Rai, ‘a cosa porta un accordo separato’

Il contestato “accordo separato” siglato da Rai, Cisl, Uil e Ugl il 23 dicembre 2014 continua ad essere “magnificato” da comunicati ed oggetto di trattative di verifica con l’Azienda.

 

A COSA PORTA UN ACCORDO SEPARATO

Il contestato “accordo separato” siglato da Rai, Cisl, Uil e Ugl il 23 dicembre 2014 continua ad essere “magnificato” da comunicati ed oggetto di trattative di verifica con l’Azienda. Si cerca di trasformare in un “successo” quello che, a parere della SLC Cigl, dello Snater e del Libersind ConfSal e per i numeri che scriviamo di seguito è piuttosto un mezzo flop.

La sbandierata campagna di adesione dei “volontari-sperimentali” per il lavoro dello zainetto, prevista dall’accordo, ha convinto solo una bassa percentuale dei Lavoratori potenzialmente interessati.

Questi i numeri e le percentuali delle adesioni per le quattro Figure Professionali interessate all’operazione:

– 186 Tecnici della Produzione, su circa 1.500 in organico (12%)
– 20 Specializzati della Produzione, su circa 350 in organico (6%)
– 30 Operatori di Ripresa, su circa 320 in organico (9%)
– 65 Montatori, su circa 290 in organico (22%)

Sono stati quindi superati i 212 volontari in Italia indicati quali necessari per recuperare internamente lavoro oggi dato in appalto, recupero che la Rai non ha voluto quantificare, né i 3 sindacati hanno preteso che l’Azienda lo facesse. Ciò nonostante, le percentuali di adesione per Figure Professionali sono lì a dimostrare quanto un accordo separato, che non comprende tutti i Rappresentanti dei Lavoratori, basato solo su una magra “carota”, senza una progettualità credibile e condivisa, abbia il respiro corto.

Senza contare che Torino per i CPTV e Campobasso, Genova e Perugia per le Sedi Regionali, non raggiungono il target prefissato, mentre a Bari un solo Lavoratore ha aderito all’iniziativa, condizione che impedisce un’azione organica ed efficace.

E’ forse per questo che sono stati riaperti i termini del job posting anche per i contratti a tempo determinato?

Questo ci preoccupa perché non capiamo come un lavoratore a termine, magari contattato dal proprio capo, possa ritenersi un volontario.

La domanda quindi è inevitabile: come pensa l’Azienda di organizzare il lavoro nelle Strutture che “cedono in prestito” i volontari dello zainetto considerando la forte criticità in cui versano gli organici delle Sedi Regionali e dei CPTV proprio sulle Figure interessate all’operazione?

Già oggi il maldestro ricorso ai mancati NL/Riposo è fuori controllo e la deroga di scendere sotto le 11 ore di intervallofra un turno e l’altro (deroga alla legge permessa dal CCL solo “per eccezionali esigenze di servizio”) è pratica diffusa per coprire la produzione.

Troppo si fa affidamento sulla disponibilità dei Lavoratori per un percorso sperimentale non condiviso.

E’ allora il caso di dire che in Rai il “fondo del barile” è già stato raschiato.

Altro capitolo, ma stessa analisi, si può fare per le “attività impiegatizie integrate di supporto alla produzione dei Telegiornali”, questi i numeri delle adesioni:

– 13 Assistenti ai Programmi, su 50 in organico ai Tg (26%)
– 3 Documentatori, su 15 in organico ai Tg (20%)
– 71 Impiegati, su 250 in organico ai Tg (28%)

Qui i dati sul territorio, in alcuni casi, sono addirittura impietosi per i firmatari dell’accordo: zero adesioni a Torino peri CPTV e zero adesioni ad Aosta, Cagliari, Campobasso, Cosenza, Firenze, Pescara e Potenza per le Sedi Regionali mentre a Roma, nelle Testate ci sono numeri ad una cifra!!!

Segno questo che le Lavoratrici ed i Lavoratori non vedono prospettive in un accordo separato.

Va da sé che, visti i numeri, l’Azienda dovrà garantire adeguata formazione sulle nuove tecnologie anche ai non-volontari (la maggioranza) per non ritrovarsi con una forza Lavoro insufficiente alla sfida del digitale.

Operatori di Ripresa: rimane alta la tensione fra i Colleghi che, abbandonati in massa i sindacati firmatari, oggi chiedono giustamente a chi non ha condiviso l’accordo di aprire una vertenza nazionale in difesa della loro professione.

Assistenti ai Programmi, Aiuto-Assistenti alla Regia e Programmisti Registi: a causa della superficialità dell’accordo che, oltre a non aver affrontato e risolto nessuno dei temi relativi alle figure professionali e alla progressione di carriera in quell’area di attività, non ha tenuto conto degli effetti che una selezione di lavoratori “atipici” e non invece una sanatoria dell’esistente con una doverosa armonizzazione dei percorsi, avrebbe comportato dal punto di vista degli avanzamenti di carriera per chi quell’attività la svolge da anni come dipendente. Superficialità che scontenta quindi dipendenti e lavoratori “atipici” innescando un clima lavorativo pessimo.

Quello che è stato un accordo prenatalizio raffazzonato rischia, se resterà separato e non condiviso da tutti i Lavoratori, di fare la fine dell’operazione di recupero sugli appalti di montaggio voluta dalla Rai nel Contratto del 7 febbraio 2013, ma del tutto inutile in quanto rimasta solo sulla carta.

Tutto questo mentre i lavoratori degli appalti di servizio (es. Servizi Integrati) vengono falciati, in parte per motivi legati a questioni giudiziarie, in parte per le modalità con cui la Rai continua a gestire le attività di servizio o di supporto: nessuna attenzione alle condizioni del lavoro, scarsa attenzione alla qualità delle imprese.

Roma, 16 aprile 2015

Le Segreterie Nazionali
Slc Cgil Snater Libersind –ConfSal

Sharing - Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *