Tossicodipendenza, Villa Maraini manifesterà sotto Regione Lazio

La protesta del 13 novembre se raccolta servirà a Villa Maraini a riprendere ad essere il centro che in 38 anni di vita non ha mai rifiutato nessuno: ricchi o poveri, giovani o anziani, romani o forestieri.

 

COMUNICATO STAMPA

VILLA MARAINI PORTA LA PROTESTA ALLA REGIONE IL 13 NOVEMBRE

Per difendere il diritto di cure mediche adeguate nel luogo più adatto, un diritto riconosciuto dalla legge nazionale antidroga ma sempre meno garantito nel Lazio a tutti i tossicomani, il 13 novembre prossimo davanti alla Presidenza della Regione Lazio sulla Via Cristoforo Colombo si daranno appuntamento per una manifestazione di protesta gli assistiti e loro familiari della Fondazione Villa Maraini, lo storico centro per la cura e il recupero delle tossicodipendenze attivo a Roma dal 1976 e ora a rischio strangolamento da parte della mano pubblica.

L’azzeramento dei contributi da parte del Comune di Roma e la concomitante adozione, da parte della Regione e dell’ASL competente, di comportamenti sempre più restrittivi nei confronti di Villa Maraini, hanno portato ad una situazione di profondo disagio. “In ballo – sostiene Massimo Barra, il medico fondatore di Villa Maraini – c’è qualcosa di assai importante, c’è la libertà per l’ammalato di poter scegliere il luogo dove curarsi, una libertà che viene riconosciuta a tutti in Italia, ma non nel Lazio”.

“Paradossalmente potrebbe sembrare che la Regione – aggiunge Barra – intenda impedire di curare i drogati proprio quando sull’onda emotiva di tragici episodi di cronaca si moltiplicano gli appelli in senso contrario”. Fra gli ostacoli frapposti di grande rilievo sono i mancati pagamenti di servizi prestati in base a regolari convenzioni
sottoscritte con Regione e Comune a partire dal 2012 per complessivi 800.000 euro circa, una cifra pari ad un terzo abbondante dell’intero bilancio annuale della Fondazione.

Un ammanco di tale portata significherebbe per Villa Maraini la necessità di licenziare la metà dei suoi 80 operatori fra medici, psicologi e operatori sociali ex tossicomani e di ridurre nelle stesse proporzioni i servizi erogati. “Il gratuito e paradossale boicottaggio di cui siamo oggetto – aggiunge Barra – ci ha già obbligato a
ridimensionare i nostri servizi, con la conseguenza che tanti tossici non più assistiti hanno un motivo per frequentare le piazze e riprendere a delinquere per procurarsi la dose. Oppure per rivendere al mercato grigio il metadone legittimamente ma inopportunamente concesso da parte dei Ser.T. Questi infatti ‘per risparmiare’ fanno orario di ufficio contravvenendo la legge Nazionale che ne prevede l’apertura per 24 ore al giorno, e spesso anziché somministrarlo direttamente concedono il metadone da portare a casa, favorendo così l’istaurarsi di un mercato illegale”.

Nelle intenzioni dei promotori la protesta del 13 novembre se raccolta servirà a Villa Maraini a riprendere ad essere il centro che in 38 anni di vita non ha mai rifiutato nessuno: ricchi o poveri, giovani o anziani, romani o forestieri.

Ufficio Stampa Fondazione Villa Maraini Onlus

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