“Il socialismo del petrolio”

Le luci un tempo sfavillanti del processo bolivariano sono un lontano ricordo. Orfano del padre del “socialismo (patriottico) del XXI secolo”, il Venezuela si regge ormai su un “equilibrio catastrofico”.

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MONDI DIVERSI ESISTONO. NOI PROVIAMO A RACCONTARLI

 

IL SOCIALISMO DEL PETROLIO
Le luci un tempo sfavillanti del processo bolivariano sono un lontano ricordo. Orfano del padre del “socialismo (patriottico) del XXI secolo”, il Venezuela si regge ormai su un “equilibrio catastrofico”. Seminare petrolio, come ammoniva già nel 1936 Arturo Uslar Pietri, vuol dire sacrificare il futuro al presente. Può condurre a nuotare in un’abbondanza temporanea e corruttrice destinata a sfociare in un’inevitabile catastrofe. Non fanno molto per evitarla né il governo né l’opposizione “democratica”. La insegue a grandi falcate l’ultradestra fomentata dagli Usa, irritati da ogni presenza non allineata in un Mar dei Caraibi che considerano proprio e, soprattutto, dalla svolta verso Russia e Cina di Caracas. Una svolta ben pi&ug rave; minacciosa dei proclami di un socialismo che non è mai esistito. Un patto di emergenza terrebbe a bada le tentazioni interventiste di Washington e le derive sanguinose di una guerra interna di tipo siriano. Richiederebbe però che le ferventi basi chaviste fossero sacrificate all’emergente borghesia bolivariana per garantirne la continuità dei privilegi. Un grande reportage da un paese che si è perso in un labirinto e annega nel suo petrolio IL REPORTAGE COMPLETO DI RAUL ZIBECHI

A MAGGIO ROMA È GENUINA E CLANDESTINA
AQuelli di Genuino Clandestino non hanno aspettato una nuova politica agricola europea o di incontrare il ministro dell’agricoltura. Hanno riportato i mercati contadini nelle piazze e negli spazi liberati. Ora si preparano alla tre giorni nazionale L’ARTICOLO COMPLETO

LEGGERE, DISCUTERE, FARE CULTURA INSIEME
Abbiamo bisogno di capire e cambiare il mondo, di studiare e di approfondire, di condividere. Abbiamo bisogno di piazze del sapere, di esperienze più creative e collettive di quelle permesse da un tablet. Abbiamo bisogno di biblioteche, non di depositi di libri L’INTRODUZIONE DEL NUOVO LIBRO DI ANTONELLA AGNOLI

AGNUS DEI. E SE LA SMETTESSIMO?
“Felici le madri di questi agnelli sacrificali? – si chiede Josè Saramago nel suo Vangelo secondo Gesù Cristo – Quelle madri, se lo sapessero, ululerebbero come lupi”, perché loro mai avrebbero immaginato la mattanza della Pasqua, quando neonati, li leccavano e li nutrivano e volevano solo, quelle madri, fare crescere i loro piccoli per poi lasciarli andare, a brucare l’erba o a correre nei prati. Le immagini sulla strage che rimbalzano in questi giorni non vogliamo vederle perché, anime belle e amanti degli animali quali piace considerarci, siamo refrattari a tanto orrore. Ma davvero vogliamo continuare a convivere con la mattanza di questi cuccioli di animali, gli stessi che, in una sorta di totale schizofrenia, in altri momenti offriamo all’interessamento inten erito dei nostri bambini, nelle favole, nei peluches, nei cartoni? Una società che in parte non si vergogna di esporre cadaveri di agnelli, appesi a testa in giù ai ganci delle macellerie, in parte invece preferisce che il “prodotto” che arriva sulla tavola sia irriconoscibile e non rechi tracce dell’animale da cui proviene, è una società che convive e incentiva il dominio della violenza L’ARTICOLO COMPLETO

SEMINIAMO UN MONDO DIVERSO [VIDEO]
Il 67 per cento del mercato dei semi è nelle mani di 10 corporation internazionali, delle quali quattro detengono circa il 49 per cento. “Semi Resistenti” di Danilo Licciardello e Simone Ciani è un documentario che racconta, viaggiando tra Europa e Africa, le pratiche di resistenza agroecologica, in disobbedienza alle leggi che attraverso brevetti e diritti vietano la conservazione, lo scambio e il riutilizzo dei semi tradizionali GUARDA IL VIDEO

LA SINDROME DELL’IMPOSTORE
«State lontane dalla tecnologia informatica, fragili fanciulle: è un lavoro per duri. Spesso richiede lo sforzo di sedere per ore su una poltroncina confortevole, in un ufficio con aria condizionata, mentre si usa una tastiera e si guarda un monitor. Davvero credete che una donna possa farcela? E’ chiaro che questo è un regno maschile, voi non siete toste abbastanza, non avete il fisico adatto e neppure il cervello adatto. Programmatrici? Via, via, al massimo potrete contribuire a progetti altrui, aggiungere accessori alle presentazioni PowerPoint di qualche vero programmatore. E’ curioso – scrive Maria G. Di Rienzo – quanto questo atteggiamento sia diffuso nelle “comunità” che vivono di qualche aspetto della tecnologia informatica (open source, online gaming, ecc.), e qu ante donne intelligenti, preparate e creative soffrano di conseguenza della cosiddetta “sindrome dell’impostore”, esprimano opinioni il meno possibile e lavorino camminando, per così dire, sulle uova”. La terminologia “sindrome dell’impostore” fu coniata dalle psicologhe Pauline R. Clance e Suzanne A. Imes quasi quarant’anni fa, quando osservarono come donne del tipo descritto tendessero a non credere di essere brillanti e capaci nonostante i loro successi pubblici». Eppure, la sorgente della materia “programmazione dei computer” la dobbiamo a due donne: Augusta Ada King e Grace Murray Hopper. Sì, abbiamo bisogno di una storia delle donne L’ARTICOLO COMPLERO DI MARIA G. DI RIENZO

