“Agorà pedagogica”

“La grande protesta contro la Buona scuola non è solo l’occasione per riscoprire e difendere il ricco patrimonio d’idee prodotte dalla storia dell’educazione attiva ma anche il momento per fare di ogni scuola un’agorà pedagogica”.

 

 

SEMINAVA TERRORE TRA I PADRONI DELLA TERRA
Le autorità lo accusarono di essere un terrorista. Avevano ragione. Lui seminava il terrore tra i padroni della terra e della gente”. Quando a raccontare sono uomini che hanno la semplicità e la grandezza di Eduardo Galeano e Hugo Blanco, anche la parola più abietta, “terrorista” – quella che viene usata ovunque per coprire gli assassinii e le politiche più spregevoli, come la guerra di tutti gli Stati contro tutti i popoli – ritrova una sua dignità. Galeano l’ha usa ta per dipingere il ritratto di questo stupendo, folle viejo ragazzo in uno dei suoi magnifici scritti brevi, la prefazione a Nosotros los indios, tradotto in italiano da Nova Delphi. Esce in libreria in questi giorni ma lo trovate anche nelle diverse tappe del viaggio che Hugo fa in giro per l’Italia. Domenica 3 maggio ne parliamo con lui a Roma, alla taverna promossa da Comune-info.
L’ARTICOLO COMPLETO DI EDUARDO GALEANO

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AGORÀ PEDAGOGICA
La grande protesta contro la Buona scuola non è solo l’occasione per riscoprire e difendere il ricco patrimonio d’idee prodotte dalla storia dell’educazione attiva (Maria Montessori, Mario Lodi, Gianni Rodari, Bruno Ciari, Dina Bertone Jovine, Aldo Visalberghi, Lamberto Borghi, Don Lorenzo Milani, Antonio Banfi, Piero Bertolini, Giovanni Maria Bertin ma anche John Dewey, Ovide Decroly, Adolphe Ferrière, Edouard Claparède, Roger Cousinet, Célestin Freinet, Lev Vygotskij, Anton Makarenko, Paulo Freire) ma anche il momento per fare di ogni scuola un’agorà pedagogica, spazio territoriale di discussione e dialogo educativo progettuale tra insegnanti, alunni e genitori.
L’ARTICOLO COMPLETO DI ALAIN GOUSSOT

INSEGNANTI, QUESTO È IL MOMENTO DI RIBELLARSI A.G.

CHIAMATA DIRETTA DEI PRESIDI AD OBIETTARE ROSARIA GASPARRO

25 IDEE PER UNA SCUOLA DIVERSA PAOLO MOTTANA

1 MAGGIO: VENITE A LAMPEDUSA
C’è l’isola bellissima che accoglie, quella della retorica antirazzista e perfino l’isola dei leghisti. C’è l’isola militarizzata, quella del set mediatico mobile (con cui alimentare emergenze e affari) ma anche l’isola della condivisione, dei pescatori e del turismo leggero. Dal Primo maggio Lampedusa sceglie da che parte stare.
L’ARTICOLO COMPLETO DI GIACOMO SFERLAZZO

VOLEVANO SEPPELLIRCI, NON SAPEVANO CHE ERAVAMO SEMI
Il 17 aprile è partita la Carovana per i 43 desaparecidos di Ayotzinapa e del Messico per denunciare la grave crisi dei diritti in Messico, chiedere giustizia, costruire nuove alleanze. L’idea della carovana è nata in gennaio durante il primo “Festival mondiale delle ribellioni e delle resistenze contro il capitalismo” promosso dall’Ezln. Dopo un mese negli Stati uniti, ora tocca all’Europa: 13 paesi in 33 giorni. Il 28 aprile la Carovana è a Milano e il giorno dopo a Roma. Nel messaggio diffuso per la tappa in Italia, tra l’altro, si legge: «”Ho sognato che Ayotzinapa svegliava il mondo” è uno degli slogan gridati dagli studenti messicani nelle ultime manifestazioni…».
L’ARTICOLO COMPLETO

