“La mobilità umana esiste da sempre e, in un mondo globalizzato e connesso, è destinata ad assumere dimensioni sempre più ampie”.
18 DICEMBRE. GIORNATA DEL MiIGRANTE
GLI SLOGAN NON AIUTANO A CAPIRE E GOVERNARE LA COMPLESSITA’ DEI FENOMENI MIGRATORI
COMUNICATO
delle ONG di sviluppo e umanitarie di Link 2007-Cooperazione in Rete
La mobilità umana esiste da sempre e, in un mondo globalizzato e connesso, è destinata ad assumere dimensioni sempre più ampie. Negare questa realtà o banalizzarla, riducendola a slogan riduttivi, semplificativi, basati su chiusure e paure, non aiuta le nostre società ad affrontare e governare l’insieme delle migrazioni. Esse infatti non potranno essere fermate né dagli slogan né dalle paure. Come è accaduto, in particolare in Italia, continueranno ad essere affrontate con politiche emergenziali e di corta visione, se non viene assunta una decisa volontà politica di governarle guardandole per quello che sono: inevitabili, inarrestabili, problematiche e al tempo stesso necessarie e fonte di opportunità. Solo conoscendone e affrontandone la complessità, le migrazioni umane possono essere governate.
La rete di Ong “LINK 2007” ha diffuso, lo scorso ottobre, un approfondito documento che evidenzia tale complessità, con le problematicità ma anche le opportunità che possono prodursi. Il documento spazia dai fattori che causano le migrazioni ai dati sulla popolazione mondiale in rapida crescita e su quella europea in progressiva diminuzione, alle politiche internazionali ed europee finora adottate, ai differenti interessi degli Stati e dei migranti e alle opportunità che potrebbero derivarne per entrambi, al possibile ruolo degli immigrati nello sviluppo sia dei paesi di accoglienza che di quelli di origine, al decisivo ruolo della cooperazione internazionale allo sviluppo, ai fruttuosi partenariati territoriali che possono essere stabiliti tra territori e comunità nei due paesi di accoglienza e di origine.
Quest’anno, la giornata del migrante è stata preceduta dal Consiglio europeo del 12 dicembre 2014 in cui i ministri degli esteri e della cooperazione internazionale hanno definito, per la prima volta e con lungimiranza, un cammino per massimizzare l’impatto positivo delle migrazioni anche sullo sviluppo dei paesi più poveri. L’Unione Europea intende gestire al meglio i flussi migratori e la presenza dei migranti in Europa e, con lo strumento della cooperazione allo sviluppo, si propone di apportare un contributo significativo per far fronte all’instabilità economica e politica e affrontare temi quali le violazioni dei diritti umani, la fragilità, i conflitti, la vulnerabilità dell’ambiente, la disoccupazione e la povertà estrema che causano spesso l’emigrazione. Si tratta di un segnale importante, ancora limitato ma di significativa valenza politica, anche perché va decisamente nel senso di una maggiore coerenza tra le politiche europee: relazioni internazionali, migrazioni, diritti umani, ambiente, cooperazione allo sviluppo, percependo le migrazioni in modo positivo e come opportunità.
Roma, 18.12.2014
La rete di Ong “LINK 2007” ha diffuso, lo scorso ottobre, un approfondito documento che evidenzia tale complessità, con le problematicità ma anche le opportunità che possono prodursi. Il documento spazia dai fattori che causano le migrazioni ai dati sulla popolazione mondiale in rapida crescita e su quella europea in progressiva diminuzione, alle politiche internazionali ed europee finora adottate, ai differenti interessi degli Stati e dei migranti e alle opportunità che potrebbero derivarne per entrambi, al possibile ruolo degli immigrati nello sviluppo sia dei paesi di accoglienza che di quelli di origine, al decisivo ruolo della cooperazione internazionale allo sviluppo, ai fruttuosi partenariati territoriali che possono essere stabiliti tra territori e comunità nei due paesi di accoglienza e di origine.
Quest’anno, la giornata del migrante è stata preceduta dal Consiglio europeo del 12 dicembre 2014 in cui i ministri degli esteri e della cooperazione internazionale hanno definito, per la prima volta e con lungimiranza, un cammino per massimizzare l’impatto positivo delle migrazioni anche sullo sviluppo dei paesi più poveri. L’Unione Europea intende gestire al meglio i flussi migratori e la presenza dei migranti in Europa e, con lo strumento della cooperazione allo sviluppo, si propone di apportare un contributo significativo per far fronte all’instabilità economica e politica e affrontare temi quali le violazioni dei diritti umani, la fragilità, i conflitti, la vulnerabilità dell’ambiente, la disoccupazione e la povertà estrema che causano spesso l’emigrazione. Si tratta di un segnale importante, ancora limitato ma di significativa valenza politica, anche perché va decisamente nel senso di una maggiore coerenza tra le politiche europee: relazioni internazionali, migrazioni, diritti umani, ambiente, cooperazione allo sviluppo, percependo le migrazioni in modo positivo e come opportunità.
Roma, 18.12.2014