Che le prossime elezioni europee siano un test importante per valutare lo stato di salute d’UE sono in molti a dirlo. Anche gli europeisti convinti pensano la stessa cosa e sono molto preoccupati dell’esito del voto.
Ideologia e realtà nella lotta contro l’Europa imperialista
Che le prossime elezioni europee siano un test importante per valutare lo stato di salute d’UE sono in molti a dirlo. Anche gli europeisti convinti pensano la stessa cosa e sono molto preoccupati dell’esito del voto. La crisi europea innescherebbe processi che il cosiddetto mondo occidentale non potrebbe permettersi, né sul piano economico nè su quello militare. Diciamo in sintesi che l’Europa si è creata una gabbia che la costringe, nonostante tutto, a stare insieme e ad andare avanti nel progetto monetario, finanziario e di collaborazione stretta con gli USA che è un po’ come il rapporto tra la corda e l’impiccato e di cui il trattato euro-americano sarà la ratifica ulteriore.
Questo trattato, che è l’obiettivo finale degli americani in questa fase e su cui Obama punta, è anche collegato alla visita del presidente americano di questi giorni in Europa. E’ vero, la questione più appariscente è quella militare legata allo scontro con la Russia sulla questione Ucraina, ma in realtà si tratta di una verifica a tutto campo dei rapporti con l’Europa in un momento critico per l’egemonia americana nel mondo.
La lotta contro questa Europa, pedina e protagonista del grande gioco della strategia imperialista americana, diventa dunque importante per chi come noi ritiene necessario il contributo dei comunisti e degli antimperialisti contro il consolidamento dell’asse euro-americano.
Come si presenta la situazione alla vigilia delle elezioni in Italia e in Europa ?
Per quanto riguarda l’Italia si registrano due importanti fattori di segno positivo. Da una parte l’ingresso del Movimento cinque stelle sulla scena europea, un ingresso fortemente polemico rispetto alla struttura attuale dell’Unione, e dall’altro il rafforzarsi della tendenza astensionista. Anche se Renzi, sostenuto dal sistema imperialista italiano dal volto moderno, viene fortemente sponsorizzato, il fallimento elettorale del PD significherebbe l’apertura di una crisi profonda tra il paese reale e il progetto imperialista euro-americano. Noi, e quando diciamo noi ci riferiamo a coloro che capiscono il significato della partita che si sta giocando, ci auguriamo ovviamente che le forze più autenticamente anti UE e il rifiuto a votare abbiano un peso sulle prospettive.
Siamo per l’astensione, ma ora un successo di Grillo ci farebbe ripetere ciò che abbiamo detto all’epoca dei tumulti in Parlamento: meno male che Grillo c’è.
Diversa è la posizione che esprimiamo nei confronti del tentativo di dar vita ad una lista Tsypras in Italia. In questo progetto ci sono due cose che ne costituiscono il fondamento negativo: il velleitarimo di una sinistra che in questi anni si esprime allo stato gassoso, priva di incidenza politica, e che si illude di condizionare l’imperialismo UE con qualche seggio a Bruxelles, e la strumentalizzazione dei vecchi extraparlamentari, da sempre parlamentari, che colgono qualsiasi occasione per riemergere.
Noi crediamo che questo tentativo, anche se sostenuto dai vendoliani, non abbia prospettive di successo, come è stato per il fallimento Ingroia. Comunque avrà un’incidenza zero sugli avvenimenti. Vendola docet.
Purtroppo a livello europeo, come la Francia insegna, il movimento antieuropeista potrà avere un segno di destra e va dato atto a Grillo di aver resistito al richiamo dell’ammucchiata.
Finora abbiamo però parlato degli altri, ma se dovessimo parlare dell’area antimperialista e sedicente comunista che cosa dovremmo dire? Che circola qualche comunicato anti UE e qualche ‘autorevole’ documento politico? Totò direbbe: ‘ma ci faccia il piacere!’
Erregi
27 marzo 2014