“Abbiamo bisogno di giardini delle comunità, di creare uno scambio dei semi e di fare tutto ciò che serve per proteggerli. Una conversazione con Vandana Shiva a proposito di biodiversità e di ribellione al dominio del profitto”.
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MONDI DIVERSI ESISTONO. NOI PROVIAMO A RACCONTARLI
CUSTODIRE I SEMI
Abbiamo bisogno di giardini delle comunità, di creare uno scambio dei semi e di fare tutto ciò che serve per proteggerli. Una conversazione con Vandana Shiva a proposito di biodiversità e di ribellione al dominio del profitto L’ARTICOLO COMPLETO
► SEMINIAMO FAGIOLI, CANAPA E LIBERTÀ
A proposito di biodiversità e di 25 Aprile, cronaca di un’azione fantastica GUARDA IL VIDEO
► I SEMI SONO DEI CONTADINI
I ‘campesinos’ si ribellano contro il potere di Monsanto in Cile e in Colombia L’ARTICOLO COMPLETO
► ORTO SINERGICO, ERBE OFFICINALI E RIBELLIONI
Naturista, auto-produttrice, vivace e felice. Mi chiamo Daniela. In Cilento coltivo con Werner, mio compagno di vita, oltre all’orto sinergico, la mia grande passione per le erbe officinali. Cosí da qualche anno, durante i mesi invernali, studio. E poi, non appena giunge la primavera, mi dedico alle raccolte… L’ADESIONE DI DANIELA DI BARTOLO A RIBELARSI FACENDO
GALERE
Nelle carceri italiane, racconta Ascanio Celestini, gli psicologi sono pochi e riescono a stare con i detenuti per un tempo medio di venticinque minuti al mese. Invece ci stanno gli psicofarmaci che tengono tutti buoni e rincoglioniti. In carcere non c’è niente. Gli oltre sessantamila detenuti sono buttati con un calcio nel sedere in un buco nero che è peggio di una fogna. Perché le fogne a volte sfociano nel mare, mentre il carcere è una cloaca che non sfocia da nessuna parte. Che (alla fine della pena) ti riporta a galla in una società che non ti vuole, non ti considera. Il carcere così com’è non serve a niente. Chi lo conosce lo sa. Non c’entra la destra o la sinistra, non è una questione ideologica L’ARTICOLO COMPLETO
LAVORO (GRATUITO) CE N’È ANCHE TROPPO
Lavoro e impiego non sono la stessa cosa. Il problema non è lavorare ma farsi pagare. Lavoro ce n’è troppo, si fa troppo lavoro gratuito. È la logica del sistema, ed è una cosa molto strana, perché da un certo punto di vista sei costretto a farlo, ma c’è anche un lavoro che ti interessa, ti piace… e allora trovi una giustificazione al fatto che fai qualcosa che ti piace. Di per sé, è un tipo di sfruttamento come un altro, forse anche più di un altro, non c’è nessuno che te lo impone veramente. C’è un dispositivo che te lo impone, quello dell’economia neoliberale. Però, è come se fossi tu a scegliere que sta situazione. È un fatto molto complicato, perché la messa in discussione di questo tipo di relazione implica la messa in discussione di te stesso… Intervista a Maurizio Lazzarato, filosofo e sociologo che vive da oltre trent’anni in Francia L’ARTICOLO COMPLETO
INVALSIONI DI CAMPO
Nel Paese che dimentica le scuole fatiscenti, i banchi rotti, le lavagne senza pennarelli, le fotocopie a pagamento delle famiglie o degli insegnanti, i mediatori culturali e i bambini a rischio povertà (uno su tre) arrivano puntuali i giorni delle prove Invalsi che, a colpi di crocette, di vero e di falso, trasformano l’apprendimento in un codice a barre. Ma c’è chi in questi giorni sciopera “per dare valore a ogni bambino e al lavoro di ogni giorno, per conservare il calore dell’imparare” L’ARTICOLO COMPLETO
LIBERIAMOCI DALLE ARMI
Il 25 Aprile all’Arena di Verona è stata una giornata bella e importante per il movimento della pace. Ha mostrato come migliaia di persone in molti modi e luoghi hanno da tempo deciso di rialzarsi in piedi e di camminare insieme. Questo è il tempo per osare, per ribellarsi alle spese militari, per costruire una cultura del disarmo qui e ora ARTICOLO E FOTO
IL VIAGGIO LENTO DELLA TRANSIBERIANA ITALIANA
