“A oltre due mesi e mezzo dal massacro degli studenti di Ayotzinapa, il mondo intero ha dovuto aprire gli occhi su quel che accade in un paese che quasi mai viene accusato dai media internazionali di violare in modo sistematico i diritti umani”.
NEWSLETTER DI COMUNE-INFO.
CHIAROSCURO. I POCHI E I MOLTI
Sono trascorsi oltre due mesi e mezzo dal massacro degli studenti di Ayotzinapa e il Messico non ha dimenticato. Non solo, questa volta il mondo intero ha dovuto aprire gli occhi su quel che accade in un paese che quasi mai viene accusato dai media internazionali di violare in modo sistematico i diritti umani. Il massacro è stato compiuto dallo Stato, ha scritto la gente sui cartelli. Non è più possibile distinguere tra la criminalità organizzata e gli apparati che dovrebbero garantire la vita democratica. Perché? Perché questa volta il muro del silenzio e dell’omertà è andato in pezzi? Molte migliaia, forse milioni, di person e riconoscono adesso che siamo in guerra, una guerra scatenata da quelli che stanno in alto contro quelli in basso, scrive Gustavo Esteva. È quel che vanno dicendo da tempo gli Zapatisti. Incontrando i familiari dei ragazzi desaparecidos, hanno spiegato che nel loro dolore si sono riconosciute milioni di persone e che i pochi restano pochi solo fino a quando non si riscoprono in altri. Allora succede qualcosa di terribile e meraviglioso. E quelli che si pensavano pochi e soli, scoprono di essere la maggioranza in tutti i sensi. Sono quelli che stanno in alto a essere in pochi. È a seguito di questo incontro, dicono in Chiapas, che sarà possibile “rivoltare” il mondo L’ARTICOLO COMPLETO DI GUSTAVO ESTEVA
LE FERROVIE ABBANDONATE CI PORTERANNO LONTANO
Tav in Val di Susa, Terzo Valico, Tav in Pianura Padana, forse anche Tav tra Napoli e Reggio Calabria. Autostrada Orte-Mestre, autostrada Bre-Be-Mi, autostrada Cremona-Mantova, autostrada tirrenica, autostrada addirittura tra Broni e Mortara. La politica è ossessionata dalla velocità e dalle nuove autostrade. E dai miliardi di euro che gli girano attorno. Ubriachi di parole roboanti che illustrano progetti faraonici non vediamo quello che abbiamo in disuso, dimenticato, dismesso: sono le linee ferroviarie abbandonate. Ne abbiamo ben 196. Un reticolo carico di storia, vecchi nervi di un paese che si inerpicano su montagne, seguono coste lacustri e marittime, attrave rsano isole, uniscono territori. 196 linee ferroviarie da recuperare o trasformare in percorsi ciclopedonali L’ARTICOLO COMPLETO DI DOMENICO FINIGUERRA
ANDIAMO A PIEDI E IN BICICLETTA
Camminare da soli e in compagnia, usare la bici e condividere cambiano non solo il modo con cui ci spostiamo, ma anche l’arte di costruire relazioni e la nostra percezione del territorio. Il primo passo? Rinunciare alla velocità L’ARTICOLO COMPLETO DI RAFFAELE BASILE E LUCA MADIAI
ARTE E DECRESCITA. UN MANIFESTO
Rilanciare e accrescere la produzione annua di merci, rendere obsoleti i prodotti in commercio, tenere alta la domanda dei consumi. Intanto, le innovazioni finalizzate alla crescita minacciano la sopravvivenza dell’umanità. Poiché hanno bisogno delle innovazioni, i sistemi economici finalizzati alla crescita della produzione di merci hanno anche bisogno di valorizzare culturalmente l’innovazione: così ogni innovazione diventa un miglioramento, la storia un costante progresso verso il meglio, mentre le tappe di questo progresso sono scandite delle innovazioni e dalla loro