sistema di adattarsi agli eventi esterni, come le città che sperimentano la liberazione dalla dipendenza petrolifera. La crisi resta anche una opportunità per liberarsi da istituzioni repressive, da dominazioni e da immaginari alienanti.

UNA NATO NEL COMMERCIO
In gran segreto è stato preparato il Trattato di libero scambio Usa/Ue (T/Tip) che elimina qualsiasi barriera al mercato con conseguenze gravissime per la salute delle persone e per l’ambiente. “E’ la più grande ‘Statua Imperiale’ mai eretta”, dice Alex Zanotelli. Dobbiamo fermarli. Possiamo farlo, come nel 1998.

SUORA PACIFISTA CONDANNATA
Megan Rice, suora cat­to­lica e paci­fi­sta di 84 anni è stata con­dan­nata a tre anni di reclu­sione da un giu­dice fede­rale di Kno­x­ville (Usa) per atti di van­da­li­smo con­tro la pro­prietà dello stato e «inter­fe­renza con la sicu­rezza nazio­nale». Assieme ad altri due pacifisti si era intro­dotta nel depo­sito mili­tare «Y-12» dove ven­gono custo­dite le scorte nazio­nali di ura­nio arric­chito usato per fab­bri­care le testate del mag­giore arse­nale ato­mico attivo al mondo e pro­durre car­bu­rante per le navi nucleari della marina Usa. Al giu­dice, Rice aveva chie­sto di rice­vere l’ergastolo dicendo che pas­sare il resto della vita cer­cando di miglio­rare le con­di­zioni dei dete­nuti sarebbe stato per lei come un regalo. Un rimorso però alla fine ha ammesso di averlo: «Avere aspet­tato 70 anni prima di com­piere que­sta protesta».

POTERE O NON POTERE. DOVE VA IL MESSICO?
Da una parte le illusioni della rappresentanza e i sogni elettorali, dall’altra la possibilità di riprendere il controllo della vita e dei territori. Il potere non è una cosa che qualcuno ha e altri no. È una relazione, dipende da noi decidere di che tipo debba essere. Il Messico che dopo settant’anni si appresta a privatizzare la compagnia petrolifera nazionale è ormai un paese senza legge. La Costituzione, fatta a pezzi da centinaia di modifiche volute dai diversi presidenti, non regge il peso degli anni. A cominciare dalla questione indigena. I problemi costituzionali, però, come diceva Lassalle, non sono problemi di diritto ma di potere.

SMETTIAMOLA DI CHIUDERE I BAMBINI IN UN NUMERO
“Non sono stata capace di dire no. No ai voti. Alla separazione dei bambini in base a quello che riescono a fare. A chiudere i bambini in un numero … Il voto divide. Il voto classifica, è il più subdolo disintegratore di una comunità. Il voto cancella le storie, il cammino, lo sforzo e l’impegno del fare insieme. Il voto è brutale, premia e punisce, esalta e umilia. … I voti distruggono il piacere di scoprire e di imparare … “. Questo messaggio è stato scritto da Rosaria Gasparro, una maestra in una scuola elementare della provincia di Lecce, dopo aver consegnato le schede di valutazione ai genitori. Viene da pensare al maestro Alberto Manzi che nei primi anni ’80 si rifiutò di redigere le pagelle e al posto del voto metteva un timbro: ʻFa quel che può, quello che non può non fa”. La disobbedienza gli costò la sospensione dall’insegnamento. Il messaggio completo è qui.

LA MILITARIZZAZIONE DEMOCRATICA
Al nord come al sud, sotto governi di destra o progressisti, viviamo in società sempre più dominate dalla paura, controllate e militarizzate. Non è una tendenza transitoria né accidentale, si tratta di qualcosa d’intrinseco al sistema, che non può più funzionare senza criminalizzare la resistenza popolare. Il caso del Brasile, dove lo Stato sente la necessità di rispondere alla sfida della strada come qualsiasi Stato: garantendo l’ordine a spese dei diritti. E l’ordine, stavolta, serve ad assicurare che una delle più corrotte multinazionali che operano nel pianeta, la Fifa, possa celebrare la sua più lucrosa attività senza essere molestata da azioni collettive di protesta.