Un percorso tra storia, paesaggi strepitosi, ingegneria. Dai 350 metri sul livello del mare della “citta’ dei confetti”, Sulmona, il binario della “Ferrovia del Parco” – la tratta di 76 chilometri Castel di Sangro-Sulmona – cammina sui fianchi della montagna e conduce, in solo 25 chilomentri, ai 950 metri di Cansano (Aq). E’ la ferrovia che attraversa il Parco nazionale della Majella fino ad arrivare a Roccaraso e a Rivisondoli-Pescocostanzo, dove raggiunge i 1.268 metri, il secondo punto più elevato della rete ferroviaria dopo la stazione di Brennero. Boschi e panorami stupendi, dalla Majella al Gran Sasso, con una varietà di climi e di vegetazione che sono valsi alla Ferrovia del Parco l’appellativo di &ldq uo;Transiberiana d’Italia”. Il 17 e 18 maggio, in occasione del transito dei treni d’epoca lungo la linea, si terranno anche diverse manifestazioni nelle stazioni attraversate, con la degustazione di prodotti tipici locali. Il tutto grazie al supporto dell’Ente Parco nazionale della Majella. Un modo diverso di pensare mobilità e turismo? LA NOTIZIA COMPLETA
REPAIR CAFÉS, AGGIUSTIAMO IL MONDO
Si diffondono in Francia gli spazi sociali in cui volontari e appassionati del fai da te rimettono in sesto gli oggetti: dagli elettrodomestici agli abiti. E nell’attesa si può bere un tè. Non sempre Pil e profitto guidano il mondo L’ARTICOLO COMPLETO
► COME AVVIARE UN CAFFÈ DELLE RIPARAZIONI
Versamenti sul: c/c bancario dell’associazione Persone Comuni
IBAN IT58X05018032000000001641
64; Banca Pop. Etica, Roma; causale Campagna 2014
E’ possibile inviare le quote anche con PAYPAL
NEI VILLAGGI DEI SUICIDI
L’introduzione degli Ogm della multinazionale Monsanto ha avuto conseguenze disastrose nella regione del Maharashtra: duecento mila persone si sono tolte la vita. Il reportage della fotografa Isabell Zipfel su Popoli LA NOTIZIA COMPLETA
SE SMETTIAMO DI CUCIRE LE VOSTRE SCARPE
70 mila operai della Yue Yuen, gruppo che produce scarpe per marchi come Nike, Adidas, Reebok, Puma, Asics, Timberland, per la prima volta hanno cominciato ad autorganizzarsi e sono scesi in lotta per migliori condizioni di lavoro. Si tratta del più grande produttore del mondo di scarpe, con 420mila dipendenti, pochi lo conoscono perché è una multinazionale di “secondo livello”. Un tempo le aziende che detenevano i marchi erano anche imprese produttrici. Oggi, invece, tendono sempre di più a sbarazzarsi del retroterra produttivo per occuparsi dei due estremi della filiera: quella iniziale della progettazione e quella finale del marketing. Ma l’ondata di scioperi che da qualche mese scuote la Cina non solo nel settore calzaturiero, viene ancora sottovalutata d ai poteri e dai media e rischia di mettere in discussione quel sistema produttivo. Sì, il tempo del lavoro in semischiavitù, tipico dell’inizio della globalizzazione potrebbe finire L’ARTICOLO COMPLETO
►LE DIECI MULTINAZIONALI PIÙ PERICOLOSE
IL RIFIUTO DEL LAVORO
La domanda giusta da porci non è come si fa a creare lavoro, ma come si fa a garantire a tutti una vita dignitosa, utilizzando meno risorse possibile, producendo meno rifiuti possibili e lavorando il meno possibile per dedicarsi ad altro L’ARTICOLO E LA RADIOTRASMISSIONE TERRANAVE
QUALCOSA PIÙ DI UN LAVORO
Con la morte di una fabbrica scompaiono non soltanto i posti di lavoro. La fabbrica, come l’acciaieria di Piombino, è qualcosa di vivo che trasforma le risorse della natura, minerali o prodotti agricoli, in merci, in oggetti non solo vendibili, ma utili, necessari per la vita di altre persone. La fabbrica è storia. Nella “fabbrica” è nata la classe operaia. Nella fabbrica è nata, con buona pace degli ecologisti da salotto, anche l’ecologia, la consapevolezza che le merci che gli operai stavano producendo si formavano trasformando la natura, con processi che inevitabilmente generano fumi e scorie che avvelenano prima di tutto gli operai all’interno e poi le famiglie all’esterno del muro di cinta, e poi la comunità più in generale L’ARTICOLO COMPLETO
LA SAPIENZA È QUEER
La teoria e la pratica queer come prospettiva sui fenomeni, come chiave di lettura, come metodologia di analisi e ricerca. Un esperimento alla Sapienza di Roma L’ARTICOLO COMPLETO
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