“Assalto al cielo”, il campeggio dei giovani comunisti

Campeggio dei giovani del Partito dei CARC e della carovana del (nuovo)PCI che oggi intensificano i loro sforzi tra i giovani dedicando energie e risorse particolari allo scopo di portare anche tra di essi i compiti della lotta politica rivoluzionaria. 


“ASSALTO AL CIELO”


I° Campeggio giovani del Partito dei CARC
Dal 21/07 al 24/07
@ Festa Nazionale della Riscossa Popolare, Eremo dei Camaldoli (NA)

 

Assalto al cielo” è formazione comunista e internazionalismo proletario, promozione dello sport e della cultura popolare, nuova morale e vita collettiva, scuola di militanza e svago sano. E’ il nostro primo campeggio giovanile e si terrà a Napoli (presso l’Eremo di Camaldoli) dal 21 al 24 luglio durante la Festa di Riscossa Popolare: è il campeggio dei giovani del Partito dei CARC e della carovana del (nuovo)PCI che oggi intensificano i loro sforzi tra i giovani dedicando energie e risorse particolari allo scopo di portare anche tra di essi i compiti della lotta politica rivoluzionaria: fare dell’Italia un nuovo paese socialista passando per l’instaurazione di un Governo di Blocco Popolare retto dalle Organizzazioni Operaie e Popolari che è al contempo via pratica per realizzare alcune delle rivendicazioni che oggi le masse agitano e percorso pratico di scuola di comunismo tramite cui far maturare la coscienza e l’organizzazione necessarie per l’instaurazione del socialismo nel nostro paese.

“Assalto al Cielo” perchè oggi lo sviluppo della lotta politica rivoluzionaria ha bisogno dell’energico e impetuoso contributo dei giovani per poter avanzare velocemente e vogliamo fare meglio e di più di quanto fatto finora per portare tra di essi la concezione del mondo, l’organizzazione e gli strumenti necessari per costruire il nuovo assalto al cielo nel nostro paese. Il movimento comunista ha bisogno di una nuova leva di giovani comunisti per rinascere, la lotta per fare dell’Italia un nuovo paese socialista ha bisogno dell’apporto fondamentale dei giovani per compiersi, la creazione delle condizioni per l’instaurazione di un Governo di Blocco Popolare ha bisogno che l’apporto dei giovani giunga da ogni ramo della vita sociale!

“Assalto al cielo” perchè i giovani della classe operaia e delle masse popolari del nostro paese per salvarsi dal futuro di disoccupazione, precarietà, miseria e guerra che la borghesia e il clero gli lasciano in eredità non hanno altra scelta che quella di trasformare le rovine del vecchio mondo nella fase terminale della sua crisi in avamposto della costruzione del nuovo mondo che verrà. Alla schiera dei giovani studenti, precari, disoccupati, dei giovani che questo ordinamento sociale relega ai margini, intossica e mutila del futuro: il vostro posto è a costruire la nuova leva di rivoluzionari che dia il colpo di grazia all’infame regime del clero e della borghesia che devasta e affama il nostro paese!

Se i giovani oggi avvertono prima e nella maniera più immediata l’ipoteca che la crisi del capitalismo e i suoi effetti devastanti pongono sul loro futuro è bene anche che essi per primi rispondano all’appello a dare la spinta finale al capitalismo putrescente e alla classe dominante ai vertici della nostrana Repubblica Pontificia. La storia ce lo insegna, il corso concreto ed evidente delle cose, ci chiama a dare il nostro contributo per costruire un’era nuova (l’era del socialismo e del comunismo) e per contribuire dalla nostra postazione nel ventre della bestia imperialista a costruire la seconda e nuova ondata della rivoluzione proletaria che già avanza in tutto il mondo risollevandosi e facendo i conti con il grave stato di debolezza in cui il movimento comunista è piombato dopo l’esaurimento del vecchio movimento comunista sotto la direzione dei revisionisti moderni (della cui opera nefasta nel nostro paese è indicativo un individuo come Giorgio Napolitano che del revisionismo moderno è stato figlioccio e promotore).

