L’uscita di scena è all’altezza della profondità e della leggerezza del personaggio che ha raccontato la più bella e incredibile delle ribellioni della storia contemporanea.
Newsletter di Comune-info.
SUBCOMANDANTE MARCOS ADIÓS
L’uscita di scena è all’altezza della profondità e della leggerezza del personaggio che ha raccontato la più bella e incredibile delle ribellioni della storia contemporanea. Perché possa vivere Galeano, è necessario che uno di noi muoia, abbiamo deciso debba essere il Subcomandante Marcos. Quelli che hanno amato e odiato il SupMarcos, scrive nell’ultimo straordinario messaggio, adesso devono sapere che hanno amato e odiato un ologramma. I loro amori e i loro odi sono stati inutili, sterili, vuoti. Non ci sarà alcuna casa-museo o targa di metallo dove sono nato e cresciuto. Nessuno vivrà dell’essere stato il Subcomandante Marcos. Non si erediterà il suo nome né il suo incarico. Niente viaggi per ten ere conferenze all’estero. Non ci saranno trasferimenti né cure in ospedali di lusso. Non ci saranno vedove né eredi. Nessun funerale, né onoreficenze, né statue, né musei, né premi, niente di quello che fa il sistema per promuovere il culto dell’individuo e sminuire quel che fa il collettivo. Il personaggio è stato creato e adesso noi, i suoi creatori, gli zapatisti e le zapatiste, lo distruggiamo. Chi saprà comprendere questa lezione dei nostri compagni e delle nostre compagne, avrà compreso uno dei fondamenti dello zapatismo L’ARTICOLO COMPLETO
➔ Lo Ya Basta! in America Latina – Raúl Zibechi
➔ Che fare in Chiapas – Gustavo Esteva
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CARI LETTORI DI COMUNE DOVE SIETE?
Dove state guardando? Mandateci una foto, un selfie (o un disegno) di ciò che vedete. Facciamo nascere un racconto comune dai luoghi del Ribellarsi facendo. Scrivete a info@comune-info.net oppure su facebook in questa pagina. Tutte le informazioni su come aderire alla campagna di sostegno di Comune-info “Ribellarsi facendo” sono alla fine di questo articolo e qui. L’ARTICOLO COMPLETO
➔ Pedalando e giocando Alessia Barbagli
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CHE I BAMBINI RESTINO BAMBINI
A proposito dell’idea del ministro dell’istruzione Stefania Giannini di anticipare a cinque anni il percorso scolastico, scrive Rosaria Gasparro, maestra: “Lasciamo che i bambini restino bambini, senza accelerare la vita, senza forzarla. Ogni anticipo è un distacco da una situazione naturale di bellezza e di gioia. Perché questo è il gioco, il modo più felice di stare al mondo… Ci bruciamo l’infanzia per andare dove? In analisi precoce, in trattamento riabilitativo di uno dei tanti disturbi codificati?… Per evitare fallimenti, disagi e abbandoni, serve un’altra idea di tempo e di persona… Senza l’ansia e il mito tossico del “prima”: come partenza e come arrivo. E allora ci potre mo godere finalmente il paesaggio del “durante” L’ARTICOLO COMPLETO
➔ Scuola. E adesso?
Un’analisi dell’Ocse rivela che l’istruzione italiana conserva un livello basso di mobilità sociale. Cosa accade quando si sceglie la scuola superiore? L’ARTICOLO E LA RADIOTRASMISSIONE TERRANAVE
➔ Faccio coming out: sono depresso
“Mi chiamo Mauro e sono un insegnante di scuola primaria…. Mi sento in diritto di puntare il dito contro chi in questi anni ha massacrato la scuola pubblica….” LA LETTERA COMPLETA
E’ ORA CHE IL MONDO LE VEDA
Dopo settimane dal rapimento di più di trecento studentesse nigeriane, forzatamente coinvolte in un caso di massa di traffico a scopo sessuale, i media globali sono stati costretti a prendere nota dell’azione criminale. A rompere il silenzio è stato il coraggio delle donne nigeriane, che sono scese in strada a chiedere che il mondo prestasse attenzione. Le donne africane tendono ad essere raffigurate come vittime, le stuprate, le sofferenti, le povere madri delle povere ragazze. Ma attraverso tutta l’Africa le donne stanno mettendo fine a conflitti, riformando il modo di fare politica, facendo luce su istanze cruciali L’ARTICOLO COMPLETO
GLI ANGELI DI TAKSIM