FOLLIA
In Messico si vive nella paura, passeggiare di notte è pericoloso, giocare in strada è un grave rischio per i bambini. Aumenta il numero delle persone assassinate, sequestrate, fatte scomparire. L’educazione, la salute e i trasporti mostrano un degrado impressionante. Le libertà sono calpestate e i diritti violati, la metà del territorio è in mano a imprese private. Il livello di incompetenza e corruzione del governo è quasi insuperabile. Le prossime elezioni potrebbero cambiare tutto questo? Sarà sufficiente rimuovere e sostituire i governanti con persone migliori? È un segno di follia ripetere la stessa azione e sperare in un risultato diverso. Abbiamo votato o deciso di non votare molte altre volte, con risulta ti sempre insoddisfacenti. Perché sperare che stavolta sia diverso? Non ci sono alternative, né scorciatoie: dobbiamo sostituire le stesse istituzioni e il regime economico e politico al quale fanno riferimento, cosa che non può essere fatta dall’alto con operazioni di ingegneria sociale (foto: Primo festival mondiale delle resistenze e delle ribellioni.
L’ARTICOLO COMPLETO DI GUSTAVO ESTEVA

LA REGIONE ALLA PROVA DELL’ALTRA ECONOMIA
Magari perché ancora sconcertati da certe bizzarre esternazioni del sindaco Marino, nel nostro piccolo Racconto dell’Appia Antica, una breve nota sulla festa dell’economia solidale romana, avevamo omesso di raccontare la partecipazione, sensibile e misurata, di alcune persone legate a quell’esiguo mondo istituzionale dove la politica è – o potrebbe essere – più vicina alla gente. Parliamo principalmente di Paolo Marchionne e Andrea Catarci, presidenti di municipio a Roma, di Claudio Marciano, assessore a Formia, e di Marta Bonafoni, consigliera regionale. E proprio M arta, attenta (e talvolta sola) interprete di un dialogo regionale con una parte di società che parrebbe potersi (ri)mettere in movimento, rilancia tornando a interrogarsi sulle chanches di tenere aperto quel varco, di far vivere una relazione che non scorre fluida né spontanea ma che si prova a stimolare con tenacia e passione mettendo in gioco un po’ di storia e molta credibilità politica.
L’ARTICOLO COMPLETO DI MARTA BONAFONI

PERCHÉ SIAMO SPETTATORI. DAVANTI ALLE STRAGI DEL MEDITERRANEO
Sono le guerre non dichiarate – quella contro i migranti, ma anche quella tra i sessi da poco venuta alla coscienza storica dopo una millenaria “naturalizzazione” – le più difficili da affrontare, perché mancano quei tratti che dovrebbero definire in modo inequivocabile la figura del nemico. Uscire dalla priorità che hanno assunto il denaro, il profitto, l’arricchimento a spese di altri, e perciò il potere, la violenza distruttiva che ne conseguono, e riportare in primo piano la “vita” con i suoi bisogni primari, tra cui la cura e le sue molteplici potenzialità, oggi assume una portata radicale, rivoluzionaria, nel privato come nel pubblico. Significa invertire il corso di una storia millenaria.
L’ARTICOLO COMPLETO DI LEA MELANDRI

CHE MUOIANO PURE TUTTI
Se si potesse dirlo, ma non manca molto, l’immigrazione è vista soltanto come una questione di ordine pubblico. Vogliamo preservare solo il nostro benessere, la nostra pace. Che muoiano pure tutti, o se ne restino lì se non vogliono annegare…! Non hanno diritto a vivere la nostra vita. Abbiamo imposto un modo di vivere, li abbiamo drogati con le nostre tv e i nostri consumi. Ed ora che vogliono raggiungerci a nuoto, che vogliono imitarci, che vogliono anche loro la nostra ‘felicità’, li facciamo affondare nelle onde o li rinchiudiamo nei lager… Scusate, ci siamo capiti male, in realtà siamo in crisi, non abbiamo soldi neppure per noi, etc etc… Eppure troviamo molti soldi (per le banche, per il calcio, per l&r squo;Expo, per i G8…). Mentiamo spudoratamente.
L’ARTICOLO COMPLETO DI ENRICO EULI