Le lotte di questi anni hanno visto i giovani spesso in prima fila e le misure che quotidianamente mettiamo in campo per resistere agli effetti più devastanti della crisi ci spingono sempre di più a porci la domanda del “che fare?”, una questione che inizia a valicare i confini del “contro” per toccare quelli del “per”, dell’alternativa reale e necessaria alla devastante attualità. Dalla capacità dei comunisti di rispondere a questa domanda sono sempre dipese le sorti del successo e dell’avanzamento del movimento comunista. Dall’incapacità di darvi risposta vi ha sistematicamente tratto alimento il nemico e la destra nel movimento comunista. Dal Biennio Rosso alla Resistenza, dagli anni 70 ad oggi è stata la mancanza di un’adeguata risposta a questa domanda che non ha consentito alla sinistra del movimento comunista di avanzare e così facendo ha spesso vanificato il ruolo dei giovani il cui attivismo, impeto e generosità è stato spesso piegato e sottomesso ai limiti ora degli opportunisti e dei revisionisti moderni ora del soggettivismo nelle sue varie forme e maschere. Un problema tanto più acuto oggi che il movimento comunista versa in condizioni di debolezza e borghesia e clero hanno campo libero nello spacciare da scuola, università e media la propria teoria tossica tra i giovani al punto che dello stesso materiale tossico se ne ritrova traccia anche nel movimento giovanile: ed ecco che il “che fare” per tanti giovani compagni oggi diventa il ribellismo e la militanza senza politica e teoria rivoluzionaria, la protesta e la rivendicazione o la costruzione di nicchie di felicità senza lotta per il potere, la disillusione e la sfiducia per la forza creatrice che la mobilitazione della masse popolari può assumere quando i comunisti possiedono una giusta teoria che gli consenta di dirigere le masse popolari.

Il P-CARC e la carovana del (nuovo)PCI hanno fin dall’inizio messo al centro della propria azione l’elaborazione della soluzione ai problemi storici del movimento comunista nel nostro paese e indicano in maniera precisa quali sono i compiti che stanno innanzi ai comunisti e a tutti coloro che lottano per la trasformazione rivoluzionaria del nostro paese. Con “Assalto al cielo” iniziamo una campagna per portare tra i giovani il “che fare” dei nostri tempi, per produrre riflessione ed elaborazione politica, approfondimento sulle condizioni e le forme della lotta di classe in corso nel nostro paese e a livello internazionale e di come i giovani possono contribuire ad essa, per imparare dall’esperienza concreta dei milioni di giovani che nel nostro paese dalla ValSusa a Niscemi, passando per scuole e università fino ai posti di lavoro, giorno per giorno si cimentano praticamente con l’urgenza della costruzione di un’alternativa politica nel nostro paese.

Tutto questo è “Assalto al Cielo”, il 1° campeggio giovanile del Partito dei CARC e di tutti coloro che all’assalto al cielo aspirano e vogliono contribuirvi!
Ad ogni giovane compagno/a: l’ esubero è la borghesia e il suo vecchio mondo, aderisci alla causa della rivoluzione socialista, questo è il tuo posto!

Sono aperte le iscrizioni al campeggio!
Manda un messaggio privato o una mail a campeggio.giovani.frp@gmail.com per prenotare!

 

PROGRAMMA

21 luglio

15.00 – 16.30 : apertura e presentazione del campeggio

18.00 – 20.30 : NAVIGARE SICURI! Tavolo tematico sulla lotta al controllo poliziesco su internet: la cassetta degli attrezzi per difendersi

 

“I mille occhi della borghesia e dei suoi centri di spionaggio ed intelligence vedono tutto”.
Non c’è foglia che la CIA non voglia che si muove, loro hanno soldi, mezzi e tutte le tecnologie possibili. Nulla gli sfugge”. Se fai questo ragionamento, ti possiamo dire che sei completamente fuori strada!

