Per “nutrire il pianeta” e garantire la sovranità alimentare del nostro paese è indispensabile fermare il consumo di suolo agricolo.
Forum Italiano dei Movimenti
per la Terra e il Paesaggio 06/06/2014
L’EXPO 2015 – definita recentemente “Expo senz’anima” da Carlin Petrini, fondatore di Slow Food – è finora stata un insieme di grandi opere che cementificheranno alcune aree agricole superstiti intorno a Milano, con un costo di almeno 11 miliardi di euro. Già si sono verificati numerosi arresti per corruzione e su tutto aleggia lo spettro della mafia.
Ci pare importante che, a fronte di questi aspetti disastrosi, l’Expo almeno possa rappresentare il punto di svolta per intervenire finalmente sull’emergenza del consumo di suolo, con l’approvazione da parte del Parlamento di una legge ad hoc.
L’agronomo Giuseppe Sarracino analizza i dati preoccupanti dell’ultimo censimento dell’agricoltura…
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Mancano poco meno di undici mesi ad Expo e finalmente – complice il fragore di un’inchiesta che ha portato in carcere 7 persone per corruzione – l’Esposizione universale in programma a Milano dal primo maggio 2015 può essere letta anche dai grandi media con spirito “critico”.
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In Sardegna la produzione di energia da fonti rinnovabili è l’alibi per massacrare il paesaggio agricolo sardo per fini puramente speculativi. Anziché costruire tali impianti in aree industriali, già infrastrutturate e prive di valore ambientale, si utilizzano preziosi terreni agricoli, ad esempio nelle campagne fra Guspini e Gonnosfanadiga su un’area di ben 232 ettari.
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I dati sul suolo in Europa: la “Soil Action” del Centro Comune di Ricerca (CCR)
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