LA GRANDE IPOCRISIA

LA LEZIONE DI FOFI: DISOBBEDIRE
Lottare ogni giorno, non collaborare: elogio della ribellione.
A proposito del nuovo libro di Goffredo Fofi.
L’ARTICOLO COMPLETO DI LORENZO GUADAGNUCCI

IL SALENTO ASPETTA NOTIZIE DA BRUXELLES
Cosa accade in Salento? Per il Popolo degli ulivi è una settimana molto importante. Il Comitato permanente dell’Ue sulla Salute delle Piante è riunito lunedì e martedì, a Bruxelles, per adottare una decisione esecutiva, su proposta dalla Commissione europea, in merito alla questione Xylella in Puglia. La settimana è cominciata con due buone
L’ARTICOLO COMPLETO

STORIE PARTIGIANE DA NIAMEY
Lo strano 25 aprile di un ex operaio ligure della Flm diventato missionario in Niger. Mauro conosce bene le guerre e le altre malattie dell’Africa, in particolare quelle che affliggono i governi e i capi di stato del continente che “va aiutato a casa sua”, ma conosce bene anche i mali dell’Italia e dell’Europa. Dall’impunità a quelli che affliggono l’informazione per la quale, chissà mai perché, i morti di meningite non esistono, a differenza di quelli di Ebola. C’è poi quell’altra malattia, assai bizzarra, del senso di marcia: da sud a nord sei un migrante criminale mentre da nord a sud sei un turista in cerca di emozioni forti. Per fortuna, in Europa possiamo aumentare i fondi per controllare le coste e af fondare i barconi dei mercanti di schiavi
L’ARTICOLO COMPLETO DI MAURO ARMANINO

3 MAGGIO, GIORNATA DELLA PERMACULTURA
“La permacultura non ha come obiettivo far pressione su governo e istituzioni per cambiare la politica – scrive David Holmgren -, ma quello di permettere a individui, famiglie e comunità locali di accentuare la loro autosufficienza e autoregolazione”. Il 3 maggio torna la Giornata internazionale della permacultura: piu di 170 azioni promosse in tutto il mondo per la sicurezza e l’indipendenza alimentare.
LA NOTIZIA COMPLETA 

IL PAESE DEI PARTIGIANI E LA MONTAGNA CHE RINASCE
Era un piccolo “paese che non c’era più”, ma soprattutto un luogo speciale, simbolico cui la parola Resistenza sembra concretizzarsi tra cascine in pietra di antica memoria. Paraloup, un luogo non a caso: è la montagna che rinasce, è il luogo della memoria, quella della guerra partigiana (di Giorgio Bocca e di Nuto Revelli) e quella della vita contadina, che però vuole essere viva e non imbalsamata. Abbandonato per decenni, grazie anche al finanziamento dal basso, è stato ristrutturato (recuperando materiali esistenti) e ri-abitato. Oltre alle abitazioni c’è un museo del racconto, una biblioteca sala-convegni, un punto accoglienza e il rifugio noto a molti ciclisti.
L’ARTICOLO COMPLETO DI ALESSANDRA MAGLIARO

L’AZIENDA NEL PIATTO DELLA MENSA A SCUOLA
È a scuola che gran parte dei bambini mangiano quasi la metà del cibo che dovrebbe servire a farli crescere bene. Le scuole pubbliche però sono sempre più povere e le si vuole sempre più simili ad aziende. Cosa accade, allora, se delle mamme determinate e competenti decidono di andare a fondo, cioè oltre i controlli di routine, per verificare la qualità e la provenienza di ciò che offre la ristorazione scolastica del Comune? Che saltano fuori un sacco di cose sorprendenti. E spesso poco piacevoli: dalla carne Ogm free, che free non è nemmeno un po’, all’olio d’oliva imbottigliato nella plastica. È accaduto a Genova. Le cronache locali hanno rilanciato le accuse, le istituzioni hanno risposto, al solito, in modo reticente. S’è accesa una polemica vivace ma intanto in Consiglio comunale sono state annullate le audizioni dei genitori. Però alla fine i genitori si sono organizzati, in rete, e hanno aperto un nuovo, utile spazio di comunicazione su facebook: Rete Commissioni Mensa Genova. Ecco cosa vogliono e perché.
L’ARTICOLO COMPLETO DI RETE COMMISSIONI MENSA GENOVA