L’entrata nella fase terminale della crisi a partire dal 2008 ha portato in realtà ad una grande instabilità del potere della borghesia che non riesce più a governare come vorrebbe: il suo regime di controrivoluzione preventiva instaurato in tutti i paesi imperialisti all’indomani della Seconda Guerra Mondiale (1. Mantenere l’arretratezza politica e in generale culturale delle masse popolari. 2. Soddisfare le richieste di miglioramento che le masse popolari avanzano con più forza. 3. Sviluppare canali di partecipazione delle masse popolari alla lotta politica della borghesia in posizione subordinata, al seguito dei suoi partiti e dei suoi esponenti. 4. Mantenere le masse popolari e in particolare gli operai in uno stato di impotenza, evitare che si organizzino. 5. Reprimere il più selettivamente possibile i comunisti) non riesce più ad operare in maniera ordinaria, tant’è che non riesce più a tenere in piedi il secondo e terzo pilastro, ma si rafforzano il primo ed il quinto: diversione, intossicazione e repressione sono le parole d’ordine della borghesia che trascina nel baratro della crisi della sua società tutte le classi.


La repressione è diventato ormai un fatto assodato per chi ad oggi si pone nell’ottica di cercare di difendere un posto di lavoro, il diritto allo studio o chi si vuole difendere dagli effetti della crisi.

Tentando di salvarsi dalla sua fine, la borghesia propaganda con tutte le sue forze la concezione della “onnipotenza delle armi” e nella realtà utilizza le armi per dominare l’uomo minacciando e reprimendo il movimento rivoluzionario dei popoli e dei lavoratori, con le sue armi nucleari, con i mille occhi dei suoi strumenti di controllo, con le sue intercettazioni come rete infallibile ed ineluttabile. Ma oggi lo sviluppo delle forze produttive consente alle masse popolari di accedere a tutte quelle tecnologie, tecniche e risorse che la borghesia progetta, usa e produce solo per arricchirsi e gestire i suoi sporchi traffici. Al contrario di quello che dice il senso comune, le masse possono utilizzare questi strumenti contro la repressione ed il controllo della borghesia e della sua polizia. L’efficienza di tali strumenti sta nel renderli il più possibile di massa. Più avanza la disobbedienza al controllo e alla repressione della borghesia, più sarà difficile per la borghesia mantenere integra e far funzionare la sua rete di controllo e repressione.

Questo tavolo tematico è finalizzato a presentare e discutere della cassetta degli attrezzi con cui ogni attivista e militante può contribuire a rompere la rete di controllo e repressione (PGP, TOR ed altri utensili utili) e della concezione del mondo che deve sorreggerne l’uso. Perché nella costruzione della rivoluzione socialista prima della potenza delle armi viene la potenza della concezione del mondo che noi e le masse popolari dobbiamo assimilare per trasformare in senso rivoluzionario l’esistente.

22 luglio

11.30 – 13.00: stage di autodifesa e arti marziali a cura di “Quartograd for fighting”

17.30 – 20.00: I COMPITI DEI GIOVANI COMUNISTI NELLA LOTTA PER IL SOCIALISMO NEL NOSTRO PAESE
 

Dal 2008 la crisi generale del capitalismo è entrata nella sua fase acuta e terminale, gli effetti devastanti del perpetrarsi delle relazioni economiche e sociali capitaliste le vediamo ogni giorno; è una tragedia senza fine quella delle masse popolari costrette ad una vita di stenti, scandita da disoccupazione e miseria, abbrutimento morale e degrado intellettuale. Ma la crisi può divenire anche l’occasione per le masse popolari di dare la spinta finale ad un sistema che ha ormai fatto il suo tempo, la cui esistenza è funzionale solo agli interessi della borghesia imperialista e del clero.

I giovani che si definiscono comunisti sono chiamati, dal corso delle cose, dall’andamento della storia, a contribuire a questa impresa! Per questo motivo il P-CARC si sta cimentando nell’opera, del tutto nuova, di costruire un proprio settore giovani; perchè riconosce l’importanza del contributo che i giovani delle masse popolari possono dare allo sviluppo della lotta di classe; partendo dai propri giovani militanti che sono chiamati a contribuire alla costruzione, allo sviluppo ed al funzionamento di questo ambito di lavoro.

