Dopo una giornata di riunioni tecniche nelle quali si è effettuata una prima disanima degli esuberi divisi per categorie e settori, il quadro che si è delineato è quello che USB ha già iniziato a denunciare da settimane.
COMUNICATO STAMPA
Alitalia:USB, le riunioni tecniche confermano un quadro di esuberi ingestibile
Dopo una giornata di riunioni tecniche nelle quali si è effettuata una prima disanima degli esuberi divisi per categorie e settori, il quadro che si è delineato è quello che USB ha già iniziato a denunciare da settimane.
Come prevedibile, le 2.251 persone ritenute in esubero Salva strutturale, suddivise in 149 piloti, 420 Assistenti di Volo e 1682 dipendenti di terra, interessano tutte le qualifiche dei naviganti mentre gli altri attraversano tutti i settori, operativi e non.
L’azienda non ha ritenuto, però, di entrare in tutti i dettagli degli esuberi promettendo di farlo in una seconda fase, cosa assai curiosa in una trattativa dai tempi già ridottissimi.
Sono state ulteriormente confermate le modalità richieste da Etihad che prevedono il licenziamento di questi dipendenti a la conseguente collocazione in mobilità, in quanto questo personale è ritenuto non ricompreso nel piano previsto fino a tutto il 2018 e per evitare qualsiasi pretesa futura da parte di questi lavoratori.
Numeri imponenti che si sommano a quelli del 2008 e al resto di un settore in piena crisi occupazionale.
USB aveva preteso di entrare nel merito dei numeri per avere un quadro chiaro delle dimensioni del fenomeno, finora oscurato dalle meline negoziali provocate da diatribe sindacali. Oggi continuiamo a denunciare l’impasse sulla dinamica del confronto e sul dettaglio dei numeri come se qualcuno intendesse perdere tempo per far arrivare a soluzioni dell’ultimo minuto calate dall’alto.
Film già visti in altre situazioni con effetti disastrosi e che USB farà di tutto per evitare.
Questo quadro di esuberi e le modalità individuate per risolvere il rapporto di lavoro rende la situazione ingestibile.
Il tempo passa e i lavoratori vogliono sapere adesso se ci sono spazi per aggredire questi numeri e per ottenere dalle Istituzioni quelle risposte di sistema, senza le quali non c’è alcuna prospettiva per chi rischia di perdere il posto di lavoro, adesso così come è accaduto a chi l’ha perso sei anni fa.
Il nostro obiettivo è quello di rendere il numero degli esuberi uguale a zero.
Non abbiamo nessuna intenzione di rinunciarci e alzeremo il livello della vertenza.
Roma, 20 giugno 2014