Recentemente il Presidente del Consiglio Renzi ha definito “tre, quattro comitatini” chi combatte ogni giorno contro l’inquinamento da fonti fossili, dimostrando di preferire gli interessi delle multinazionali energetiche a quelli delle comunità locali.
E’ inaccettabile, ma indignarsi non basta! Dobbiamo sostenere e dare voce a tutti i cittadini che pagano sulla propria pelle le conseguenze delle energie sporche. Per farlo, stamattina all’alba – a bordo della Rainbow Warrior – siamo entrati in azione presso una piattaforma petrolifera di Edison ed ENI, nel mar Adriatico.
Se anche tu sostieni il diritto a vivere in un ambiente sano e pulito, FIRMA ORA la Dichiarazione di Indipendenza dalle fonti fossili!
I “comitatini” di cui parla il premier, noi di Greenpeace li stiamo incontrando in occasione del tour della Rainbow Warrior lungo le coste italiane. Dopo aver denunciato i danni che carbone e petrolio stanno recando a La Spezia, Savona e Mondello, oggi in Adriatico abbiamo detto NO alla TRIVELLE: “il nostro non è un Paese per fossili”, il nostro mare è un bene inestimabile e va tutelato. Privilegiare l’oro nero a discapito dell’oro blu è pura follia!
Gli impatti ambientali in caso di incidente in un mare chiuso come il Mediterraneo sarebbero devastanti. Per estrarre poche gocce di petrolio si rischia di compromettere in modo irreversibile l’ambiente, mettendo in ginocchio anche settori fondamentali per le economie locali, come turismo e pesca sostenibile.
Stamattina insieme alla Rainbow Warrior e ai nostri attivisti, abbiamo dato voce alle oltre 50 mila persone che chiedono al governo di abbandonare i piani di trivellazione e le energie sporche, per puntare alle energie rinnovabili e all’efficienza energetica… E non ci fermeremo.
Dimostriamo che quei “tre, quattro comitatini” non sono soli, raddoppiamo le firme!
Sei dei nostri? Dichiarati indipendente dalle fonti fossili.
Il nostro NON è un Paese per fossili: basta trivelle, basta energie sporche e pericolose.
Greenpeace Italia