Per i giovani si tratta di fare una scelta di campo tra il vecchio ed il nuovo, si tratta di contribuire a quell’impresa a cui il primo Partito Comunista, ormai settant’anni fa, chiamò i più generosi tra i giovani d’allora, per farla finita con il fascismo e con i padroni. Oggi, a fronte del bilancio sui limiti e sui motivi della sconfitta della prima ondata del movimento comunista, la carovana del (n)PCI chiama nuovamente i giovani a contribuire alla liberazione dell’umanità dalle iene dell’imperialismo mondiale.

Ogni singolo, giovane, compagno del Partito dei CARC, deve impegnarsi a portare formazione comunista tra i giovani, a diffondere l’appello a diventare comunisti, ad intervenire nei movimenti rivendicativi per elevarli e renderli scuola di comunismo, mostrando loro che il terreno di conquista rivendicativa, a fronte di una crisi sistemica, si esaurisce e che la lotta deve porsi un obiettivo in più a quello del miglioramento delle condizioni di vita che è quello di costruire una nuova governabilità, da e per le masse popolari.


Il più grande contributo che oggi i giovani comunisti possono dare alla costruzione del socialismo è quella di scegliere di non perdere tempo ad imparare un mestiere che non faremo mai, di non perdere tempo a sperare di poter coltivare il nostro orticello e di impiegare il nostro tempo e le nostre energie per l’unica scelta dignitosa che possiamo fare: dedicarci alla causa del socialismo.


La scelta è tra il baratro che si sta allargando sotto i nostri piedi o tra il dedicare le nostre vite per l’unica impresa a cui potremo dare il meglio di noi stessi: fare dell’Italia un paese socialista!

Apriamo il cantiere del nostro intervento tra i giovani: mettiamo a bilancio la nostra esperienza per ricavarne insegnamenti ed elevare la nostra pratica al livello della nostra teoria, dei compiti che oggi spettano ai giovani del P-CARC e della carovana del (nuovo)PCI per dispiegare il contributo dei giovani alla lotta rivoluzionaria. A questi temi è dedicato questo tavolo tematico rivolto a tutti i giovani membri, collaboratori e simpatizzanti del P-CARC.

23 luglio

11.30 – 13.00 : presentazione del MANUALE DI AUTODIFESA LEGALE (Ed. Rapporti Sociali) e simulazione di un interrogatorio 

17.30 – 20.30: LE LOTTE DELLA GIOVENTU’ RIVOLUZIONARIA NEL MONDO: ESPERIENZE INTERNAZIONALI A CONFRONTO
Dibattito con ospiti dalla Turchia, dal Venezuela sul ruolo dei giovani nella rinascita del movimento comunista internazionale e nella lotta contro l’imperialismo, il capitalismo e il fascismo. Intervengono Ozan Ozgenler (Federazione delle Associazioni Giovanili Socialiste di Turchia e Nord Kurdistan) e Roger Rubio (Gioventù del Partito Socialista Unificato del Venezuela)

 

Chi ha il coraggio di mettere in discussione l’importanza del ruolo dei giovani nelle lotte di tutto il mondo?

Dai paesi dell’ALBA passando per l’Europa, dalla Turchia fino ad arrivare alla Palestina è innegabile che i giovani sono in prima fila nella lotta per abbattere il capitalismo e conquistare una società che possa dargli una vita dignitosa, una società socialista: questa è la rinascita del movimento comunista in corso, questa è la nuova ondata della rivoluzione proletaria che avanza in tutto il mondo. I paesi in cui lottiamo sono diversi, paesi oppressi o paesi imperialisti, tuttavia il nemico è comune!

Promuoviamo un incontro che possa mettere al centro, divulgare e far conoscere importanti esperienze internazionali che sono espressione viva della rinascita del movimento comunista.
Abbiamo invitato alcuni rappresentanti della gioventù della Turchia e del Nord Kurdistan (SGDF) e della gioventù venezuelana (J-PSUV) in modo che possano illustrare al meglio la loro esperienza ed in questo modo possano fornire insegnamenti importanti per noi giovani comunisti italiani all’opera per generare la nuova leva giovanile rivoluzionaria.

