Il 24 ottobre i lavoratori del trasporto aereo aderiscono allo sciopero generale nazionale di 24 ore proclamato dall’Unione Sindacale di Base.
COMUNICATO STAMPA
TRASPORTO AEREO: IL LAVORO C’E’ MA SI CONTINUA A LICENZIARE
24 OTTOBRE SCIOPERO GENERALE 24 ORE
Il 24 ottobre i lavoratori del trasporto aereo aderiscono allo sciopero generale nazionale di 24 ore proclamato dall’Unione Sindacale di Base con la seguente modalità:
Lavoratori normalisti o non operativi – intero turno di lavoro;
Personale navigante, turnista e addetti settori operativi – dalle ore 00.00 alle ore 23.59 con il rispetto delle fasce di garanzia e dei voli garantiti.
In questi anni si è assistito al dissesto di aziende importanti del settore: vettori, handler, pulizie, catering. Tutti i lavoratori stanno subendo la stessa sorte, fatta di cassa integrazione, mobilità, precarietà, disoccupazione.
Alitalia Cai sta procedendo con la mobilità per centinaia esuberi; Meridiana ha presentato piani di licenziamenti coatti. Tra un anno esatto, i lavoratori oramai in mobilità dell’ex compagnia di bandiera Alitalia Lai e di Atitech, molti dei quali non raggiungeranno mai una pensione, perderanno ogni sostegno e saranno lasciati nel baratro della disoccupazione. Accadrà anche per Wind Jet, con i suoi 400 dipendenti in cassa integrazione. Blue Panorama è giunta al commissariamento, Livingstone ha chiuso.
Grandi aziende di handling, come la Sea, hanno subito ristrutturazioni pesantissime; la Groundcare, dopo aver affrontato il fallimento, ha avviato la vendita ma non ci sono prospettive chiare.
Questo è anche quanto sta accadendo in tante imprese minori.
Eppure in questo scenario prosegue l’espansione degli aeroporti, del traffico di passeggeri e merci e un generale incremento delle attività.
L’USB Trasporto Aereo il 24 ottobre sciopera contro la gestione approssimativa di crisi e fallimenti, che lasciano migliaia di lavoratori e le loro famiglie senza prospettive, e per un piano generale nel trasporto aereo, che sia in grado di creare occupazione in un settore dove il lavoro c’è e dove, al di là dei mille proclami, il Governo deve fattivamente impegnarsi per invertire la rotta.
Roma, 21 ottobre 2014
Ufficio Stampa USB