L’Unione Sindacale di Base Lavoro Privato esprime forte preoccupazione per il futuro degli 850 lavoratori della Groundcare, la società di handlers di Fiumicino e Ciampino fallita il 28 maggio.
Groundcare. Resta la paura del futuro per 850 famiglie
USB: No allo sciacallaggio di attività sulla pelle dei lavoratori.
L’Unione Sindacale di Base Lavoro Privato esprime forte preoccupazione per il futuro degli 850 lavoratori della Groundcare, la società di handlers di Fiumicino e Ciampino fallita il 28 maggio.
Dall’incontro di ieri pomeriggio in prefettura tra il capo di Gabinetto, il curatore fallimentare, i rappresentanti di Enac e ADR e le parti sociali, convocato a seguito della manifestazione di protesta che per due giorni ha bloccato gli scali di Fiumicino e Ciampino, è uscito fuori solo un intervento sul pagamento degli stipendi che potrebbero essere anticipati fino ad un massimo del sessanta per cento su delibera del Giudice.
La notizia sulla prossima manifestazione d’interesse della società “GH”, già precedentemente in lizza per l’acquisizione, conferma l’allarme ormai lanciato da mesi dalla nostra organizzazione sindacale. Resta infatti il problema dei numeri e dei tagli salariali già richiesti dall’azienda napoletana. A questo si aggiunge la continua perdita di contratti tra la società fallita e le compagnie che si stanno riversando su altre società di handlers. L’USB non permetterà che s’inneschi un meccanismo di sciacallaggio delle attività di gestione aeroportuale, senza che sia contestualmente salvaguardata l’occupazione.
Non si può permettere che si ripeta la storia che hanno vissuto i lavoratori di Argol, e della World Duty Free cui era stato promesso il lavoro, dagli stessi soggetti che oggi siedono ai tavoli sulla la vicenda Groundcare , ma che sono stati lasciati in mezzo ad una strada sostituiti da nuovo personale.
E’ inaccettabile continuare con le false promesse di chi assicura posti di lavoro, senza sancirlo con accordi chiari e vincolanti. Questo significa illudere le persone ed abbandonarle ad un futuro senza lavoro.
In questo tipo di promesse si distinguono, in una confusione di ruoli che lascia interdetti, sia il sindacato confederale che il direttore dell’aeroporto del quale non si capisce più il ruolo attualmente ricoperto: controllore che non controlla o arbitro con la maglietta di una squadra?
L’USB ritiene che in ambedue i casi, probabilmente, il direttore del più grande aeroporto italiano non sia più adeguato al ruolo ricoperto, ed è giunto il momento che si occupi di altro.
Fiumicino, 6 giugno 2014