velocità. Ma in questo sistema l’arte – in tutte le forme in cui si manifesta, pittura, scu ltura, musica, poesia, architettura -, viene stata scacciata di forza dalla sua dimensione universale ed eterna e rinchiusa a forza nella dimensione dell’effimero, separata dalla vita quotidiana delle persone comuni. Per risvegliare l’umanità da questo incantesimo, occorre liberare l’economia dal vincolo dell’innovazione. Abbiamo bisogno di ridefinire un sistema di valori in cui la bellezza torni a essere più importante del profitto. Un Manifesto (tra i primi firmatari Gabriella Arduino, Maurizio Pallante, Ugo Mattei, Alessandro Pertosa, Alessandro Pertosa, Paolo Portoghesi) IL MANIFESTO COMPLETO
► VIE DI FUGA di Paolo Cacciari
► PERCHÉ ABBIAMO BISGNO DI SPAZI AUTONOMI Carlos Taibo
► È IL MONDO DI TUTTI, DICONO LE DONNE, CAMBIAMOLO Veronika Bennholdt-Thomsen►
IL TEMPO DELLA DISOBBEDIENZA
Lunedì 15 il governo ha presentato i risultati della consultazione pubblica (a cui hanno partecipato in pochi…) su la Buona scuola, il documento lanciato a settembre per indicare le priorità del governo nel campo dell’istruzione. Vale la pena leggere questo articolo di Valentina Guastini, maestra. che ricorda come già don Lorenzo Milani nel 1965 diceva che l’obbedienza non era più una virtù. La domanda allora è: dove ci siamo persi? Cosa è accaduto alla nostra scuola? Leggendo siti scolastici di informazione, le circolari che girano per ogni plesso d’Italia o le riforme proposte dalla Buona Scuola, saltano agli occhi parole alle quali si attribuisce mol ta importanza: Valutazione, sicurezza, test, Bes, Dsa, sorveglianza, divieto, Invalsi …. Ma l’insegnante vanta un unico diritto inviolabile: la libertà di insegnamento. Quando troveremo il coraggio nelle scuole di disobbedire? Quando ci rifiuteremo di valutare bambini con inutili test a crocetta, di impedirgli di sbucciarsi il ginocchio alla scoperta del mondo? Quando ci assumeremo la responsabilità di disobbedire a questa burocrazia senza freno? Quando la smetteremo con gli allontanamenti? L’ARTICOLO COMPLETO DI VALENTINA GUASTINI
LO SCIOPERO DEI COMPITI
Nella giornata dello sciopero generale, è saltata agli occhi anche la posizione di alcuni dirigenti scolastici: all’incontro con il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone si sono presentati in pochissimi. Questa scuola proprio non piace più. E se da una parte c’è chi ha anche rinunciato a parlare dall’altra c’è chi la sua voce la fa sentire forte e chiara, ad esempio i sostenitori della campagna Basta compiti. Come nello sciopero alla rovescia di Danilo Dolci, molti insegnanti, genitori e bambini si sono messi all’opera nelle scuole di tante città: è tempo, dicono, per uno sciopero durante le vacanze. Del resto, nessun’altra cate goria di lavoratori – e quello scolastico resta un lavoro molto impegnativo, talvolta alienante e per giunta non retribuito – accetterebbe di prolungare nel tempo libero, e meno che mai di svolgere durante le ferie, compiti professionali imposti… L’ARTICOLO COMPLETO
PER I BAMBINI A CUI SCAPPANO LE LETTERE