LO SPREMIAGRUMI FATTO DI BICI
Un artigiano di Firenze ha riciclato pezzi di vecchie biciclette per montare uno spremiagrumi e lo ha piazzato davanti alla sua bottega, mettendolo a disposizione di un’associazione. Ma c’è un problema: come mettere in regola col fisco la possibilità di vendere spremute di arance antimafia (il cui ricavato va alle iniziative sociali del quartiere), invece che merendine confezionate?

F35, CI OSTINIAMO A RIFIUTARLI
L’impegno italiano attualmente previsto nel programma per l’acquisto di otto F35 per il triennio 2014-16 è di 1,950 milioni di euro: 540 milioni nel 2014, 660 milioni nel 2015 e 750 milioni nel 2016, in media 650 milioni l’anno. Parallelamente, solo per fare un confronto, la Legge di stabilità 2014 ha previsto per gli anni 2015-16 un taglio degli stanziamenti per il Servizio Sanitario Nazionale di 1 miliardo e 150 milioni di euro. Il cittadino comune avrà meno letti a disposizione negli ospedali, dovrà pagare ticket più alti per accedere ai servizi sanitari, ma potrà sempre rifugiarsi sotto l’ala di un F35. Naturalmente il nuovo governo spera che questa protesta per gli F35 finisca una volta per tutte nel dimenticatoio

TUTTA LA PAROLA VIVA È DIALOGO
Percorre gli impervi sentieri della Sierra Madre messicana, discende dagli aztechi ed è depositario di alcuni dei saperi più affascinanti e misteriosi che formano la trama del disegno nascosto dell’immaginario mesoamericano. È il popolo wixárika (o huichol), il suo compito è quello di “prendersi cura del mondo”. Seguire le piste dei suoi saperi e comprendere i segreti della sua resistenza, può offrire soluzioni d’importanza vitale, anche in questo millennio. Il coordinatore editoriale di Ojarasca, la rivista mensile che dà voce agli indigeni invisibili del Messico, ci offre un racconto di grande interesse, chiosato con testi di Ramón Panikkar. Un esempio? L’assemblea, per i Wixárika, non è lo spazio per votare ma per conversare nel senso più ampio del termine, cioè, per esporre la propria parola e pensare insieme. Il consenso è il prodotto della riflessione collettiva, non il risultato di un tipo di votazione “pre-moderna”.

CICLOFFICINE CHE PEDALANO INSIEME
Spazi sociali, le ciclofficine assorbono l’atmosfera dei quartieri parigini.

NON DISIDRATARTI, SFIDA LE MULTINAZIONALI
Ogni giorno c’è chi la utilizza per lavare l’asfalto e le auto, ma soprattutto per produrre carne. Intanto, a quasi un miliardo di persone viene negato l’accesso all’acqua. E’ il momento giusto per respingere una dieta basata sugli animali e per abbattere la cultura dominante delle imprese. Naturalmente, i cambiamenti dello stile di vita sono solo dei piccoli gradini e da soli non sono sufficienti per i cambiamenti di cui il pianeta ha bisogno subito. Tuttavia, possono contribuire a ispirare la presa di coscienza e darci la spinta per impegnarci nella fase successiva: abbattere le multinazionali. Come fare? Prima di tutto dobbiamo smettere di trattarle come delle persone, dobbiamo riconoscerle come gli inquinatori che sono e come gli sfruttatori che sono.

SE L’EX CASERMA DIVENTA UNA BANCA DEL TEMPO
Ci sono molti luoghi dove riconoscere i mondi diversi che già esistono. Ad esempio, l’assemblea di quartiere in un’ex caserma, abbandonata e riaperta dal Municipio dei Beni Comuni, che raccoglie idee sull’utilizzo sociale di quello spazio e sul suo territorio. C’è chi propone di costruire uno snodo di servizi che attraverso il mutuo aiuto, una banca del tempo, da una parte risponda alle esigenze concrete della vita quotidiana, dall’altra permetta di ricreare un legame fra persone distrutto dalle logiche securitarie e dai processi di gentrificazione dello spazio urbano. Accade a Pisa, naturalmente il Distertto 42, l’ex caserma, è già a rischio di sgombero.

