“Da due anni vado ribadendo che il caso di Chico Forti è morto e sepolto e che, per sperare di riaprirlo, occorre una nuova prova che non fosse disponibile al processo”.
Caro Avvocato Tacopina,
La ringrazio per avermi dato ragione.
Da due anni vado ribadendo che il caso di Chico Forti è morto e sepolto e che, per sperare di riaprirlo, occorre una nuova prova che non fosse disponibile al processo. La ringrazio perché Lei ha detto le stesse cose e ha chiaramente affermato, a Roxy Bar, che la questione è chiusa.
“There is only one way. It doesn’t matter anymore he did not get a fair trial. It doesn’t matter anymore his layer was incompetent. This’s over. Those appeals had been done and completed. It’s over. The only one way to reopen this case is to get new evidence that wasn’t available to the defense at the trial. New evidence that shows his innocence.”
Questo significa che quanto ci è stato fino ad oggi raccontato erano solo frottole. Gli amici di Forti hanno detto e ridetto di avere nuove prove e di avere dimostrato la nullità del processo, ma ora Lei chiarisce che questa nuova prova è ancora tutta da trovare e che il resto non conta. Caro avvocato, Lei doveva arrivare due anni fa: mi sarei risparmiato un sacco di fatica.
Tuttavia, Lei afferma che tenterà la via della “actual innocence”, ma sta anche cercando una “newly discovered evidence”, cioè una prova determinante che, se fosse arrivata al dibattimento, ne avrebbe potuto modificare l’esito e che, si dimostri, non poteva essere trovata al tempo del processo. Se questa prova saltasse fuori non dovrebbe essere difficile presentare una “motion for a new trial” presso una corte di giurisdizione generale in Florida; ma questo non significa che il processo sarebbe annullato o che l’annullamento sopravviverebbe agli appelli dello State Attorney. La nuova prova però non ha alcuna importanza per l’acual innocence e mi chiedo se sia possibile portare in una corte (suprema?) un caso non capitale che è procedural defauted da almeno 5 anni.
Dott. Claudio Giusti
Member of the Scientific Committee of Osservatorio sulla Legalità e i Diritti, Claudio Giusti had the privilege and the honour to participate in the first congress of the Italian Section of Amnesty International: later he was one of the founders of the World Coalition Against The Death Penalty. He writes on a regular basis about human rights, death penalty and American criminal law.