“Questa mattina alle otto e mezza passavo un po’ trafelata in piazza Taksim. E ho visto una scena che avrebbe meritato una foto, ma non ho osato rubarla. C’erano, sul marciapiede vicino alla banca quattro adolescenti e due bambini, tutti maschi, che dormivano come in un letto a due piazze, affiancati, un bambino di circa otto anni abbracciato a un ragazzo, come fosse la mamma, per posare la testa su qualcosa di comodo. Sei, grandi e piccoli, insieme, a proteggersi l’un l’altro. I vestiti e i visi sporchi…. SEGUE QUI
UNA CASA PER L’AUTOGESTIONE
Casa Bettola è uno spazio sociale di Reggio Emilia, nato nel 2009 con l’occupazione di una casa cantoniera nella periferia della città. “Lo spazio funziona grazie all’autogestione e la cooperazione tra cittadini, gruppi e associazioni – si legge su casabettola.org – , che non cercano di raggiungere una sintesi, ma un confronto e uno scambio reciproco… Casa Bettola vuole essere un cantiere d’idee e pratiche, dove elaborare alternative e costruire progetti che rispondono ad esigenze che emergono nel quartiere, nella città e sul territorio”. Qui nel fine settimana c’è stata una bella festa per il compleanno dell’autogestione. “Grazie a tutte e tutti che oggi hanno festeggiato cinque anni di occupazione, trasformando per una giornata uno spazio pubblico in uno spazio comune UN RACCONTO FOTOGRAFICO
LA CUSTODIA SOCIALE DI CAICOCCI
Nelle colline che dividono la valle del Tevere dal lago del Trasimeno, a due passi da Umbertide (Perugia), c’è un forno che per anni ha cotto cibo per gli migliaia di persone, poi è stato abbandonato per oltre tre anni, gli ettari di terra intorno lo erano già da dieci. Oggi a Caicocci, il nome della collina che ospita il forno, è stato avviato un progetto di custodia sociale. “Caicocci Terra sociale” è un pezzo del movimento Genuino clandestino con cui gli abitanti del luogo rifiutano la vendita del terreno demaniale. Qui è stata già aperta una biblioteca, sono stati ripuliti diversi sentieri e organizzati incontri e momenti di convivialità, presto arriveranno alcuni animali. Ribellarsi facendo . Di seguito, un breve documentario sulla lotta contro la vendita della tenuta di Caicocci, ora di proprietà della Regione. Martedi 20 maggio si è svolto a Perugia un presidio promosso dal comitato Caicocci Terra Sociale per ribadire la volontà di continuare la lotta per l’utilizzo della terra a scopo sociale VIDEO
VOGLIAMO FAR VIVERE LA CAVALLERIZZA REALE
L’Assemblea cavallerizza 1445 ha riaperto il complesso (ex-teatro) della Cavallerizza Reale a Torino. L’annuncio, dal titolo “Generiamo stuopore”, è rimbalza in rete da Torino agli altri spazi culturali e sociali autogestiti di città diverse, il cui elenco comincia ad essere piuttosto lungo. In un messaggio diffuso on line si legge: “Il 23 maggio, con l’approvazione del decreto cultura verrà dato ai privati il via libera per mettere le mani sul patrimonio culturale di questo paese. In questa giornata ci sembra simbolico riappropriarci di uno di luoghi di cultura della città di Torino anch’esso destinato alla s-vendita ai privati: La cavallerizza Reale, Patrimonio dell’Umanità dall’Une sco”. Assemblea Cavallerizza 14.45 è il collettivo che ha scelto di avviare questa sperimentazione di “nuove forme di arte, cultura, politica e partecipazione alla vita della città”. Anche in questo caso non c’è delega, non ci sono elezioni e tempi migliori da attendere, il cambiamento, tra fragilità e stuopori, è qui e ora L’ARTICOLO COMPLETO
SE L’ACCOGLIENZA NASCE DAL BASSO
Dopo quattro anni le istituzioni riconoscono il percorso di mutuo soccorso e accoglienza promosso da rifugiati e non: l’ex liceo Socrate di Bari occupato sarà recuperato L’ARTICOLO COMPLETO
RI-MAKE È TORNATO… IN UNA BANCA
Verrebbe voglia di dirsi, «cos’è occupare una banca a paragone di fondarla?», ma non vogliamo scomodare Brecht per questa nuova iniziativa del collettivo milanese Ri-Make. Si, perché Ri-Make è tornato: dopo l’occupazione della scorsa estate del cinema Maestoso (oggi ancora chiuso e abbandonato dopo lo sgombero) e quella di una giornata di un tunnel della stazione centrale di Milano (anch’esso ancora chiuso e lasciato al degrado) il collettivo ha occupato un nuovo spazio in città, e questa volta si tratta… di una banca. Un recupero dal basso, diretto, autogestito. iil collettivo non chiede un «sostegno» dalle istituzioni, ma se le sfida sul terreno del recupero urbano. Infatti il Consiglio comunale di Milano qualche sett imana fa ha approvato il nuovo regolamento urbanistico che prevede forme di recupero ad uso sociale degli edifici abbandonati e degradati. Insomma al loro Expo, qui e in molte altre città, c’è chi risponde con un nuovo Exproprio L’ARTICOLO COMPLETO
