“Il mantra dell’austerity è noto. Mercato oggi significa scommettere sul prezzo futuro dei prodotti. Guai a protestare e sperimentare altre strade”.
Newsletter di Comune-info.
MONDI DIVERSI ESISTONO. NOI PROVIAMO A RACCONTARLI
LA MAESTRA RIPETENTE
«Ripetere è la condizione ordinaria di chi fa scuola. Ma non ci faccio l’abitudine alla ripetitività, per non subirne il tedio ne rovescio la prospettiva. Nel ritornare a fare, nel tornare a dire, a vedere, a toccare, a sentire provo ad esplorare le possibilità nascoste. Mi invento altri modi che spesso rivelano altri mondi. Un senso o più alla volta, un percorso all’aperto, un albero da adottare, il rondone ferito, il pane con la pasta madre, le api che hanno perso la regina, il corpo e la poesia. Scaravento il non ho capito nel possiamo fare, insieme smontiamo il difficile per vedere cosa c’è dentro. La complessità si può fare a pezzi per renderla accessibile, a portata di tutti. Ci mettiamo in scena. Ci raccontiamo. Nei segni svegliamo il sogno… Così progrediamo insieme di esperienza in conoscenza… è il il tempo della lumaca» L’ARTICOLO COMPLETO DI ROSARIA GASPARRO, MAESTRA
DOBBIAMO RESTITUIRE FIDUCIA AI MERCATI
Il mantra dell’austerity è noto. Mercato oggi significa scommettere sul prezzo futuro dei prodotti. Guai a protestare e sperimentare altre strade. Prima di fare la spesa dal fruttivendolo, per favore, leggete questo articolo di Andrea Baranes
RICREARE LA CITTÀ
Un gruppo di vicini di casa trasforma un terreno incolto in spazio pubblico. Proprietari di orti aprono le porte dei loro appezzamenti a giovani. Alcuni disoccupati si riuniscono in cooperative diventando committenti. Ovunque si diffondono esperienze in cui sono i cittadini a promuovere iniziative per cambiare le città. Il progetto “We-Traders. Cedo crisi, offro città” mette in connessione iniziative su questi temi di artisti, designer e cittadini di cinque realtà europee: Lisbona, Madrid, Tolosa, Torino e Berlino. Forum, workshop, esposizioni ma anche open call sul web aperte ad altre città L’ARTICOLO COMPLETO
GLI USA DEI CAFFÈ COMUNITARI
Locali e bar comunitari che offrono socialità e cibo buono a tutti e sfidano l’assistenzialismo tradizionale delle mense per i poveri: accade in diverse città degli Stati Uniti. In alcuni di questi locali non ci sono cassieri e neanche registratori di cassa, ognuno paga per quello che può, spesso mettendo a disposizione tempo-lavoro gratuitamente. Nonostante queste caratteristiche gli incassi sono sufficienti a coprire i costi e ogni giorno vengono cucinati in questo modo migliaia di pasti, in gran parte di cibo bio e di filiera corta. Al “Same cafè” di Denver, una scritta in legno all’ingresso dice: “Be the change that you wish to see in the world” L’ARTICOLO COMPLETO
UN CAFFÈ LETTERARIO PER SCAMPIA
Aprire una libreria in una periferia di una grande città difficile, farlo in una scuola, utilizzando materiali di riciclo e scegliendo di proporre solo libri di casa editrici indipendenti, significa farsi beffe di profitto e mercanti
LA NOTIZIA COMPLETA
DISEGNARE LA RESILIENZA ALIMENTARE
Ai Castelli Romani è stato avviato un percorso piuttosto interessante: molte realtà si sono riunite per cominciare a condividere le proprie esperienze sul tema della permacultura e degli orti collettivi con l’obiettivo di creare una agricoltura bioregionale resiliente L’ARTICOLO COMPLETO
CAVOLI, GLI ORTI SONO GIÀ MEZZO MILIONE