“Caro Babbo Natale, sono un bambino dislessico. Sto dettando questa letterina a una persona che mi presta la sua mano… Come sai, per me è un po’ difficile scrivere correttamente e non vorrei fare errori, perché quello che ti chiedo è davvero molto importante… Sono cose fondamentali per me e per tutti i bambini come me! Quindi ti prego, questo Natale esaudisci i miei desideri! Eccoli: Vorrei insegnanti che sappiano cos’è la dislessia e cosa fare per garantirmi il diritto all’istruzione …. Vorrei servizi sanitari validi, con professionisti aggiornati sulla dislessia e il personale nel giusto numero …. Vorrei logopedisti che abbiano t empo per me, senza dover aspettare mesi e mesi proprio quando ne ho più bisogno …. Vorrei genitori che accettino la dislessia e che mi diano una mano …. Vorrei compagni di scuola che non giudichino, ma accettino e capiscano, compagni che sappiano cosa significa sentirsi diversi …. perché siamo tutti diversi, ma tutti uguali …. LA LETTERA COMPLETA
IO RISPETTO, TU AIUTI, ESSI CONDIVIDONO
Gestire il conflitto, vivere un mondo diverso: i verbi della pace L’ARTICOLO COMPLEO DI ROSETTA CAVALLO
UNA BIBLIOTECA NELLA PIAZZA CENTRALE
Esiste una relazione tra biblioteche, coesione sociale, qualità della vita, amore per la cultura? Magari anche i luoghi contano, se vogliamo delle città meno infelici e un paese meno rassegnato L’ARTICOLO COMPLETO DI ANTONELLA AGNOLI
C’È CIBO PER TUTTI
Se si somma il contenuto energetico e i chili di proteine presenti in tutti i prodotti alimentari del pianeta, e si dividono questi valori per il numero di terrestri, si vede che ogni persona avrebbe a disposizione circa il doppio del fabbisogno per vivere. Purtroppo, però, tutte le ricchezze alimentari offerte dalla natura sono disponibili in maniera molto disuguale fra i diversi paesi e popoli. A circa un miliardo di terrestri arriva una frazione insufficiente per vivere una vita sana o addirittura per sopravvivere, perché una parte dei prodotti agricoli locali va perduta per attacco di parassiti e mancanza di tecniche di conservazione e una parte viene dirottata, dai grandi proprietari terrieri, verso i più redditizi allevamenti z ootecnici o verso la produzione di carburanti “ecologici”; hanno ragione coloro che sostengono che il mais viene tolto di bocca ai poveri affamati per far correre i “suv” dei paesi ricchi L’ARTICOLO COMPLETO DI GIORGIO NEBBIA
LA VERITÀ SUGLI ALLEVAMENTI INTENSIVI
“Prendi la pillola blu e resta con gli occhi bendati. Prendi la pillola rossa e scoprirai la verità. Dice Moopheus”. Leo decide di sapere cos’è Meatrix. E viene catapultato nel mondo reale degli allevamenti intensivi. The Meatrix, parodia del film Matrix, è un cartone geniale, ben fatto, che tutti, grandi e piccoli (ideale per le scuole elementari), dovremmo vedere: mostra le conseguenze dell’avidità delle corporazioni che hanno ucciso le fattorie tradizionali, tra antibiotici, trattamenti crudeli degli animali, inquinamento di terra e falde acquifere. La gran parte della carne, dei prodotti caseari e delle uova che si acquistano nei supermercati viene prod otta in questo modo. Tuttavia, spiegano i protagonisti del cartone, contro le bugie sul cibo possiamo ribellarci: il dominio degli allevamenti industriali dipende dalle nostre scelte quotidiane. Smettiamola di tenere gli occhi bendati. Buona visione VIDEO
PRIGIONIERI DI UN INCUBO