AVERE TRENT’ANNI NELL’ITALIA DEL 2014
“Impegno, desiderio, determinazione e le fatiche insormontabili di una condizione di precarietà pervasiva che rosicchia ogni angolo dentro e fuori, materiale e immateriale. Si mangia la tua cura di te, la tua capacità di amare e di essere amata, la qualità del lavoro perché le condizioni strutturali sono invalidanti. Al 20 di ogni mese (se ti va bene) non sai bene come inventarti i dieci giorni che ti servono ad arrivare al mese successivo: sia chiaro nel frattempo devi continuare a lavorare. Europee alle porte. Non voterei, basta. Non voterei proprio. Vabé e dai, voto. Dai, torno a casa e voto: tessera elettorale alla mano – mi dicono che ho diritto al 70 per cento di sconto a/r – penso che Venezia-Roma costa 80 euro. L’agevolazione fa la differenza: oltre a rendere possibile questa trasferta resti tuisce valore all’atto del voto e al mio essere cittadina. Mi dicono che lo sconto del 70 per cento è possibile solo se il biglietto lo si fa direttamente in stazione. Faccio la coda per i clienti frecciarossa, rischio di perdere il treno …… SEGUE QUI
COME AVVIARE UN CAFFÈ DELLE RIPARAZIONI
I Caffè delle riparazioni sono luoghi nei quali è possibile portare qualsiasi oggetto per farlo riparare, ma a differenza di negozi simili qui tutto è gratuito. Cinque buoni consigli per mettere su un Caffè in uno spazio occupato, nella sede di un’associazione, in una scuola o in una fabbrica… L’ARTICOLO COMPLETO
IN CARCERE DA PICCOLI
Sono ben 120 i bambini palestinesi imprigionati nelle carceri di Israele dall’inizio del 2014. Un articolo sulla Campagna internazionale per la Libertà di Marwan Barghouti e di tutti i prigionieri politici palestinesi, nei commenti la notizia sulle sofferenze a cui sono sottoposti i bambini detenuti L’ARTICOLO COMPLETO
PERCHÈ ABBIAMO MARCIATO CONTRO MONSANTO
Scrive Vandana Shiva: “La gente spesso mi chiede: ‘Perché Monsanto?’ La mia risposta è: non abbiamo scelto noi di prendere di mira la Monsanto, è Monsanto che ha scelto di puntare alla nostra libertà del cibo e dei semi, alle nostre istituzioni scientifiche e democratiche, alle nostre stesse vite”. iL 24 maggio azioni e manifestazioni contro Monsanto in tutto il mondo L’ARTICOLO COMPLETO DI VANDANA SHIVA
SOLI NEL MERCATO EUROPEO
Zygmunt Bauman: “La sfiducia riguarda il sistema politico nel suo insieme… A questo si aggiunge il progressivo trasferimento all’individuo del compito di contrastare gli effetti distruttivi del mercato che persegue il profitto a scapito di tutti gli altri valori…” LA NOTIZIA COMPLETA
L’ECONOMIA DELLE ESPULSIONI
Perché l’Europa ha gestito la crisi di questi anni nel modo in cui l’ha fatto? Non è difficile la risposta: l’obiettivo era salvare la finanza, le multinazionali e la classe politica, a spese dei lavoratori, delle piccole imprese e delle economie locali. L’obiettivo è stato raggiunto. Le classi medie impoverite possono vivere ancora nelle stesse belle case di prima, ma dietro la facciata crescono impoverimento à e disperazione, si trovano costrette a vendere i loro beni per pagare il mutuo, i figli adulti non possono andare via di casa. Sempre più persone sono insomma al di fuori di quella che è considerata “l ’economia” L’ARTICOLO COMPLETO DI SASKIA SASSEN
NON SGOMBRATE LA “MADRE TERRA”
Una manifestazione a Roma per evitare lo sgombero di Casale PachaMama (madre terra) e per la difesa di tutti gli spazi liberati LA NOTIZIA COMPLETA
PERCHE’ DOVETE CHIAMARMI COMPAGNO
“Cari Compagni, sì, Compagni, perché è un nome bello e antico che non dobbiamo lasciare in disuso; deriva dal latino “cum panis” che accomuna coloro che mangiano lo stesso pane. Coloro che lo fanno condividono anche l’esistenza con tutto quello che comporta: gioia, lavoro, lotta e anche sofferenze…. Ecco, noi della Resistenza siamo Compagni perché abbiamo sì diviso il pane quando si aveva fame ma anche, insieme, vissuto il pane della libertà che è il più difficile da conquistare e mantenere… ” LA LETTERA DI MARIO RIGONI STERN
➔ Facciamo il pane insieme