A forza di coltivarli, di recuperare terre abbandonate, di sperimentare progetti di filiera corta autogestiti da gruppi di cittadini, scuole incluse, anche alcune amministrazioni locali negli ultimi anni hanno smesso di pensare agli orti come spazi da concedere, quando va bene, a pochi anziani. Tra le città più virtuose Torino, Genova, Padova e Livorno. Di sicuro, ovunque gli orti urbani restano prima di tutto luoghi dove ricomporre relazioni sociali e ripensare il rapporto con il cibo LA NOTIZIA COMPLETA
DISARMIAMO LE EX CASERME
Roma, Pisa, Bologna, Livorno, Taranto, Treviso, Trieste, Genova, Napoli, Bari, La Spezia: cosa hanno in comune? Sono tra le città nelle quali gruppi di cittadini, in attesa di norme sulle dismissioni delle ex-caserme, hanno avviato percorsi partecipati per progettare un loro riutilizzo sociale e, in alcuni casi, hanno cominciato ad autogestire spazi abbandonati L’ARTICOLO COMPLETO
MAMMA E PAPÀ
“La lettura di un piccolo libro – ha scritto Mario Lodi – ci fa entrare, in punta di piedi, nel mondo degli affetti familiari dei bambini. Quando il clima della classe è piacevole, gli scolari possono raccontare, attraverso parole semplici e sincere, i propri sentimenti e le relazioni che vivono con i genitori e i nonni. Aiutarli a riconoscere le emozioni ci consentirà di ritrovare, anche tra i banchi di scuola, il bambino vero, intero, curioso e felice”. La lettura del libro “Mamma nastrino, papà luna” di Emanuela Nava, racconta oggi Luciana Bertinato (maestra e amica di Mario Lodi), “si rivela un’occasione utile per favorire nella classe la socializzazione del pensiero e far emergere i sentimenti profondi che i bambini vivono in famiglia”. Di seguito, la bellissima conversazione registrata in aula da Luciana Bertinato L’ARTICOLO COMPLETO
GIOCATTOLI, IN GENERE
La bimba nell’immagine (pubblicata all’interno dell’articolo) sta maneggiando “My Pretty Learning Purse” che contiene oggetti imbottiti a forma di rossetto, braccialetto, specchio e chiavi; una prima versione aveva dei soldi imbottiti, la più recente ha una carta di credito. Pretty significa grazioso, bello. Learning vuol dire apprendimento. La borsa, inoltre, canta una canzoncina sui colori rosa e porpora. Cominciate a vedere cosa insegna? La versione per maschi di questo “giocattolo” ha la forma di una cassetta per attrezzi. L’apprendimento è rimasto, il grazioso è sparito. Gli oggetti imbottiti sono martello, cacciavite, sega, chiave inglese, e la scatola canta una canzoncina differente: “Andiamo al lavoro!”. Produttori diversi riproducono ossessivamente gli stessi concetti. … Può sembrare assurdo dividere maschi e femmine tramite i loro giocattoli, soprattutto quando sono così piccoli da non avere alcun concetto dei ruoli di genere. Ma proprio perché tali ruoli non hanno niente di naturale bisogna martellarli nelle coscienze il prima possibile. Inoltre, segregare i bimbi in ruoli di genere è anche un modo meraviglioso di vendere di più … Il genere è infatti la costruzione dei rapporti sociali tra donne e uomini: non sarebbe auspicabile il suo ingresso nelle scuole? Di sicuro sarebbe un modo per far scoprire che ci sono molti modi di essere una bambina e un bambino L’ARTICOLO COMPLETO
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Ribellarsi non facendo Elisabetta
Leggendo l’articolo di Chris Carlsson Il rifiuto creativo dell’ideologia del lavoro forse ho capito quale sia il mio modo di ribellarmi facendo (o, meglio, NON facendo). Lavoro in una grande azienda che si attrezza per influenzare l’atteggiamento dei suoi dipendenti facendoli entrare in gioco nel proporre idee e soluzioni che rendano più confortevole la permamenza nel luogo di lavoro. Semplicemente io non aderisco. Non so se prima o poi sarò costretta a farlo, però finché questo non accadrà non ho alcuna intenzione di contribuire al… “enjoy-washing”.
