La Regione Lombardia sta dando gli ultimi ritocchi a una proposta di legge in materia di illuminazione esterna e inquinamento luminoso. Le osservazioni di WWF, LIPU e Pro Natura non sono state accolte.
Nel tentativo di stimolare un’azione di lobbying a vantaggio dell’ambiente (ma anche dei naturalisti) portiamo all’attenzione della Lista il fatto che in Regione Lombardia si stanno dando gli ultimi ritocchi a una proposta di legge in materia di illuminazione esterna e inquinamento luminoso. La Regione Lombardia, che nel 2000 aveva emanato una legge con corrette disposizioni per limitare la dispersione luminosa verso l’alto (d’esempio poi per molte altre Regioni, purtroppo non per il Piemonte ..), avrebbe adesso l’occasione per recepire, nella nuova normativa, anche l’aspetto ecologico del problema, finora ignorato da tutti i legislatori.
WWF, LIPU e Pro Natura hanno inviato osservazioni a tal fine nell’ambito della discussione di una prima bozza di PdL, ma le osservazioni non sono state accolte. Noi due abbiamo inviato osservazioni analoghe come Stazione Teriologica Piemontese, ma non abbiamo ricevuto neppure il minimo cenno di riscontro.
Per farla breve, il rischio che si profila è quello di un peggioramento normativo (il testo in discussione è molto scarno e demanda il più a un Regolamento, che potrà poi facilmente venir cambiato in qualsiasi momento, con un semplice atto di Giunta) e non esistono neppure le premesse affinché gli effetti ecologici della luce siano presi in considerazione: permane, infatti, la definizione di inquinamento luminoso come “luce artificiale che si disperde al di fuori delle aree cui essa è funzionalmente diretta o oltre il piano dell’orizzonte”. Ergo: una lampada che stermina insetti, ma orientata correttamente, NON è inquinante; l’illuminazione decorativa dentro una torre utilizzata da una colonia di pipistrelli minacciati d’estinzione NON è inquinante; l’illuminazione delle arcate di un ponte che interrompe il corridoio buio rappresentato da un fiume, frammentando l’ambiente a disposizione delle specie lucifughe, NON è inquinante, ecc., ecc.
Per un ecologo, qualsiasi immissione di luce artificiale nell’ambiente notturno rappresenta un’alterazione delle condizioni naturali; ovviamente in certi casi si può decidere che si tratta di un’alterazione utile ai nostri interessi e accettarla, ma non si può fare finta che non sia un’alterazione, cioè un inquinamento.
Tutto ciò ha implicazioni, oltre che per l’ambiente, anche per i tecnici che sulle questioni ambientali dovrebbero lavorare: se la legge imponesse attenzione al rispetto di ecosistemi, corridoi ecologici, ecc., ne conseguirebbe che i progetti rilevanti di illuminazione pubblica dovrebbero essere sottoposti a valutazione secondo criteri naturalistici …
In Lista ci sono molti lombardi e alcuni sono coinvolti nel mondo politico. Riusciamo a fare qualcosa affinché sia varata una legge migliore?
Elena Patriarca, Paolo Debernardi
P.S.1. Per chi ha occasione di fare informazione/sensibilizzazione, magari perchè è insegnante, mettiamo qui i link a un filmato introduttivo alla problematica dell’inquinamento luminoso (il primo link è in inglese, al secondo link lo trovate anche in italiano):
https://www.youtube.com/watch?v=dd82jaztFIo
http://www.lochnessproductions.com/shows/ida/ltd_downloads.html
P.S.2. Scriviamo dal Piemonte, dove, in materia di inquinamento luminoso, la cultura del “se qualcosa serve, allora non è inquinante”, è stata fatta propria non solo dal mondo degli inquinatori, ma anche da chi dovrebbe sensibilizzare l’opinione pubblica alla difesa dell’ambiente. Citiamo una frase tratta da uno speciale di Piemonte Parchi (la rivista dei Parchi piemontesi) dedicato all’ambiente notturno: “Considerare come inquinante qualsiasi immissione di luce artificiale che modifichi la naturale luminosità del cielo non è accettabile in quanto non si considerano le esigenze funzionali dell’illuminazione” (N. 181, pag. 16; http://www.piemonteparchi.it/cms/index.php/archivio/category/7-2008).