“La carneficina che sta facendo a pezzi la gente di Gaza non fa parte di una guerra convenzionale. Uno degli eserciti più potenti del mondo s’è scagliato con tutta la sua ferocia contro persone lasciate sole dai governi ‘amici'”.
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25 IDEE PER UNA SCUOLA DIVERSA
Coloriamo le scuole, riempiamole di orti, finiamola con l’ossessione dei test, meglio teatro, musica, sport, passeggiate in città. Perché apprendere è prima di tutto piacere. E perché la scuola non è dei governi (qualcuno lo spieghi a Renzi, Giannini e Reggi) ma di chi la fa L’ARTICOLO COMPLETO
NOI ISRAELIANI CON LE MANI PIENE DI SANGUE
La carneficina che sta facendo a pezzi la gente di Gaza non fa parte di una guerra convenzionale. Uno degli eserciti più potenti del mondo s’è scagliato con tutta la sua ferocia contro persone lasciate sole dai governi “amici”, pronti semmai a chiudere loro, come sempre, ogni valico o via di fuga. Quel che accade in questi giorni a Gaza fa parte però di una guerra più grande, quella di tutti gli Stati e di tutti gli eserciti contro tutti i popoli. Sì, perfino contro quello che vive in Israele. Ce lo ricorda una splendida quanto emozionante lettera scritta da 142 cittadini israeliani capaci di vedere e capire l’orrore che provocano l’occupazione e la vol ontà di chi esercita il potere politico e militare nel loro paese. “Viviamo qui da troppo tempo perché si possa dire che non sapevamo, che non abbiamo capito prima o che non siamo stati in grado di prevederlo”. Quei cittadini scrivono alla famiglia di Mohammed Abu Khadr, il giovane palestinese arso vivo da un gruppo di coloni, ma scrivono anche al mondo intero. Sono parole che sfidano il pensiero dominante di una società che hanno visto diventare povera e perdersi nella cultura della violenza. Quelle parole coraggiose tengono aperta, anche quando tutto sembra perduto, la sola speranza di un cambiamento in profondità che potrebbe aver ragione dell’orrore L’ARTICOLO COMPLETO
Altri articoli del dossier IL GRIDO DI GAZA:
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AMMAZZARE BAMBINI SULLA SPIAGGIA DI GAZA
DICHIARAZIONE DEL MOVIMENTO POETICO MONDIALE PER LA PALESTINA
IL LAGO È UN SOGNO CHE SI AVVERA
Così cantano gli Assalti frontali e Il Muro del Canto in “Il lago che combatte”, dedicata al lago dell’ex Snia di Roma (10.000 metri quadrati!), appraso improvvisamente alcuni anni fa in uno dei quatieri più popolati della città, ma di fatto nascosto ai cittadini fino a pochi mesi fa. Sarà cantata per la prima volta dal vivo il 25 luglio al Parco delle Energie all’Ex Snia. Il 14 agosto scade il termine dell’esproprio per realizzare il parco desiderato. Ora il Comune di Roma deve decidere cosa fare: dare il lago alla città oppure ucciderlo (sottovalutando la resistenza di migliaia di cittadini pronti a difenderlo), per fare posto a quattro grattacieli come vuole il costruttore prop rietario della zona. QUI IL VIDEO DI “IL LAGO CHE COMBATTE”
LE VOGLIE DEL SOLDATO
Nella notte fra il 14 e il 15 luglio, due giovani militari statunitensi in servizio a Vicenza decidono di prendersi un po’ di svago dal duro dovere di salvaguardare in armi la libertà e la democrazia. Così, trovano una prostituta rumena (24 anni, incinta di sei mesi) per passare una serata in allegria. In allegria, si intende, dal loro punto di vista: perciò la sequestrano, la riempiono di botte, la stuprano e la rapinano. Terminata la ricreazione, abbandonano la donna seminuda e sanguinante in mezzo alla campagna (ora è ricoverata in ospedale e rischia di abortire). Uno dei due giovani, nel novembre scorso era stato denunciato da una ragazza vicentina di 17 anni per sequestro di persona e violenza ses suale aggravata. I vertici locali dell’esercito Usa hanno risposto alla situazione con grande responsabilità e rispetto per le vittime, come fanno sempre, e cioè proponendo di spostare la coppia di guerrieri bisognosi di divertimento in Germania…. L’ARTICOLO COMPLETO
DETROIT 2014. LA GRANDE SETE
Appena cinquant’anni fa era la città simbolo di un progresso a quattro ruote che prometteva di essere eterno. Oggi la regina dell’industria automobilistica del Novecento è una delle città più povere degli Stati Uniti, una food desert, vale a dire un0 di quei luoghi in cui la gente fa fatica a procurarsi cibi freschi e sani e si ammala. Anche per questo è diventata l’epicentro dei movimenti di agricoltura urbana degli Usa. Solo che per coltivare ci vuole l’acqua e la società che la gestisce, per rientrare dei passati fallimenti, alza le tariffe in modo vertiginoso e ha tagliato i rifornimenti a 12.500 famiglie in quattro mesi. Le bollette adesso costano il doppio che ne l resto del paese. Ai movimenti che tutelano i diritti dei cittadini non è rimasto che chiedere l’intervento delle Nazioni Unite. Il pronunciamento è stato chiaro: i distacchi a chi non può pagare sono una violazione dei diritti umani L’ARTICOLO COMPLETO
PERCHÉ I CASTORINI SONO DIVENTATI NUTRIE
