“La borghesia imperialista cerca in mille modi di seminare illusioni, di far credere che la crisi generale del capitalismo sta per finire, che le cose si aggiusteranno, che non c’è alternativa al corso delle cose”.
Comunicato CC 04/2015 – 24 gennaio 2015
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Bando alle illusioni! Non cediamo agli imbrogli!
Organizziamoci per combattere e avanzare verso la vittoria!
La borghesia imperialista cerca in mille modi di seminare illusioni, di far credere che la crisi generale del capitalismo sta per finire, che le cose si aggiusteranno, che non c’è alternativa al corso delle cose. Bergoglio e la sua Corte, la CIA e il Mossad con i commando di Parigi, Tsipras con Syriza danno spettacolo e occupano la scena mondiale. La coppia Renzi-Berlusconi recita nel teatrino della Repubblica Pontificia. Mario Draghi a Francoforte e i suoi compari in trasferta a Davos lanciano e progettano manovre finanziarie. La Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti cerca di distrarre l’attenzione dalla realtà, di far dimenticare la crisi generale del capitalismo, il disastro sociale e ambientale, l’abbrutimento e la miseria, la fame e la guerra che i gruppi imperialisti impongono all’umanità.
Scongiurano con spettacoli, riti, guerre e promesse la rinascita del movimento comunista e la mobilitazione delle masse popolari a instaurare il socialismo: la dittatura del proletariato organizzato e diretto dai partiti comunisti, la produzione pianificata dei beni e dei servizi necessari in aziende pubbliche, la promozione della partecipazione universale alle attività specificamente umane.
Scongiurano la seconda ondata della rivoluzione proletaria mondiale. Gli opportunisti di tutto il mondo concordano che è sconveniente anche il solo parlarne.
Le decisioni di Mario Draghi e della Banca Centrale Europea annunciate giovedì 22 gennaio sono distrazioni e palliativi, come il piano Junker. Junker ha promesso 300 miliardi di euro di finanziamenti per crediti selettivi. Draghi invece annuncia un finanziamento indiscriminato: aumenterà la massa di euro in circolazione, darà nuovi soldi alle banche e alle società finanziarie acquistando i loro titoli finanziari. Nuovi euro, 1.100 miliardi di nuovi euro, annunciati nei prossimi 18 mesi per il pasto del mercato finanziario: all’incirca 10 milioni di miliardi di euro in cerca di valorizzazione. Ma in aiuto arriveranno dollari, sterline, franchi svizzeri, yen a valanga, forse anche yuan. I nuovi euro di Francoforte potrebbero diventare molti di più: perché non duemila o cinquemila? I gnomi di Zurigo hanno lasciato liberi i capitali in trasferta nei paradisi fiscali: pagheranno imposte, ma si moltiplicheranno al cambio libero. Cosa è il 5% di imposte quando di colpo col cambio aumentano del 30%?
È del tutto inutile discutere delle dimensioni del piano Draghi perché non è dalla mancanza di soldi che viene la crisi dell’economia reale (cioè della produzione di beni e servizi) da dove vengono i salari del proletariato e i redditi dei lavoratori autonomi. La crisi che sconvolge la vita di miliardi di esseri umani non è una crisi monetaria. La produzione di beni e di servizi continua ad aumentare: quello che non va in salari, va in aiuti umanitari, ammortizzatori sociali e rifiuti. I salari vanno insieme ai diritti, all’organizzazione dei proletari e al movimento comunista; gli aiuti umanitari viaggiano con la compassione e la beneficenza, con le ONG e il volontariato, con il clero e la borghesia imperialista. I piccoli capitalisti sono a rimorchio e al servizio dei grandi capitalisti; i grandi capitalisti investono in operazioni finanziarie, in speculazioni e in grandi opere. Il credito commerciale e per investimenti nell’economia reale continuerà a mancare a chi non ce l’ha già. I ricchi diventeranno più ricchi e i lavoratori più poveri e più oppressi. Da circa quaranta anni la massa di capitale finanziario ha preso ad aumentare per compensare il fatto che investendolo tutto nella produzione di beni e servizi, il capitale accumulato non si valorizzava. Le operazioni del capitale finanziario hanno preso a dirigere e sconvolgere l’economia reale. Anche i nuovi soldi creati dalla BCE finiranno ad accrescere la massa del capitale finanziario, come sono finiti quelli creati dalle altre banche centrali dei paesi imperialisti: degli USA, del Giappone, della Gran Bretagna. Le operazioni della BCE non faranno che alimentare il castello del capitale finanziario e delle operazioni connesse. Le manovre finanziarie servono a prolungare la vita del sistema, non cambiano il corso disastroso delle cose che la borghesia imperialista e il suo clero hanno imposto all’umanità: verso la miseria, l’abbrutimento, la distruzione delle conquiste strappate durante la prima ondata della rivoluzione proletaria, la guerra.