LA LEZIONE DEL CASO ELECTROLUX
Che fare quando il padrone di un’azienda decide di chiu­derla, o di tra­sfe­rirla all’estero per pagare meno tasse, o per pagare meno gli ope­rai, o per poter inqui­nare l’ambiente senza tante sto­rie? A lume di naso, la prima cosa da fare è requi­sire l’azienda (i sin­daci hanno il potere di farlo, se non altro per motivi di ordine pub­blico) e impe­dir­gli di por­tar via i mac­chi­nari. Poi biso­gne­rebbe bloc­car­gli i conti e farsi resti­tuire i fondi che, 90 pro­ba­bi­lità su 100, ha già rice­vuto dallo Stato sotto forma di con­tri­buti a fondo per­duto, cre­dito age­vo­lato, sconti fiscali e con­tri­bu­tivi (ma qui dovreb­bero inter­ve­nire anche altre isti­tu­zioni: Governo e magi­stra­tura). A mag­gior ragione que­sto vale se l’imprenditore in que­stione pone delle con­di­zioni inac­cet­ta­bili per “restare”: per esem­pio dimez­zare i salari, come all’Electrolux. Ma quello che non biso­gne­rebbe asso­lu­ta­mente fare è cer­care un nuovo padrone, che è invece il modo in cui il Governo ita­liano finge di affron­tare le situa­zioni di crisi (sul tema sono aperti al mini­stero dello Svi­luppo eco­no­mico più di 160 “tavoli”). Serve un’altra cura: quelle imprese devono con­ver­tire la pro­du­zione e cer­care nuovi sboc­chi, pos­si­bil­mente nei campi che hanno un futuro, per­ché sono quelli nei quali la crisi ambien­tale ren­derà pre­sto inde­ro­ga­bile inve­stire… Detta così sem­bra un’utopia: ma andiamo incon­tro a tempi in cui pro­spet­tare solu­zioni estreme e finora “impen­sa­bili” diven­terà necessario.

RIPRENDIAMOCI LE TERRE PUBBLICHE
L’enorme partecipazione agli incontri autorganizzati a Roma a proposito di riappropriazione e utilizzo delle terre pubbliche è il frutto di un cambiamento cominciato dalla vita quotidiana di molti. Ci sono le condizioni perché diventi un vero movimento, in grado di ripensare il modo di fare agricoltura e di sostituire l’economia del mattone con la conversione ecologica, un movimento che le istutuzioni devono rispettare e ascoltare.

UNA MAMMA CARGO BIKE
Stanchi del traffico? Della ricerca infinita di un parcheggio? Dell’aumento della benzina e dello smog? Perfino a Milano c’è chi apre crepe nel dominio dell’auto.

IL MAESTRO
Un maestro, ma soprattutto un uomo creativo e ribelle. Alberto Manzi, è noto come il maestro dʼItalia, per la trasmissione televisiva degli anni 60, “Non è mai troppo tardi”, un corso di istruzione popolare per il recupero degli adulti analfabeti. Rai1 il 24 e 25 febbraio propone una fiction sulla sua storia. In realtà, pochi ricordano alcuni aspetti della sua vita, gli anni di lotta insieme ai contadini poveri e rivoluzionari latinoamericani, il suo lavoro nel carcere minorile di San Michele a Roma, ma anche i suoi libri, a cominciare da Orzowei. Come maestro nel 1981 si rifiutò di mettere i voti sulla pagella: “Non posso bollare un ragazzo con un giudizio, perché il ragazzo cambia, è in movimento”. Al posto del voto metteva un timbro ʻFa quel che può, quello che non può non fa”. La disobbedienza gli costò la sospensione dall’insegnamento.

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