SOCIAL STREET ANCHE A ROMA
“Questo gruppo vuole mettere in relazione i residenti di Via Pavia e dintorni per avere un punto di riferimento utile a incontrarsi, socializzare, creare eventi, condividere idee, necessità, cibo, progetti, iniziative, oggetti utili e inutili, libri, utensili, conoscenze tecniche o umanistiche, abilità manuali o artistiche. Comincia così il messaggio diffuso in rete dalla nuova social street romana (zona piazza Bologna). L’ambizione è chiara: “La finalità del gruppo non è il profitto, ma la ricostruzione della comunità sociale, culturale e solidale e della microeconomia di scambio del vicinato”. L’idea nasce in collegamento al sito socialstreet.it. Di seguito, un articolo sulla diffusione delle “strade sociali” in Italia e nel mondo, nei commenti notizia e link sulla social street di Via Pavia L’ARTICOLO COMPLETO

LA MEMORIA IN CRONACA
Se un giorno ci sarà una storia di quelli che vivono in basso dovrà occuparsi delle stragi dei migranti in mare, delle sistematiche archiviazioni degli abusi nei luoghi di prima “accoglienza”, del razzismo istituzionale. Un articolo e un libro L’ARTICOLO COMPLETO

CONTADINI DEL XXI SECOLO
Il 17 aprile si celebra in tutto il mondo la Giornata Internazionale delle Lotte Contadine. Nonostante siano ancora oggi loro (e non, come molti credono, l’agroindustria) quelli che producono il 75 per cento del cibo che sfama l’umanità, i contadini su piccola scala, che praticano un’agricoltura di basso o nullo impatto ambientale, rispettosa del territorio, rivolta alle comunità locali, dimensionata sul sostentamento delle famiglie che la praticano e non sulla ricerca del profitto, subiscono ogni giorno la pressione di poteri e interessi che sempre meno oggi conoscono limiti e confini. Un evento a Viterbo L’ARTICOLO COMPLETO

 

RIBELLARSI FACENDO

Versamenti sul: c/c bancario dell’associazione Persone Comuni
IBAN IT58X0501803200000000164164; Banca Pop. Etica, Roma; causale Campagna 2014
E’ possibile inviare le quote anche con PAYPAL

Mozioni ribelli No Muos SiamotuttiNoMuos

 

PRIMA DI BUTTARE, PENSACI
Il fine vita reale di un oggetto spesso non coincide con il momento in cui il suo possessore decide di disfarsene: la gran parte delle cose che viene gettata nel cassonetto il più delle volte è riutilizzabile, riparabile o pronta per essere smontata e riciclata in parte. Per fortuna, esistono decine di cooperative, associazioni, gruppi informali che si ostinano ogni giorno per modificare il ciclo della vita degli oggetti, intercettandoli prima che raggiungano le discariche (un articolo, una radiotrasmissione e un documentario) LA NOTIZIA E LA RADIOTRASMISSIONE TERRANAVE

LA FATICOSA LIBERAZIONE DI OGNI GIORNO
Come possiamo coltivare semi di memoria, per svuotare di senso le narrazioni tossiche e i revisionismi alla Grillo? Come possiamo mettere in discussione i luoghi comuni “in cui tutte le vacche sono nere”? E se cominciassimo dal riconoscere i semi delle degenerazione collettive di questo presente per una liberazione quotidiana? L’ARTICOLO COMPLETO

SISMA, LA REGIONE EMILIA ROMAGNA COSTRETTA A FERMARE LE TRIVELLAZIONI!
La giunta di Errani ha finalmente illustrato all’assemblea legislativa il “rapporto Ichese”, elaborato dal gruppo di esperti e che non “può escludere” la correlazione tra indagini nel sottosuolo e le scosse del maggio 2012. Per questo si è vista costretta quanto meno a fermare la concessione di nuovi permessi chiesti per trivellare ulteriormente il territorio. Qui l’articolo di Maria Rita D’Orsogna, che tanto ha fatto discutere in rete e proccupato le Regione Emilia, nei commenti l’aggiornamento sullo stop trivellazioni L’ARTICOLO COMPLETO

UNA LIBERAZIONE DISARMANTE
25 Aprile. Arena di pace a Verona, per liberarsi anche delle armi L’ARTICOLO COMPLETO

PIANO CASA DA MEDIOEVO
Il governo Renzi si è stancato del diritto all’abitare L’ARTICOLO COMPLETO

GLI OCCHIALI PER VEDERE IL MONDO
La crescita continua, oltre a essere fisicamente impossibile in un pianeta limitato, è nefasta. Il problema sono gli occhiali che si utilizzano per vedere il mondo, suggerisce lo scrittore spagnolo Gustavo Duch. Il No a nuovi centri commerciali, casinò, autostrade in molte città del mondo è il modo con il quale si mette in discussione il mantra della crescita. Costruire nuovi centri commerciali, ad esempio, significa far finta di non sapere cosa accade nelle fabbriche del sud del mondo, significa favorire il monopolio delle multinazionali, e significa ridurre terre da destinare all’agricoltura, perdere biodiversità e paesaggi. Il cemento non ha mai generato vita L’ARTICOLO COMPLETO

 

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