Gli opportunisti di tutto il mondo rivolgono lo sguardo a Pechino e a Mosca, ai BRICS. Chi pensa che i gruppi imperialisti USA non sfrutteranno senza ritegno la superiorità militare di cui godono nel mondo, chi non promuove la rivoluzione proletaria e in primo luogo la rivoluzione socialista negli USA e negli altri paesi imperialisti, non tiene conto delle lezioni della storia e resta a rimorchio della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti, resta succube dei loro ricatti e delle loro manovre. La rivoluzione internazionale procede sulle gambe delle rivoluzioni nazionali; le rivoluzioni nazionali si sviluppano nell’ambito della rivoluzione internazionale. L’economia USA è trainata dalla spesa per il riarmo, le operazioni sovversive e la guerra: la spesa direttamente militare del governo federale di Washington è circa il 10% del PIL degli USA. Gli opportunisti non vogliono affrontare i problemi reali: è normale che finiscano per non vederli neanche più. Ma non a caso non hanno buone ragioni da opporre a quello che noi comunisti diciamo: divagano, biascicano e farfugliano parole e narrazioni scomposte, eclettiche e inconsistenti, fanno battute e sceneggiate. La ripresa economica USA è tecnicamente simile alla ripresa della Germania hitleriana dopo il 1933. Serve ai gruppi imperialisti americani e sionisti per perpetuare il loro dominio nel mondo, per continuare a godere dei privilegi che vengono dalla dominazione del mondo. Questi privilegi sono indispensabili ai gruppi imperialisti americani per tenere in pugno la popolazione USA, benché le condizioni di vita e di lavoro di una parte importante delle masse popolari USA, non solo degli immigrati, siano miserrime e circa 1% degli adulti USA sopravvivano in prigioni. Solo lo sviluppo della rivoluzione socialista nel mondo, e in particolare nei paesi imperialisti, può arrestare la corsa verso la guerra e il disastro ambientale.
Quanto a noi comunisti, dobbiamo dedicare tempo e risorse alle denunce, ma solo nei casi ben definiti in cui la denuncia serve ad allargare la mobilitazione anche agli strati più arretrati delle masse popolari colpite. Ma il nostro compito principale non è convincersi e convincere che le cose vanno male, non è piangere e lamentarsi per il corso catastrofico delle cose. Il nostro compito principale è propagandare, promuovere e fare quello che occorre per cambiare il corso delle cose, sviluppare la rivoluzione socialista, rafforzare la rinascita del movimento comunista, costruire forti partiti comunisti, superare i limiti che hanno portato all’esaurimento della prima ondata della rivoluzione proletaria mondiale iniziata dalla Rivoluzione d’Ottobre, rinnovare il percorso che aveva avviato l’intera umanità a trasformarsi e a costruire un futuro di civiltà e progresso.
L’attesa creata attorno alle elezioni politiche di questa domenica in Grecia farà di esse una grande lezione anche per noi comunisti italiani e per i comunisti di tutti i paesi imperialisti: sarà un colpo all’illusione che la sinistra borghese sia davvero in grado di cambiare il corso delle cose imposto dalla borghesia imperialista. Il probabile, auspicato successo elettorale di Syriza contro i partiti della destra metterà in luce l’impotenza della sinistra borghese. Già Tsipras e i suoi hanno messo le mani avanti e hanno detto che nel migliore dei casi avranno in mano il governo, ma non avranno il potere: questo resterà nelle mani dei signori della finanza. Non potranno quindi realizzare il programma in nome del quale chiedono voti. Come tutti i governi di sinistra si rifugiano già dietro la verità che finché non si rompe con la borghesia imperialista non c’è alternativa. Si può tirare la corda, ma in definitiva è impossibile fare diversamente da quello che i signori della finanza mondiale esigono. Nulla risponde Tsipras a chi gli chiede perché dedicare energie e risorse per avere voti e costituire un governo impotente, che accompagnerà con gesticolazioni e lamenti di sinistra il corso disastroso della cose imposto dalla borghesia imperialista, invece di dedicare energie e risorse per mobilitare e organizzare le masse popolari contro i signori della finanza e i loro complici e agenti.
In effetti non è possibile sfuggire alle catene del sistema imperialista mondiale se non le si spezza e solo le masse popolari organizzate e dirette dal Partito comunista hanno la forza di spezzarle: di riorganizzare la vita economica e civile del paese e far fronte con successo alle minacce, alle pressioni, al blocco, al boicottaggio e al sabotaggio della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti e della borghesia imperialista e del clero greci. Il successo elettorale di Syriza non si tradurrà a breve nel suo contrario, in una ondata più grave di reazione e di abbrutimento, di rassegnazione e di corruzione, solo se il Partito comunista greco saprà sfruttare il successo di Syriza per alimentare la rivoluzione socialista.
