TTIP, ‘ottenuto un primo risultato, ma TTIP va fermato’

Primo risultato raggiunto dalle campagne della società civile e dei cittadini che si stanno mobilitando in tutta Europa contro il TTIP, il Trattato Transatlantico di libero scambio tra Unione Europea e cittadini.


TTIP. Le campagne e le mobilitazioni ottengono il primo risultato: maggiore trasparenza
La Campagna Stop TTIP Italia”così potremo dimostrare in modo inequivocabile perchè il TTIP va fermato”


 
Primo risultato raggiunto dalle campagne della società civile e dei cittadini che si stanno mobilitando in tutta Europa contro il TTIP, il Trattato Transatlantico di libero scambio tra Unione Europea e cittadini. Dopo più di un anno di proteste, manifestazioni e iniziative, i movimenti riescono ad ottenere una maggiore trasparenza del processo negoziale, grazie anche all’interessamento dell’Ombudsman Emily O’Reilly, che aveva aperto un’indagine lo scorso luglio, lanciando anche una consultazione pubblica, i cui risultati saranno presentati a gennaio.
 
“Un primo risultatoimportante per tutte le cittadine e i cittadini che da più di un anno si stanno mobilitando in tutta Europa per vedersi riconosciuto il diritto di essere informati” dichiara Monica Di Sisto, di Fairwatch, tra i promotori della Campagna Stop TTIP Italia, “dopo mesi di segretezza e di mistificazioni avremo finalmente la possibilità di mostrare come questo Accordo commerciale sia la scelta sbagliata nel momento sbagliato, che porterà pesanti impatti sul piano dei diritti delle persone e su quello economico europeo. Vigileremo perchè venga mantenuta la promessa di trasparenza, nel frattempo ribadiamo la nostra posizione, condivisa da molte realtà della società civile europea e statunitense: il TTIP va fermato”.
 
Diverse ricerche stanno infatti mettendo in discussione alla radice previsioni definite eccessivamente  ottimistiche da diversi studiosi, come lo studio recentemente pubblicato da Geronim Capaldo (1),  della Tufts University, che parla di una pesante diminuzione della domanda interna europea, un  crollo degli scambi commerciali intraeuropei e una diminuzione sostanziale del PIL.
Perplessità sul trattato sono state espresse anche da economisti statunitensi di chiara fama come Jeffrey Sachs e Joseph Stiglitz. Rapporti del Directorate General for Internal Policies (2) redatto per il Parlamento europeo mostrano come l’approvazione del TTIP, e l’abbattimento delle regolamentazioni, potrebbe portare a un aumento di quasi il 120% delle importazioni statunitensi.
 
“Le dichiarazioni del Commissario Malmstrom sulla trasparenza” dichiara Vittorio Lovera di ATTAC Italia, tra i promotori della Campagna Stop TTIP Italia, “dimostrano che le nostre preoccupazioni erano fondate, ma questo è solo un primo passo. I servizi pubblici non sono stati esclusi dall’Accordo TTIP che, assieme all’altro grande accordo sui servizi in via di negoziato, il TISA, rischia di mettere in mani private il diritto a una sanità e a un’educazione per tutti e di mettere definitivamente sul mercato beni comuni come l’acqua. Per questo motivo come Campagna italiana, assieme alle altre piattaforme europee e statunitensi, ci impegneremo fino a che questo negoziato non verrà definitivamente sospeso”.
 
La campagna Stop TTIP Italia, nata nel febbraio 2014, conta più di 120 organizzazioni promotrici a livello nazionale, tra cui il Movimento Consumatori, la CGIL Funzione pubblica, Legambiente, Attac, Fairwatch, e più di una trentina tra comitati e contatti locali.
 
Per informazioni e documenti:
web – http://stop-ttip-italia.net
facebook – https://www.facebook.com/StopTTIPItalia?ref=hl
 
 
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