Coop, ‘forte risposta lavoratori contro licenziamenti’

Altissima adesione dei dipendenti Unicoop Tirreno dell’Ipercoop Casilino di Roma e Aprilia 2, in provincia di Latina, allo sciopero indetto per l’intera giornata di oggi dall’USB Lavoro Privato contro i circa 75 esuberi annunciati dall’azienda.


COMUNICATO STAMPA

UNICOOP TIRRENO: FORTE RISPOSTA DEI LAVORATORI CONTRO I LICENZIAMENTI

 

Altissima l’adesione allo sciopero e la partecipazione al corteo regionale a Roma


Altissima adesione dei dipendenti Unicoop Tirreno dell’Ipercoop Casilino di Roma e Aprilia 2, in provincia di Latina, allo sciopero indetto per l’intera giornata di oggi dall’USB Lavoro Privato contro i circa 75 esuberi annunciati dall’azienda. In entrambi i punti vendita sono chiusi interi reparti ed il servizio è fortemente rallentato.

Oltre cento lavoratori sono ora in piazza a Roma, al corteo regionale organizzato dall’USB “Giù le mani dai fondi europei”, che sta percorrendo la capitale dalla metro San Paolo alla Giunta regionale del Lazio. Con le loro divise indosso, i lavoratori stanno sfilando compatti dietro lo striscione “I LAVORATORI COOP PER IL SALARIO, LA DIGNITA’ E LA DEMOCRAZIA SINDACALE”.

L’USB esprime soddisfazione per primi contatti avvenuti con la segreteria dell’assessore regionale al Lavoro, Lucia Valente, e per l’incontro, che ha preceduto l’inizio del corteo, con il consigliere regionale e portavoce del M5S, Silvana Denicolò.

“Oggi, di fatto, i lavoratori si riappropriano della loro sovranità sulle burocrazie sindacali, che avevano trattato gli esuberi con l’azienda nelle “segrete stanze” di un albergo romano –  ha dichiarato durante il corteo Francesco Iacovone, dell’Esecutivo nazionale USB Lavoro Privato – e rispondono con un secco NO al progetto di mobilità per lavoratori da 600/800/1.000 euro al mese, nel mentre c’è chi nella stessa azienda guadagna anche dieci volte tanto e non dà alcun segnale concreto di solidarietà”.

“La forte reazione venuta oggi dai dipendenti Coop – ha sottolineato Iacovone – dimostra ancora una volta che se i lavoratori vengono messi in condizione di scegliere il proprio futuro, non si rassegnano alla politica della riduzione del danno, ma hanno le qualità, l’energia e la determinazione per affrontare un percorso di lotta teso alla salvaguardia dei diritti e del salario, per rispedire al mittente i piani industriali fatti sulla carne di chi lavora”, ha concluso il dirigente USB.

Roma, 28 marzo 2014

 

 

Ufficio Stampa USB

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