Gaza, rapporto missione medica ‘No Safe Place’

Il fallimento dei meccanismi di allarme, l’assenza di via fuga, il collasso del sistema di evacuazione dei feriti e gli attacchi contro le squadre di soccorso hanno causato un incremento del numero di vittime tra i civili.

 

NO SAFE PLACE
Rapporto di una missione medica indipendente sull’operazione “Margine di protezione” a Gaza

 

Il fallimento dei meccanismi di allarme, l’assenza di via fuga, il collasso del sistema di evacuazione dei feriti e gli attacchi contro le squadre di soccorso hanno causato un incremento del numero di vittime tra i civili.
 

 

Roma, Tel Aviv, 16 febbraio 2015Medici per i Diritti Umani (MEDU) presenta No Safe Place (“Nessun luogo sicuro”), il primo rapporto medico indipendente sugli eventi dell’operazione Protective Edge (“Margine di protezione”) messa in atto dall’esercito israeliano nella Striscia di Gaza tra l’8 luglio e il 26 agosto del 2014.  Il documento è stato stilato da otto esperti  internazionali su richiesta di Medici per i diritti umani –Israele (Physicians for Human Rights – PHR Israele) al fine di determinare la gravità delle ferite fisiche e spirituali inflitte al popolo palestinese. No Safe Place è il primo rapporto scritto da un team internazionale indipendente, il quale è riuscito ad avere accesso alla Striscia di Gaza durante il conflitto grazie a un permesso concesso dalle autorità israeliane.

Il rapporto si basa su 68 testimonianze di feriti (intervistati sia a Gaza che negli ospedali in Cisgiordania, Israele e Giordania), sull’analisi di 370 foto di cadaveri, sulle interviste rilasciate da 9 medici palestinesi e sulla revisione di decine di cartelle cliniche. I membri del team  hanno condotto tre visite nella Striscia di Gaza: una durante il conflitto e due dopo la sua fine. Il lavoro della delegazione è stato coordinato da tre associazioni umanitarie palestinesi il cui staff si è occupato anche dell’organizzazione delle visite. Inoltre, i membri della team  hanno incontrato tre dei medici israeliani che hanno assistito i soldati e i residenti del Sud di Israele nel corso degli scontri.

Il team della mission medica  ritiene che gli elementi di prova raccolti e presentati in questo rapporto dovrebbero essere utilizzati al fine dell’accertamento legale di violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale, sia attraverso meccanismi giudiziari locali che internazionali. Il team è disposta ad aiutare e fornire elementi di prova per qualsiasi indagine credibile istituita a tale scopo. In assenza di una precisa  volontà politica di risolvere le cause alla base di questo conflitto, è probabile che gli abitanti di Gaza – e quelli di Israele e delle altre parti dei Territori  occupati palestinesi – dovranno prepararsi a rivivere la guerra del 2014 con possibile ulteriore intensificazione della violenza. In tale scenario, la campagna per l’accountability, di cui questa missione di accertamento dei fatti fa parte, dovrebbe essere vista come una ricerca a lungo termine, di importanza sia storica che attuale.

 

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Il rapporto NO SAFE PLACE è stato promosso da Physicians for Human Rights Israele (PHR Israele). L’edizione italiana della sintesi è a cura di Medici per i Diritti Umani (MEDU). MEDU e PHR Israele , organizzazioni partner, fanno parte dell’International Federation of Health and Human Rights Organisations (IFHHRO) e collaborano dal 2009 in progetti sanitari nei Territori occupati palestinesi insieme all’organizzazione palestinese Palestinian Medical Relief Society (PMRS).

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