Si è parlato molto nelle ultime settimane del virus Ebola, spesso in modo superficiale. Un ottimo dossier della Rivista missionaria, mensile del missionari della Consolata, raccoglie finalmente in modo chiaro e approfondito informazioni, dati, racconti dall’Africa. Curato da Paolo Moiola, il dossier include un servizio di Valeria Confalonieri (specializzata in giornalismo medico-scientifico, fa parte dell’Osservatorio italiano sulla salute globale), dal titolo Prigionieri di un incubo, con interviste, schede ricche di dati e fotografie, e un articolo di Marco Bello, Virus di famiglia. Bello racconta come la malattia in Africa, a differenza di altri continenti, aggredisce dal punto di vista sociale il concett o di comunità e di famiglia allargata, quella che solitamente si prende cura del malato e che nutre ogni giorno la dignità di milioni di uomini e di donne L’ARTICOLO COMPLETO DI VALERIA CONFALONIERI
BUON LAVORO
Lo sciopero generale di oggi, con decine di cortei in tutta Italia, dopo quello sociale del 14 novembre, restano gridi di resistenza indispensabili contro Jobs act, legge di satabilità e politiche di austerity. Tuttavia, c’è chi pensa siano anche opportunità per guardare le cose in modo diverso, per mettere in discussione il “lavoro astratto”, per privilegiare finalmente un fare libero e cooperante, orientato alla creazione di valori d’uso L’ARTICOLO COMPLETO DI PAOLO CACCIARI
MOVIMENTI SOCIALI E SINISTRE DI GOVERNO
Nel ventesimo secolo, quasi la metà del pianeta è stata governata da burocrazie di sinistra che esercitavano il potere scollegate dalle classi sociali che dicevano di rappresentare. Mentre qualsiasi tentativo di auto-espressione autonoma dei lavoratori veniva annullato, le forme popolari di organizzazione sono state soppresse nel tentativo di vincere lo stato con le sue stesse armi. Oggi, nel contesto europeo, la possibile conquista del potere statale non è più vista dalle sinistre come il male necessario ma come un obiettivo strategico per mitigare l’impatto dell’assalto neoliberista al tessuto sociale. L’esperienza insegna però che dal punto di vista dei moviment i di base gli effetti di una vittoria elettorale – almeno in Grecia e Spagna oggi viene data per probabile – sarebbero molto ambigui. Per un verso, la vittoria potrebbe piegare l’equilibrio di potere e dare un po’ di ossigeno ai movimenti nel loro scontro con la dominazione capitalista; per l’altro, potrebbe accelerare l’inquietante tendenza alla cooptazione e all’assimilazione dei movimenti sociali nella logica della gestione statale. Per questo i movimenti più innovativi non cercano di riformare le strutture politiche ed economiche esistenti ma di costruire alternative dentro le migliaia di crepe del sistema attuale, cioè laddove i valori capitalisti non possono imporsi L’ARTICOLO COMPLETO
IL MAESTRO NUNZIO
A quasi due mesi dalla sua detenzione, e a uno dall’uscita dal carcere di Regina Coeli, limitata alla concessione degli arresti domiciliari, Nunzio D’Erme è finalmente libero. Anche il provvedimento che impediva i suoi spostamenti è stato revocato. Per il maestro Nunzio la vita riacquista il profumo della libertà e la città di Roma ritrova una speranza di dignità L’ARTICOLO COMPLETO
UN BUSINESS IGNOBILE. E ORA?
Mafia capitale: non è la cronaca a necessitare di approfondimenti, ma la nostra capacità di andare oltre una lettura emotiva, effimera e scandalistica di quanto successo. E allora. 1. Vi è il diritto dei migranti, dei richiedenti asilo, dei rifugiati e dei rom di ottenere delle scuse da parte di tutti. 2. Tutti i giornalisti mainstream che nelle ultime settimane hanno ospitato Salvini dovrebbero decidere di dare voce direttamente ai migranti, ai rom e ai rifugiati. 3. Le emergenze non esistono. 4. Smantellare il sistema dei campi è l’unica cosa da fare subito. 5. …. L’ARTICOLO COMPL ETO DI GRAZIA NALETTO
MAFIA CAPITALE: GLI AFFARI DI INTEGRA?
