L’attivista saudita Raif Badawi è stato sottoposto a 50 frustate all’esterno della moschea al-Jafali di Gedda, al termine della preghiera del venerdì.
COMUNICATO STAMPA
50 FRUSTATE PER L’ATTIVISTA SAUDITA RAIF BADAWI, PER AMNESTY INTERNATIONAL “FEROCE ATTO DI CRUDELTÀ”
Secondo quanto riferito ad Amnesty International da un testimone oculare, questa mattina l’attivista saudita Raif Badawi è stato sottoposto a 50 frustate all’esterno della moschea al-Jafali di Gedda, al termine della preghiera del venerdì.
Dopo essere stato fatto scendere da un pullman, Badawi è stato portato in catene al centro della piazza e, di fronte al pubblico e alle forze di sicurezza, ha ricevuto 50 frustate consecutive sulla schiena. Dopo 15 minuti, è stato riportato a bordo del pullman.
“Si è trattato di un feroce atto di crudeltà, proibito dal diritto internazionale” – ha dichiarato Said Boumedouha, vicedirettore del programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International.
“Ignorando le richieste di annullare la sentenza, le autorità saudite hanno dimostrato un orribile spregio per i più elementari principi dei diritti umani. Badawi è un prigioniero di coscienza, il cui unico ‘reato’ è stato quello di esercitare il diritto alla libertà d’espressione fondando un sito per il pubblico dibattito. Dev’essere rilasciato immediatamente e senza condizioni” – ha aggiunto Boumedouha.
Nel settembre 2014, Badawi è stato condannato a 10 anni di carcere, 1000 frustate e un milione di rial sauditi (circa 225.000 euro) per aver pubblicato un forum online e per aver insultato l’Islam.
È stato stabilito che le frustate verranno eseguite in un periodo di tempo di 20 settimane.
“L’idea che di fronte a Badawi vi siano altre 19 settimane di frustate è agghiacciante. Le autorità saudite devono immediatamente sospendere le successive frustate” – ha concluso Boumedouha.
Roma, 9 gennaio 2015
Per maggiori informazioni e per firmare l’appello:
http://www.amnesty.it/Arabia_Saudita_attivista_online_apostasia