“Cgil Cisl e Uil, con poche sfumature retaggio di un rituale sperimentato da decenni, si accomodano con tranquillità al banchetto del vincitore”, osserva Fabrizio Tomaselli, dell’Esecutivo nazionale USB.
COMUNICATO STAMPA
CGIL, CISL, UIL SALGONO SUL CARRO DEL VINCITORE
TOMASELLI (USB), LI DENUNCEREMO ALLA MAGISTRATURA
USB dice no alla spending review e all’Accordo sulla rappresentanza
“Mentre Renzi va a prendere ordini a Parigi e soprattutto a Berlino, e stampa e televisioni non fanno altro che elogiare il ‘nuovismo’ del premier e delle sue idee meravigliose, Cgil Cisl e Uil, con poche sfumature retaggio di un rituale sperimentato da decenni, e nonostante gli innumerevoli colpi verbali ricevuti del solito Matteo, si accomodano con tranquillità al banchetto del vincitore”, osserva causticamente Fabrizio Tomaselli, dell’Esecutivo nazionale USB.
“Del resto – rileva Tomaselli – la spending review non tocca i loro monopolio sindacale ed i privilegi che da sempre derivano dall’essere sindacati ‘complici’. Tocca invece, e violentemente, le lavoratrici ed i lavoratori italiani, che saranno colpiti da tagli al welfare, da privatizzazioni, aumento delle tariffe e delle tasse locali, che in poco tempo assorbiranno anche quelle poche decine di euro sbandierati da Renzi”.
Aggiunge il dirigente USB: “L’Accordo del 10 gennaio tra Cgil, Cisl, Uil e Confindustria sulla rappresentanza sindacale, o sarebbe meglio dire sul monopolio sindacale di queste organizzazioni a prescindere dalla loro reale rappresentanza dei lavoratori, è in perfetta sintonia con le misure economiche intraprese da Renzi e dal suo Governo, plasmate dagli ordini del mondo finanziario internazionale e dall’Unione Europea”.
“L’USB, sindacato generale, indipendente e conflittuale, sta dimostrando da tempo, quotidianamente e sul campo, la sua reale rappresentatività e la capacità di organizzare i lavoratori e le lavoratrici. Non ci faremo imbrigliare da questo accordo truffa e anticostituzionale. Nei prossimi giorni – annuncia Tomaselli – presenteremo un ricorso contro Camusso, Bonanni, Angeletti e Squinzi per richiedere l’annullamento delle principali storture di questo patto, che fa prevedere momenti ancor più duri per il mondo del lavoro”, conclude l’esponente dell’USB.
Roma, 18 marzo 2014
Ufficio Stampa USB