TOSSICODIPENZE ED (EX) CITTÀ DELL’ALTRA ECONOMIA
La rete romana Soc!al Pr!de – alla quale aderiscono, tra gli altri, Cnca, Arci Solidarietà, Action Diritti, Casa dei Diritti Sociali, Libera, Uisp Roma, Cemea del Mezzogiorno – ha promosso l’11 dicembre una conferenza per denunciare il clima di “consociativismo che ha provocato la degenerazione del sistema di potere”. In particolare tutte le attività rivolte alle tossicodipendenze “sono state di fatto consegnate alle coop sociali e all’associazionismo di destra con la pr esenza ingombrante di Integra coop. sociale, come abbiamo denunciato nel 2012 …″. “La stessa Integra coop. sociale è stata artefice insieme alla coop. 29 Giugno di Salvatore Buzzi dell’espulsione delle precedenti esperienze di altra economia dalla C.A.E (Città dell’ altra economia) con la conseguente presa in gestione (7 agosto 2012)… Sorge un chiaro dubbio sulle procedure di affidamento e soprattutto sulle funzioni che la C.A.E. doveva ricoprire nelle strategie di Mafia Capitale…” QUI UN ARTICOLO DEL LABORATORIO ROMANO RESET, NEI COMMENTI LA NOTIZIA SULLA PROTESTA DELLA RETE SOC!AL PR!DE:
QUELLE COSTE DOVE IL TEMPO È SOSPESO
Questo Mare è di Piombo è un racconto collettivo dai margini della Fortezza Europa. Dal filo spinato a lame taglienti di Melilla, la città bastione che difende i confini europei in terra d’Africa, alle logore tende del campo fantasma di Choucha, in Tunisia, l’audio documentario realizzato da Amisnet, agenzia radiofonica indipendente, ci guida attraverso le tante terre di nessuno disseminate sulle coste del Mediterraneo: luoghi nei quali il tempo è sospeso e si resta in attesa di una porta, di uno spiraglio, di una crepa che permetta di passare. Questo Mare è di Piombo è un audio documentario e allo stesso tempo uno spettacolo: il 17 dicembre (ore 21) sarà messo in s cena a Piazza Vittorio, a Roma, in un appartamento (costo del biglietto 10 euro, aperitivo compreso, obbligatoria la prenotazione) LA NOTIZIA COMPLETA
CAMBIAMENTO CLIMATICO. COSA ASPETTIAMO ANCORA?
Il rapporto Ipcc sul clima è noto. L’aspetto finora quasi ignorato in Italia è quello del tempo necessario per gli interventi da realizzare. Da dove cominciare? Alcune azioni che dovranno sicuramente essere realizzate. Ad esempio il risparmio energetico spinto in tutte le imprese, gli enti pubblici e le famiglie; la eliminazione più rapida possibile dell’utilizzo del carbone; la eliminazione dei prodotti chimici più dannosi per il terreno e la salute umana; l’uso razionale e senza sprechi delle risorse idriche; la salvaguardia delle risorse forestali e il ripristino delle zone boschive con una riforestazione non ispirata agli usi industriali immediati; l’eliminazione degli scarichi pericolosi nei corsi d’acqua. Il 2015 dovrebbe a rigore costituire un punto di svolta …. L’ARTICOLO COMPLETO DI ALBERTO CASTAGNOLA
LA BANCA DELL’ACQUA
Creare una “banca dell’acqua” – ispirata ai principi delle banche del tempo – gestita da una fondazione Onlus, non profit, indipendente e autonoma, capace di scambiare “crediti di litri d’acqua” con lavori volontari in servizi utili alla collettività. A Cremona un esperimento di fiscalità locale alternativa LA NOTIZIA COMPLETA
VIOLENZA OSTETRICA IN SALA PARTO
Freedom for birth si occupa di tutelare la libertà di scelta durante il parto. Le donne in procinto di partorire, sostiene questo gruppo di donne, non solo non sono messe in condizione di scegliere come gestire la nascita del proprio figlio, ma spesso subiscono delle vere e proprie violenze L’ARTICOLO COMPLETO
IL PIÙ GRANDE INVESTIMENTO UE (SI FA PER DIRE)
Magie e bugie. L’Europa del presidente Juncker è un delirio sempre più insopportabile L’ARTICOLO COMPLETO DI ANDREA BARANES
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