21.00 – 23.00: SCUOLA DI AUTODIFESA LEGALE – Spettacolo teatrale, palco B zona ristoro

24 luglio

11.30 – 13.00 : stage di autodifesa e arti marziali a cura di “Quartograd for fighting”

17.30 – 20.30: USCIRE DALLE SCUOLE E DALLE UNIVERSITA’ PER COSTRUIRE L’ALTERNATIVA POLITICA NEL NOSTRO PAESE
Tavolo tematico sul movimento studentesco e l’organizzazione dell’autunno caldo
 

Il mondo della formazione è emanazione dei rapporti di classe vigenti nel nostro paese: le nostre scuole, le nostre università erano e sono espressione viva della lotta di classe in corso: a conferma di ciò il progressivo smantellamento delle conquiste che tra il 1945 e il 1975 aprirono le aule delle Università alle masse popolari e che, nella fase terminale della crisi del sistema capitalista, vengono progressivamente smantellate. L’attacco frontale ai danni dell’istruzione pubblica, messo in campo dai governi di centro sinistra e di centro destra, è un aspetto del programma comune della borghesia imperialista inteso a vanificare i diritti conquistati, a spremere le masse popolari a sottoporle in maniera ancora più forte al giogo dello sfruttamento e del profitto. Ecco così che l’istruzione pubblica assume i contorni di aziende capitaliste: nuovi campi in cui i capitalisti devono valorizzare il proprio capitale.

L’entrata massiccia dei privati nei CdA degli atenei e l’introduzione del vincolo tra i percorsi formativi offerti e le esigenze di mercato, i sempre più imponenti tagli al fondo di finanziamento ordinario e la dismissione del diritto allo studio, rappresentano solo alcune tappe di quel percorso di dismissione dell’istruzione pubblica avviato con il processo di Bologna del 1999 e che, attraverso la riforma Gelmini, si sta attualizzando in maniera sempre più definitiva: il tutto incoronato dall’odiosa quanto ipocrita propaganda dell’“ideologia del merito”, sponsorizzata dal governo Monti nelle vesti del suo Ministro dell’Istruzione, atta a legittimare quelle misure che di fatto stanno rendendo sempre più inaccessibili l’istruzione ai giovani delle masse popolari. Quei principi di equità e di meritò conclamati da Gelmini, Profumo e Co. spacciate come necessarie misure atte a rendere le Università italiane più efficienti ed in linea con i parametri europei, non è altro che una mistificazione dietro cui perpetrare ed ampliare le differenze di classe. La situazione attuale impone una riflessione collettiva ed un piano d’azione concreto per intervenire negli scenari di lotta che l’andamento della crisi determinerà nel futuro immediato anche nelle nostre scuole e Università.

Il terreno di conquista della lotta rivendicativa si esaurisce a fronte di una crisi generale e terminale come quella che stiamo vivendo: le battaglie ai test invalsi, al numero chiuso piuttosto che per il mantenimento delle borse di studio non saranno efficaci se non riusciremo a legarle con le lotte in corso nel nostro paese. Le lotte e le misure che quotidianamente mettiamo in campo per resistere agli effetti più devastanti della crisi ci spingono sempre di più a porci la domanda “del che fare?”, una questione che inizia a valicare i confini del “contro” per toccare quelli del “per”; ovvero dell’alternativa necessaria allo stato di cose attuali. L’istruzione pubblica, così come qualsiasi altro ambito della nostra società, non potrà che continuare ad assumere contorni sempre più escludenti, a rispondere alle logiche del mercato e dei privati, ad essere appannaggio dei figli dei padroni. Le lotte rivendicative che hanno impegnato il movimento studentesco in questi anni hanno mostrato che la strada per un’istruzione pubblica, gratuita e laica è quella dell’uscita dall’orizzonte sociale, economico e politico del capitalismo. Se vogliamo realizzare ciò che diciamo dobbiamo agire per costruire l’alternativa allo stato di cose presenti: conquistiamo le scuole e le università per uscire da esse, mettendo in relazione il movimento di lotta in difesa dell’istruzione con il generale movimento di conquista per una società alternativa in cui il libero sviluppo di ciascuno sia la condizione per il libero sviluppo di tutti!
 

25 luglio

11.30 – 13.00 : attivo di conclusione del campeggio giovanile

Istruiamoci. Agitiamoci. Organizziamoci!

 

Sito: www.carc.it 

 

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