Erano ideali per le pellicce e per bonificare le paludi. Per questo i castorini erano stati fatti venire dal Sud America. La moda è però cambiata, oggi i castorini non servono più per fare profitti con l’abbigliamento, si chiamano nutrie e sono il capo espiatorio dei disastri ecologici provocati dall’uomo e dallo sviluppo. E allora, sterminiamole tutte queste maledette nutrie, diamole in pasto ai cacciatori. Del resto, il dominio dell’ottica antropocentrica si è sempre nutrito di violenza e di mercificazione L’ARTICOLO COMPLETO
UN PARADISO CARIOCA IN GIAPPONE
Oizumi è una cittadina giapponese, dai primi anni Ottanta ha visto arrivare migliaia di migranti brasiliani chiamati dalle fabbriche locali. Dicono sia “un paradiso carioca”, ma media e politica, qui come altrove, ormai sono solo agenzie pubblicitarie UN FOTO-RACCONTO
COMINCIA LA RACCOLTA DEI LIBRI USATI
Da Como a Reggio-Calabria, da Roma a Bari, è già in funzione la raccolta dei libri usati, per i mercatini autorganizzati dagli studenti per gli studenti. Un servizio mutualistico contro il caro-libri (ora anche con l’aggiornamento on line) estraneo alle logiche di mercato LA NOTIZIA COMPLETA
VOI RAGAZZE CE LA FARETE
“La discriminazione non è come un fulmine a ciel sereno, è il lento tambureggiare dell’essere apprezzata di meno. Tutte le forme di media, ad esempio, comunicano immagini dei sessi, molte delle quali perpetuano percezioni irrealistiche, stereotipate e limitanti: di certo, le donne sono sottorappresentate, uomini e donne sono raffigurati in modi stereotipati, le descrizioni delle relazioni fra uomini e donne enfatizzano i ruoli tradizionali e normalizzano la violenza contro le donne. Tuttavia, voi ragazze ce la farete. Ce la farete ricordando che nessuno può dirvi come dovete portare i capelli, cosa dovete indossare, quanto dovete pesare… Nessuno può impedirvi di coltivare i vostri interessi. Ce la farete anch e, un pochino, sapendo che dappertutto ci sono vecchiette armate di passione, di amore, di perserveranza, di resistenza, che stanno tifando per voi” L’ARTICOLO COMPLETO
GLI ATTORI DELLA FARSA CHIAMATA MOSE
Alcuni dei meccanismi generalizzati del sistema Mose (e di altre grandi opere) messo su da amministratori, tecnici e imprenditori, erano stati individuati da pezzi di società prima della magistratura L’ARTICOLO COMPLETO
LA FABBRICA DIVERSA DELLE MASCHERINE
Da oltre trenta anni, la compagnia teatrale Is Mascareddas dà vita ai suoi spettacoli di burattini e marionette. È una fabbrica differente, molto diversa da quel che generalmente si intende con questo nome, soprattutto perché le sei persone che la inventano ogni giorno danno più valore a quel che vogliono esprimere e raccontare che non al profitto e al denaro. In Sardegna, Is Mascareddas “produce”, ma noi di Comune-info speriamo che preferisca dire “fa” qualcosa di unico, qualcosa che ha una propria storia autonoma e una propria vita piena di significati. Qui sotto trovate “la diversa fabbrica”, un video girato da Maurizio Corda che racconta in tre minu ti e senza parole una storia di Is Mascareddas scritta da Elisabetta Pau. Il video partecipa al concorso “Una storia con il Sud” (potete votarlo) L’ARTICOLO COMPLETO
IL MERCATO SOCIALE DI GRANADA
Non è vero che esistono soltanto mercati finanziari o mercati e supermercati con i prodotti delle multinazionali. Sempre più spesso, in città di tutto il mondo, cittadini e associazioni fanno il loro mercato in cui non c’è spazio per il dogma del profitto a tutti i costi L’ARTICOLO COMPLETO
VENDITRICI AMBULANTI DEL BIO
Come proporre prodotti biologici dove non ci sono cooperative o negozi specializzati e ricreare i legami sociali? Lena Simon e Helen Godet, due giovani donne francesi, hanno trovato la risposta con il loro viaggiare a bordo di un forgoncino, chiamato L’Hirondelle. Ogni giorno attraversano mercati e piazze nella regione dell’Indre (in aree rurali sempre più spopolate), con il loro carico di prodotti di agricolutara bio, ma anche detergenti per la casa, cosmetici ecologici e tanti libri. La chiave del loro successo? Una buona conoscenza degli attori del territorio e della società civile NOTIZIA E VIDEO
RADIO GHETTO, RACCONTIAMO DIGNITÀ
Da un paio di anni, tra gli agglomerati di baracche autocostruiti dai braccianti stagionali che si trovano in Puglia per la raccolta del pomodoro, ci sono diversi progetti promossi da associazioni e gruppi che aprono spazi di socialità, diritti, dignità, antirazzismo. Come Radio Ghetto, autogestita dai migranti africani del Gran Ghetto, in collaborazione con Amisnet. Una radio attraverso la quale denunciare la propria situazione lavorativa e alloggiativa oltre che “distrarsi mettendo musica e chiacchierando del più e del meno”. Per portare avanti questo progetto, scrivono quelli di Amisnet nell’appello leggibile qui di seguito, “abbiamo bisogno di volontari”: L’APPELLO COMPLETO
COMPRIAMO RIFIUTI
San Nicola la Strada (Caserta) è noto per ospitare la discarica “Lo Uttaro”, nel cuore della Terra dei Fuochi. Qui è nato un negozio che compra dai cittadini i rifiuti differenziati, che vengono rivenduti a un Consorzio che si occupa del riciclo. “La differenziata non si fa da sola” NOTIZIA E VIDEO
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