SULL’USCIO DELLE CASE
Tutti i lavori fotografati nell’articolo qui linkato sono stati realizzati con rifiuti trovati sulle porte delle case di Casamassella, frazione di Uggiano la chiesa (Lecce), dove Antonio, l’autore dei lavori, vive. I rifiuti erano sull’uscio delle case, pronti a finire in qualche discarica. “Ho recuperato beni destinati alla discarica – dice Antonio – e ho realizzato questi lavori. Ciò che per qualcuno è un rifiuto per altri può essere fonte di bellezza e ricchezza”.
L’ARTICOLO COMPLETO

IMPOSSIBILE
“Impossibile andare in giro senza freni. Impossibile andare in giro in bici in una città come Roma (il nome della città può essere cambiato a piacere). Impossibile affrontare le salite con un solo rapporto, serve assolutamente il cambio… E chissà quante altre cose vengono ritenute impossibili”.
L’ARTICOLO COMPLETO DI ROTAFIXA

RIPENSARE LA FORMAZIONE MEDICA
È necessario, nel corso della formazione medica, accompagnare lo sviluppo di un pensiero critico? C’è bisogno di ridurre l’iperspecializzazione? Possiamo pensare la medicina anche come ricerca di risposte contro le forme di ingiustizia sociale globali, come disciplina che alimenta la prevenzione? Possiamo ribellarci alla pressione sempre maggiore dell’industria farmaceutica e alla progressiva medicalizzazione di ogni aspetto della vita umana? Ci sono medici, studenti di medicina, docenti universitari, Ong, associazioni che, senza attendere riforme dall’alto, ragionano e sperimentano un nuovo modo di pensare e agire la salute.
L’ARTICOLO DI RETE ITAL. INSEGNAMENTO DELLA SALUTE GLOBALE

GLI ANGELI NON ABITANO PIÙ LA PERIFERIA
Per l’urbanistica e l’architettura, come discipline del “moderno”, generalmente il termine progetto è associato a un’attività regolatrice e di configurazione dello spazio, prodotta “dall’alto” che, in virtù di una competenza esperta, sarebbe in grado di risolvere i problemi della città e dell’urbano. Tuttavia, esiste un’idea diversa di progetto, quale processo di interazione sociale in grado di esprimere capacità di agire, trasformare, abitare un territorio. Con questo secondo significato, è possibile osservare il moltiplicarsi di esperienze di autorganizzazione urbana, in particolare nelle periferie, che spe sso implicano anche forme di riappropriazione degli spazi, siano essi edifici abbandonati e dismessi, luoghi pubblici, terreni incolti, o altro. Roma in particolare è da questo punto di vista un luogo ricco di progetti prodotti dal basso. Ma come determinare se e quali pratiche siano in grado di generare esiti pubblici e quali altre invece generano dinamiche esclusive ed escludenti? Come far sì che la necessaria attenzione che va riposta nella rilevanza delle pratiche dal basso non si trasformi solo in un’azione che libera le istituzioni dalle loro responsabilità?
L’ARTICOLO COMPLETO DI GRUPPO DI LAVORO DOTTORATO DICEA

DIFFONDIAMO LE CASE DELLE ERBE
Uno spazio sociale dedicato alle erbe spontanee, un luogo per l’essiccamento delle piante che sia anche una tisaneria, e perché no, una trattoria nella quale mangiare e imparare a cucinare. Ma anche un luogo dove rallentare, programmare escursioni e promuovere ricerca, iniziative culturali, scambio di semi e di saperi, e ancora uno spazio in grado di ospitare un biblioteca, una videoteca, gli “smistamenti” dei Gruppi di acquisto solidale, laboratori di cucito, di cosmesi, di saponi, di medicine e di vernici naturali, tutto a partire dalle erbe spontanee. La proposta ha cominciato a diffondersi: gruppi interessati, che di fatto hanno già avviato alcune “case delle erbe” o si apprestano a farlo, sono già presenti in alcune regioni
L’ARTICOLO COMLETO 

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