Versamenti sul: c/c bancario dell’associazione Persone Comuni
IBAN IT58X0501803200000000164164; Banca Pop. Etica, Roma; causale Campagna 2014
E’ possibile inviare le quote anche con PAYPAL
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TRENTA LIBRI IMPERDIBILI
La voce di genitori e maestri che raccontano una storia, recitano una filastrocca o la leggono ad alta voce è strumento prezioso non solo per trasmettere la passione per la lettura ma anche per immaginare mondi diversi. Da dove cominciare? Magari da alcuni classici come Robin Hood di Alexandre Dumas, Favole al telefono di Gianni Rodari e Cipì di Mario Lodi. Ecco una lista ragionata di trenta libri imperdibili, buona per piccoli e quindi anche per grandi. E la vostra? L’ARTICOLO COMPLETO
IL PUCHERO ARGENTINO DEI SEIN TEMPU
Un grande piatto con origini iberiche, incontrato a Buenos Aires e cucinato da argentini con radici molto italiane che sono in partenza per l’Europa. Il “puchero” ha una storia molto antica e molto popolare che, dal Novecento, è stata segnata profondamente dalle migrazioni. Irene e Marco sono partiti dal Piemonte per viaggiare, ascoltare, conoscere e raccontare le storie del continente che amano, l’América Latina. Questa volta sono andati in un mercato della capitale argentina e hanno cercato un incontro straordinario: i Sein Tempu, un gruppo che attraverso il suono e le danze mediterranee si diverte a giocare con le proprie origini. È lo stesso viaggio di Marco e Irene ma in direzione contraria, e di certo piuttosto ostinata. Come mettersi in comune davanti ai fornelli L’ARTICOLO COMPLETO
CONDIVIDIAMO IL PANE
Sul cartello affisso nel forno c’è scritto “Pane in attesa”, sopra poche righe spiegano l’iniziativa. Accanto invece è stata posizionata una cesta con le buste dei panini già pronte per essere ritirate. Chiunque può contribuire, come può, a lasciare il “Pane in attesa” a chi è in difficoltà. A Messina hanno già aderito quattordici forni. Ha scritto Mario Rigorni Sten: «Cari Compagni, sì, Compagni, perché è un nome bello e antico che non dobbiamo lasciare in disuso; deriva dal latino “cum panis” che accomuna coloro che mangiano lo stesso pane. Coloro che lo fanno condividono anche l’esistenza con tutto quello che comporta: gioia, lavoro, lotta e anche sofferenze… » LA NOTIZIA COMPLETA
GHIACCIO NERO
Molti conoscono Priolo, comune della provincia di Siracusa, come parte di quel maledetto “triangolo della morte” siciliano (con Augusta e Melilli) che, grazie alle raffinerie e all’inceneritore dell’area industriale, registra da anni tra i suoi abitanti un numero di tumori e di malformazioni fetali assolutamente fuori dalle medie nazionali. Oggi le raffinerie di Priolo sono nelle mani dei russi della Lukoil, società che si lamenta con gli enti locali per l’eccesso di controlli e autorizzazioni. Ma cos’è la Lukoil? “Beh, diciamo che in Russia c’è una città intera, Usinsk, nella repubblica di Komi – spiega Maria Rita D’Orsogna, fisica e docente universitaria all’Università statale della California -, dove conoscono bene questa Lukoil, perché ha praticamente inquinato tutto quello che c’era da inquinare…”. Qualche anno fa, ad esempio, tutto il mondo ha scoperto il “ghiaccio nero” nei fiumi di Usinsk, frutto delle trivellazioni della Lukoil. Qualcuno lo spieghi a Crocetta L’ARTICOLO COMPLETO
BICI AL PASCOLO SUGLI APPENNINI
« … Andiamo all’Aquila perché vogliamo stare vicino ai tanti che conosciamo là. Ci vogliamo arrivare in bici per capire meglio la terra che ci separa e come si trasforma in Abruzzo il Lazio. Gli scenari, i campi di grano, i boschi, le querce, i castagni, i faggi e le nuvole bizzarre. L’Aquila dalla sua sciagura potrebbe rinascere moderna, più vicina all’uomo, l’uomo a piedi e l’uomo a pedali. Per ritornare quella che amavano i suoi abitanti, ma più attenta, la città dove i bambini vanno a scuola a piedi e i vecchi camminano da soli, con i marciapiedi ribassati e i semafori intelligenti. E le auto fuori dai coglioni. L’Aquila potrebbe farla questa scelta. Purtroppo, mille volte purtroppo, dalla tragedia nasce anche la grande occasione. Sarebbe un segno moderno e rivoluzionario … »