Alcuni hanno già posto a noi del nuovo PCI la domanda: ma il Governo di Blocco Popolare di cui voi auspicate e fomentate la costituzione, non è quello che Syriza si ripromette di fare? Ce lo chiedono in particolare quelli che lamentano che non esiste ancora (che loro ancora non conoscono e riconoscono) un’analisi del corso delle cose imposto dalla borghesia imperialista e un piano per deviare l’umanità da esso. Per concludere mesti non che quindi occorre darsi a fare un’analisi e un piano e a realizzarlo, ma che quindi non resta che applaudire i BRICS che danzano sul Titanic della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti.
La costituzione del GBP non è frutto del successo elettorale della sinistra borghese. Non è un progetto per carpire i voti delle masse popolari e formare un impotente governo di sinistra che partecipa alle gesticolazioni e ai lamenti contro il corso delle cose imposto dalla borghesia imperialista e dal suo clero. Il nostro è un progetto di mobilitazione e organizzazione dei lavoratori delle aziende capitaliste a formare Organizzazioni Operaie (OO) e dei lavoratori delle aziende pubbliche e dei quartieri e paesi a formare Organizzazioni Popolari (OP). Il Governo di Blocco Popolare è opera delle masse popolari organizzate che rendono il paese ingovernabile ai vertici della Repubblica Pontificia e in questo modo fanno ingoiare ai vertici della RP la costituzione di un governo composto da elementi di fiducia delle OO e OP, da elementi decisi a dare forma e forza di legge ai provvedimenti indicati caso per caso dalle OO e OP e che rientrano nelle Sei Misure Generali che compongono il programma del GBP.
1. Assegnare a ogni azienda compiti produttivi (di beni o servizi) utili e adatti alla sua natura, secondo un piano nazionale (nessuna azienda deve essere chiusa).
2. Distribuire i prodotti alle famiglie e agli individui, alle aziende e ad usi collettivi secondo piani e criteri chiari, universalmente noti e democraticamente decisi.
3. Assegnare ad ogni individuo un lavoro socialmente utile e garantirgli, in cambio della sua scrupolosa esecuzione, le condizioni necessarie per una vita dignitosa e per la partecipazione alla gestione della società (nessun lavoratore deve essere licenziato, ad ogni adulto un lavoro utile e dignitoso, nessun individuo deve essere emarginato).
4. Eliminare attività e produzioni inutili o dannose per l’uomo o per l’ambiente, assegnando alle aziende altri compiti.
5. Avviare la riorganizzazione delle altre relazioni sociali in conformità alla nuova base produttiva e al nuovo sistema di distribuzione.
6. Stabilire relazioni di solidarietà, collaborazione o scambio con gli altri paesi disposti a stabilirle con noi.
Sono le masse popolari organizzate, le OO e OP, che costituiranno e imporranno il GBP. Sono loro il motore principale del Governo di Blocco popolare, non la sinistra borghese. Con il GBP le OO e OP uniranno le loro forze e potenzieranno le loro iniziative, faranno rinascere su grande scala il movimento comunista e cambieranno il mondo instaurando il socialismo. Sarà la seconda ondata della rivoluzione proletaria.
Per cambiare il corso catastrofico delle cose, bisogna porre fine al sistema imperialista mondiale! Il primo paese imperialista che romperà le catene della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti mostrerà la strada e aprirà la via anche alle masse popolari degli altri paesi! L’Italia è un paese imperialista abbastanza grande e per di più sede del Papato, uno dei pilastri del sistema imperialista mondiale: possiamo e dobbiamo assumere questo compito a beneficio nostro e di tutta l’umanità!
Quelli che aspirano a diventare comunisti devono costituire ovunque nella clandestinità Comitati di Partito: sono i promotori e il retroterra delle OO e delle OP, le loro basi rosse!
I Comitati di Partito devono fare di ogni lotta una scuola di comunismo. Creare organismi operai e popolari che si coordinino fino a costituire e imporre il Governo di Blocco Popolare e marciare verso l’instaurazione del socialismo.
Questa è la Guerra Popolare Rivoluzionaria che il nuovo Partito comunista promuove in Italia!
Questa è l’impresa a cui devono concorrere tutti gli elementi avanzati, responsabili e coscienti delle masse popolari!
Il Manifesto Programma del nuovo Partito comunista è il proclama e il programma della GPR che instaurerà il socialismo nel nostro paese!
Non chiediamo di essere d’accordo con noi, chiediamo molto di più: chiediamo di mettersi all’opera con noi per fare dell’Italia un nuovo paese socialista!
Comitato Centrale del (n)PCI http://www.nuovopci.it