La svendita degli impianti trasmittenti della RAI metterebbe in serio pericolo la vita del Servizio Pubblico Radiotelevisivo e “costituirebbe uno svilimento di un patrimonio statale strategico oggi di proprietà di tutti gli italiani”.
RAI WAY AZIENDA STRATEGICA PER IL PAESE: RIMANGA PROPRIETA’ PUBBLICA
Mentre con il D.L. 66 del 24.04.2014 convertito con legge n 89 del 23.06.2014. si apre uno scenario di grave insicurezza per i lavoratori delle sedi Regionali RAI in quanto nel testo di legge viene cancellata l’obbligatorietà per la RAI di conservare le sedi regionali con l’attuale assetto, con la delibera del consiglio di amministrazione RAI del 4 settembre 2014 da parte aziendale si dà il via libera definitivo al processo di privatizzazione di RAI WAY attraverso la quotazione in borsa che può arrivare ad offrire agli investitori fino al 49% delle azioni della società.
SLC CGIL, UILCM UIL, UGL Telecomunicazioni, SNATER e LIBERSIND Conf.sal si oppongono con forza alla svendita degli impianti trasmittenti della RAI in quanto consapevoli che i riflessi di questo nefasto processo si abbatteranno inevitabilmente su futuro stesso del Servizio Pubblico Radiotelevisivo e perciò di tutti i lavoratori della RAI, oltre che costituire uno svilimento di un patrimonio statale strategico oggi di proprietà di tutti gli italiani.
Ridurre il perimetro aziendale e non disporre più della piena proprietà di RAI WAY significa esporre la RAI al possibile mancato rinnovo della concessione governativa pluriennale previsto per maggio 2016 o, in subordine, di non poter più disporre della totalità delle risorse economiche provenienti dal canone TV, con ciò generando immediatamente problemi di tenuta occupazionale e contrattuale in tutto il gruppo RAI.
Anche i problemi di bilancio della RAI, dopo un iniziale beneficio economico derivante dalla vendita delle quote azionarie di RAI WAY, tornerebbero rapidamente a ripresentarsi poiché RAI dovrebbe pagare per i servizi di RAI WAY cifre economiche decise anche da un nuovo padrone privato.
Ulteriore elemento di preoccupazione è costituito dalle scelta della modalità di vendita operata dai vertici aziendali in quanto attraverso le speculazioni operabili in borsa, l’unica infrastruttura di rete di proprietà statale ove transitano i segnali di Viminale, Forze dell’ordine ecc., potrebbe essere facilmente scalata con seri problemi di sicurezza nazionale.
E’ per questo motivo che le scriventi OO.SS. ritengono inaccettabile la privatizzazione seppur parziale di RAI WAY ed in risposta alla miope volontà aziendale di procedere con la quotazione in borsa, il sindacato ribadirà la ferma protesta dei lavoratori della RAI anche attraverso la proclamazione a breve di uno sciopero generale di tutti lavoratori del gruppo.
Roma 12/09/2014
Le Segreterie Nazionali
SNATER SLC-CGIL UILCOM-UIL UGL TELECOMUNICAZIONI LIBERSIND CONFSAL
SLC – CGIL Sindacato Lavoratori Comunicazione
UILCOM – UIL Unione Italiana Lavoratori della Comunicazione
UGL – Telecomunicazioni Unione Generale Lavoro – Telecomunicazioni
SNATER Sindacato Nazionale Autonomo Telecomunicazioni e Radiotelevisioni
LIBERSIND. CONF. SAL Confederazione Sindacati Autonomi Lavoratori