NOVANTA PIONIERI ECOSOL
Chi l’ha detto che l’economia debba essere questa ossessionante, orribile “macchina per produrre”, per dirla con Alain Caillé? Ispirati dall’idea di rigenerare le comunità locali partendo da un sistema socioeconomico imperniato sui principi della condivisione e della solidarietà (e non del profitto, dell’accumulazione e della finanza), in Friuli Venezia Giulia si è costituito un Forum per i Beni comuni e l’Economia solidale che ha elaborato una proposta di legge per promuovere filiere di economia solidale, a cui partecipano novanta persone (amministratori degli usi civici, produttori agricoli, cooperatori sociali, ambientalisti, operatori della finanza etica, Gas, associazioni del volontariato e dei consumatori, piccoli imprenditorie e alcuni comuni)
TUCKER
«Un giorno, quando Tucker aveva 9 anni e io 19, ero seduto con lui sotto al sole sulle scale dell’appartamento suburbano di mia madre nel Connecticut. Era tutto perfetto, il gatto, il ragazzino, il sole caldo e idilliaco….. Seduto sui gradini pensai “Io amo questo gatto. Farei qualsiasi cosa per proteggerlo e renderlo felice e allontanarlo dai pericoli. Lui ha quattro zampe, due occhi, un cervello eccezionale ed è pieno di sentimenti. Nemmeno tra mille miliardi di anni penserei di poter far male a questo gatto. E quindi perché mangio altri animali che hanno quattro (o due) zampe, due occhi, un cervello straordinario e sono ricchi di emozioni?” …. » CONTINUA QUI
SINDACO, DI’ QUALCOSA, REAGISCI
Quelli del Municipio dei Beni Comuni di Pisa hanno riaperto un parco e un’ex caserma abbandonati, hanno riconsegnato le chiavi all’Agenzia del Demanio e aiutato a preparare un’interrogazione parlamentare. E il Comune? Ce la farà il sindaco a dire che lo sgombero di uno spazio sociale recuperato dal basso non ha senso?
LE AUTO NON VANNO PIÙ FORD
Le automobili non sono più la soluzione ai problemi della mobilità urbana. Considerazione scontata per molti, se non fosse per il fatto che a pronunciarla è Alan Mulally, il presidente della Ford LA NOTIZIA COMPLETA
LO SHOPPING INFINITO DEGLI F-35
Nonostante la discussione in corso in parlamento, tra i cittadini e sui media e le mozioni votate in camera e senato (che prevedevano l’interruzione di qualsiasi “ulteriore acquisto” relativo al programma dei caccia F-35), il ministero della Difesa prosegue nella sua marcia di acquisizione dei caccia F-35, addirittura confermando contratti da definirsi solo nel 2015
IL MEDITERRANEO DEI MIGRANTI
“Across the Sea” è prima di tutto un viaggio nel Mediterraneo che mostra, attraverso le storie e i racconti dei migranti che vi transitano, luoghi di frontiera, centri di detenzione, porti e città sulle coste tra Africa, Europa e Medio Oriente. Un percorso che passa da Melilla, enclave spagnola sulla costa orientale del Marocco, interamente recintata e sorvegliata; da Masra (Malta) dove è presente il Marsa Open Center, equivalente dei Cie italiani; da Zarzis, porticciolo di pescatori sulla costa meridionale della Tunisia e infine il Sinai e il confine con Israele L’ARTICOLO COMPLETO
PERCHÈ DOBBIAMO SMETTERLA CON MCDONALD’S
La carne utilizzata dal più noto fast food del mondo fa male. Meglio “comprare carni e uova da animali che vengono trattati bene”, dicono molti. Non basta, rispondono altri, abbiamo bisogno di rifiutare la cultura di dominio e violenza dello specismo, non possiamo più ridurre gli animali a merce, a cose dominabili, sfruttabili, sterminabili, si tratta di essere disposti a scompaginare gerarchie etiche e sociali per imparare a vivere senza dominio. Di sicuro sono temi importanti che meritano approfondimenti e discussioni: qui un paio di articoli su un noto chef anti McDonald’s, in coda due commenti interessanti L’ARTICOLO COMPLETO
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