Fabrizio Marrazzo (Gay Center): “Auspichiamo quindi che il nuovo presidente della Repubblica si adoperi per una legge per le coppie gay e contro le discriminazioni di questo genere”.
Gay insultato e picchiato in strada, chieste tre condanne
Insultato e poi aggredito a calci e pugni al grido “frocio frocio”. Per questo tre persone sono finite sotto processo e ora nei loro confronti il pm Paolo Auriemma ha sollecitato una condanna a tre anni e due mesi di reclusione ciascuno. Sulla richiesta del magistrato si pronunceranno i giudici della II sezione del tribunale penale collegiale il 17 giugno prossimo. Rapina e lesioni gravi sono i reati contestati agli imputati. I fatti avvennero la notte del 25 maggio 2010. Simone T. aveva trascorso la notte con gli amici nel locale “Coming Out”, in via San Giovanni in Laterano. Dopo aver lasciato la Gay Street, non distante dal Colosseo, in via del Fagutale era stato preso di mira dal gruppo di stranieri. Simone era al cellulare, con un amico. “Sei un frocio di m…”, gli urlano da lontano i ragazzi. Neanche il tempo di fuggire o di reagire, che Simone viene circondato a colpito con dei calci in viso.
Qualcuno, dal gruppetto, gli strappa di mano il cellulare prima di fuggire via con i complici, lasciandolo sanguinante in terra. Nel frattempo l´amico che era con lui al telefono si precipita sul luogo dell´aggressione e gli presta i primi soccorsi. A seguito di quel pestaggio Simone ha anche rischiato di perdere un occhio. A processo finirono Adrian Raileanu e i due fratelli Gabriel Florin Dudau e Alin Dudau. I due, pochi giorni dopo l´aggressione, forse spaventati dall´eco della notizia del ferimento di Simone, scappano in Germania. Qui verranno successivamente arrestati per furto d´auto.
“Siamo soddisfatti per come la Procura e le forze di polizia hanno gestito la vicenda e per la richiesta di condanna formulata dal pubblico ministero Auriemma. Siamo davanti ad una rapina che, in realtà, celava un´aggressione a chiaro sfondo omofobo – ha commentato l´avvocato di Simone T., l´avvocato Daniele Stoppello – e questi elementi sono stati messi in risalto dalla Procura. È stato fondamentale denunciare subito l´accaduto perché solo così sono potute partire le indagini della polizia che è anche riuscita a rintracciare gli aggressori scappati nel frattempo all´estero. Speriamo che fatti del genere non accadano mai più”.
Sulla richiesta dei pm interviene anche Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center. “Ringraziamo la Procura che ha accolto la nostra istanza e quella della parte civile chiedendo di condannare gli aggressori di Simone, che ha anche rischiato di perdere un occhio, non solo per il reato di rapina- dice Marrazzo- Viene così fatta chiarezza su quella che è stata una vera e propria aggressione omofoba. Sin dal primo momento abbiamo definito quei fatti frutto di omofobia anche perché gli effetti rubati erano di poco valore quindi ringraziamo la Procura. Purtroppo non è stato possibile contestare agli imputati l´aggravante dell´omofobia in quanto non esiste ancora una legge al riguardo. Auspichiamo quindi che il nuovo presidente della Repubblica si adoperi per una legge per le coppie gay e contro le discriminazioni di questo genere”.
Repubblica – 31 gennaio 2015 http://roma.repubblica.it/cronaca/2015/01/31/news/gay-106237218