Comuni Ricicloni 2014: il Lazio non migliora

I comuni più virtuosi restano ancora pochi a livello regionale, rappresentando infatti il 2,1% dei comuni e soltanto dell’1% della popolazione del Lazio, con una visibile mancanza dei comuni maggiori e soprattutto dei capoluoghi di provincia.

 

legambiente lazio logo 100x100

Comuni Ricicloni 2014, nel Lazio situazione ferma nell’ultimo anno

Subito piano dei rifiuti regionale e scelte che vadano verso la riduzione, il riuso, il riciclo

A Roma realizzare il porta a porta in tutta la città, unica scelta possibile contro i cassonetti-discarica

 

L’Italia conta 1328 Comuni Ricicloni (35 in più dello scorso anno) ovvero quei comuni che sono riusciti ad attivare una gestione dei rifiuti in grado di portare il livello della raccolta differenziata al 65% sul totale dei rifiuti prodotti, limite stabilito per il 2012 dalla normativa nazionale.
Il Lazio resta sostanzialmente nella situazione dello scorso anno: sebbene i numeri vedano un peggioramento nel totale dei Comuni Ricicloni, 8 quest’anno contro i 10 dello scorso anno, alcuni comuni, in particolare della Provincia di Roma, sembrano aver intrapreso un percorso attivo di smaltimento che ha portato il livello di raccolta differenziata intorno al 60%. Ad ogni modo i comuni più virtuosi restano ancora pochi a livello regionale, rappresentando infatti il 2,1% dei comuni e soltanto dell’1% della popolazione del Lazio, con una visibile mancanza dei comuni maggiori e soprattutto dei capoluoghi di provincia.

“Nell’ultimo anno abbiamo visto una preoccupante e sostanziale stasi sulla crescita delle percentuali di raccolta differenziata nel Lazio, – dichiara Roberto Scacchi direttore di Legambiente Lazio – un anno in cui la Regione ha studiato la situazione e ha stanziato i 150 mln che ora ci sono, ma l’amministrazione regionale stessa adesso ne individui gli utilizzi nelle corrette direzioni: raccolta differenziata, prevenzione e riduzione, compostaggio di comunità, centri del riuso, abbandonando definitivamente in tutto ciò le logiche che possano portare all’apertura di nuove discariche, impianti di TMB e gassificatori.

Crediamo che il prossimo anno almeno il 10% dei comuni del Lazio possano arrivare ad essere premiati come ricicloni, e per far ciò è fondamentale l’avvio del nuovo piano rifiuti regionale, vero e determinante strumento per uscire dalla dittatura trentennale delle discariche e di avvio delle nuove corrette logiche di gestione”.

Determinante per l’intera regione è certamente la situazione di Roma, dove la percentuale di raccolta differenziata è ancora troppo bassa. “A Roma c’è bisogno di procedere velocemente – continua Roberto Scacchi – con l’allargamento del porta a porta in tutta la città, uscendo dalla situazione che vede da troppo tempo, dovunque, cassonetti che sono delle vere e proprie discariche in città. C’è bisogno di avviare la fase di formazione e partecipazione dei cittadini, si individuino immediatamente gli eco distretti dei quali si parla tanto in questi giorni e si facciano attori decisionali i romani su come saranno composti e dove saranno localizzati; in questo senso siano tenute fuori le aree già vessate da decenni di mala gestione dei rifiuti, prima su tutte la Valle Galeria.”

Unica città al di sopra dei 10.000 abitanti che supera l’obiettivo del 65% di recupero dei rifiuti è Alatri, in provincia di Frosinone, la quale, inoltre, è riuscita a migliorare le performance dello scorso anno di qualche punto percentuale portando a 67,7% la quantità materiali non destinati a discarica.

Gli altri comuni del Lazio che riescono ad entrare nella denominazione di Riciclone sono tutti al di sotto dei 10.000 abitanti. Oriolo Romano, in provincia di Viterbo, anche ha avviato un percorso ottimale di raccolta tale da far aumentare i rifiuti differenziati dal 72% dello scorso anno all’ 80,3% di quest’anno, distinguendosi inoltre per un elevato indice di buona gestione dei rifiuti, il più alto a livello regionale. Quest’indice, compreso tra 0 e 100, risulta da 24 parametri (recupero materiali, riduzione quantitativo, efficienza servizio, sicurezza smaltimento,…) e va ad integrare il semplice dato della percentuale di rifiuti recuperati in modo da meglio descrivere l’effettivo stato della gestione dei rifiuti solidi urbani.

In provincia di Roma Castelnuovo di Porto (79,7%), Morlupo (81,5%), Sacrofano (65,9%) e Allumiere (67,6%) sono gli unici comuni a garantire una raccolta differenziata con percentuali superiori al 65%, mentre in provincia di Viterbo, oltre al già citato Oriolo Romano, i Comuni Ricicloni risultano essere Canepina e Nepi con valori che arrivano rispettivamente al 65,6% e al 66,7%.

Oltretutto Oriolo Romano e i tre maggiori Comuni Ricicloni della Provincia di Roma (Castelnuovo di Porto, Morlupo, Sacrofano) riescono a garantire un servizio tale da ridurre la produzione di rifiuti pro- capite al di sotto dei 75kg, ottenendo anche la denominazione di comune “Rifiuti Free”.

Nel Lazio, continua ad essere evidente una lentezza nell’adeguamento a moderni modelli di gestione dei rifiuti solidi urbani, ancora troppo lontani dai livelli stabiliti dalla normativa nazionale in molte parti del territorio. I comuni di dimensioni medie e grandi non presentano dati significativi e, escludendo il Comune di Alatri, la zona meridionale della regione manca totalmente di città e paesi che si siano adeguati agli standard ottimali di raccolta differenziata. 

Per tutti i dati laziali dell’edizione 2014 dei Comuni Ricicloni, clicca qui

Sharing - Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *