“Sono i giorni di San Remo, dello scontro tra Pd e grillini per le riforme, della Troika che cambia nome. I trecento migranti lasciati morire nel Mediterraneo sono già stati dimenticati dai grandi media e dalla politica”.
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OCCORREVA ANDARLI A SALVARE
Sono i giorni di San Remo, dello scontro tra Pd e grillini per le riforme, della Troika che cambia nome. I trecento migranti lasciati morire nel Mediterraneo sono già stati dimenticati dai grandi media e dalla politica. Eppure ci sono responsabilità precise, di politici e burocrati che hanno deciso di ritirare le missioni di salvataggio di Mare Nostrum: hanno prima imposto regole operative che comportavano l’abbandono in mare, poi hanno cominciato ad accusare la Marina italiana di salvare troppe vite, hanno messo sotto inchiesta tutti coloro che rispondevano agli appelli di salvataggi e cercavano di rendere più veloci i soccorsi. Intanto, aprivano un confronto con i dittatori e i macellai che massacrano il loro stesso popol o e si sono legittimati polizie e servizi segreti per intimidire le tante diaspore degli esuli di guerra. Chi vince San Remo quest’anno?
L’ARTICOLO COMPLETO DI FULVIO VASSALLO PALEOLOGO
IL NOSTRO ASILO NEL BOSCO
A Ostia Antica, a Roma, a due passi dal Tevere e dagli scavi, immersi in un paesaggio meraviglioso fatto di campi coltivati e boschetti incantevoli c’è un asilo di campagna. La scuola (qui la pagina facebook) ospita 25 bambini e, dicono i responsabili, trae ispirazione dalle esperienze di asilo nel bosco del nord Europa, dove sono diffusi da oltre cinquant’anni anni, e da altre teorie, come quelle di Montessori, Steiner, Agazzi, Freire e Rousseau. Il loro progetto pedagogico e didattico, oggetto di studi di alcune università, poggia su 5 basi fondamentali: lo spazio esterno come aula didattica privilegiata, una grande attenzione alla relazione (il rapporto educatore bambino è 1 a 9 e non 1 a 25 come nella scuola dell’infanzia tradizionale), l’esperienza diretta come principio cardine della didattica, come dice un proverbio giapponese molto caro a Bruno Munari e Gianfranco Zavalloni: ”Chi ascolta dimentica, chi vede ricorda, chi fa impara“ …… SEGUE QUI
UNA SCUOLA SENZA VOTI E MERITO
In un futuro lontano i voti e il cosiddetto merito scompariranno. L’errore verrà considerato un bene per amore del cambiamento. Una scuola vera e giusta si creerà sulle ceneri di quella che adesso conta e riconta punteggi, medie numeriche, voti. Sarà una scuola che finalmente accoglie, accompagna, sperimenta, una scuola in cui le lezione cooperative incoraggiano all’autonomia. Una scuola di gioia, domande, scoperte, pensiero critico. Però bisogna credere in una società diversa che tenda all’ideale della cooperazione. Si parte dal basso che non è basso perché piccolo. A coloro i quali sostengono che i voti divengono premio e stimolo al sapere in una società che comunqu e ha in sé la scala sociale dal minore al maggiore, dal più debole al più forte, dal più povero al più ricco, si può rispondere che la scuola non deve essere specchio del vivente attuale, bensì proposta di radicali mutamenti, di inversione di rotta. Questa, solo questa, è la scuola che aprirà la possibile rivoluzione verso una comunità-società dalle radici davvero umanistiche
L’ARTICOLO COMPLETO DI CLAUDIA FANTI
► I RISCHI DI MEDICALIZZAZIONE NELLA SCUOLA Alain Goussot
L’IPOCRISIA DEL QUARTIERE A LUCI ROSSE
Difficile trovare un articolo migliore a proposito di prostituzione, denaro, potere, mercato del lavoro, regole e cultura sessista
L’ARTICOLO COMPLETO DI LEA MELANDRI
► SIAMO FEMMINISTE MA NON CONTRO LA PROSTITUZIONE
IL MESTIERE DEL CONTADINO
Quello del contadino è un mestiere decisamente diverso dall’imprenditore agricolo. Il primo in realtà si distingue da molti altri lavori perché può mettere in discussione l’idea tradizionale di lavoro e la tirannia del Pil. Nella sua quotidianità, infatti, il contadino parte da una base di risorse autonoma e limitata e resta dentro i limiti di crescita perché le risorse a sua disposizione sono quelle date (la fertilità del suolo, la salute degli animali, la durata di attrezzi…). Ogni contadino, inoltre, è sempre anche un po’ muratore, falegname, artigiano, boscaiolo, a volte anche piccolo commerciante. Bisogna fare dunque uno sforzo intellettuale e uscire dalla visione de lle cose profondamente acquisita per cui lavoro è solo ciò che dà reddito monetario, lavoratore solo colui che è inquadrabile in una univoca categoria professionale e l’agricoltura soltanto quella industriale
L’ARTICOLO COMPLETO DI SERGIO CABRAS
► SIATE GENEROSI CON CHI LAVORA LA TERRA
EVASORI DI TUTTO IL MONDO, UNITEVI!
Eccola là, adesso tutti a puntare il dito, tutti a lanciare accuse. Secondo voi mi dovrei vergognare perché sono uno dei 7.000 italiani nella lista Falciani (politici, imprenditori, star dello sport e dello spettacolo di tutto il mondo che hanno aperto giganteschi conti neri in Svizzera, come denunciato dall’Espresso)? Anzi, perché sono uno dei centomila o giù di lì che hanno messo i loro poveri risparmi al sicuro in Svizzera? Anzi, lo sapete che centomila persone sulla famosa lista Falciani sono unicamente relativi a una banca? Una banca sola! Vi rendete conto che non parliamo nemmeno della punta dell’iceberg? Ma ragazzi miei, guardatevi in giro, non mi verrete mica a dire che siete tra gli ultimi che davvero pagano le tasse?
L’ARTICOLO COMPLETO DI ANDREA BARANES
IL CLIMA HA BISOGNO DI DIRITTI UMANI
Le trattative tra delegazioni governative della Conferenza Onu sui Mutamenti Climatici riunite in Svizzera iniziate domenica scorsa continueranno fino a venerdi, racconta Francesco Martone da Ginevra. Nell’ultimo appuntamento, a Lima, era uscita una proposta di testo che per la prima volta riconosceva la centralità dei diritti umani, dei diritti della Madre Terra e dei diritti dei popoli indigeni
L’ARTICOLO COMPLETO DI FRANCESCO MARTONE
IL RICICLO CHE FA LA DIFFERENZA
“Lo guardo con attenzione, a distanza; è un giovanotto, forse dell’Europa Orientale o del Sud-est asiatico, corre su una bicicletta mountain-bike, veloce come il vento, con uno zainetto sulle spalle, si ferma di botto davanti a un cassonetto dei rifiuti, lo apre, fruga all’interno con mano sicura e abile, sembra riconoscere al tatto se c’è qualcosa di recuperabile. Da quello che riesco a distinguere, a distanza, mi pare che estragga qualcosa di tessuto, forse di metallo. Chiude il cassonetto senza lasciarsi dietro niente, senza sporcare la strada, salta sulla mountain-bike e corre al prossimo cassonetto. In tutti i paesi del mondo le comunità povere cercano qualcosa di vendibile fra i rifiuti lasc iati dai cittadini delle comunità opulente, e di cose vendibili e riutilizzabili ce ne sono tante anche nei nostri cassonetti …. “. Qualcuna prova a mettere a frutto le capacità di tante persone, tra cui diversi rom
L’ARTICOLO COMPLETO DI GIORGIO NEBBIA
► IL NEGOZIO DOVE SI RIPARA IL MONDO
TIMBUKTÙ. LA POESIA CHE SVUOTA LA BARBARIE
Tra le protagoniste del film Timbuktù (presentato a Cannes) di Abderrahmane Sissako c’è una folle strega vaudou incantatrice, inno del regista mauritano a un’immagine femminile libera, che attinge alla fantasia per opporsi alla violenza. Illuminare la cecità. Svelare l’ipocrisia. Perché quei soldati della fede, che proibiscono palloni e sigarette, sono soprattutto ridicoli nelle loro contraddizioni. Invece di analizzare politicamente o rappresentare spettacolarmente l’ascesa del jihadismo nel cuore del deserto africano, il regista mauritano sceglie la favola, la poesia. Merci Sissako
L’ARTICOLO COMPLETO DI FLORE MURARD-YOVANOVITCH
FARE UN MONDO NUOVO A MISURA DI TUTTI
Come vedono i bambini il mondo degli adulti e come gli adulti immaginano la città dei bambini? In che modo bambini e adulti possono costruire insieme comunità migliori, senza discriminazioni e violenze? Un documentario, un libro, un corso indagano a modo loro questi temi, decostruiscono stereotipi, offrono qualche risposta ma anche nuove domande
ARTICOLO E RADIOTRASMISSIONE
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