“L’amianto, simbolo della società consumistica, sembrava potesse essere un materiale rivoluzionario per l’edilizia dei secoli a venire, ma il miraggio, come un boomerang, è tornato sulle teste di migliaia e migliaia di persone”.
Giornata mondiale vittime dell’amianto: nel Lazio ancora un milione di tonnellate. Legambiente “Anche nel Lazio un giorno della memoria verso un futuro libero dall’amianto”
L’amianto, simbolo della società consumistica, sembrava potesse essere un materiale rivoluzionario per l’edilizia dei secoli a venire, ma il miraggio, come un boomerang, è tornato sulle teste di migliaia e migliaia di persone. Sono spaventosi i numeri che emergono oggi dal Dossier nazionale di Legambiente “Liberi dall’Amianto” secondo il quale, ogni anno, muoiono almeno 4000 persone per tutte le malattie collegate all’asbesto (la fibra dell’amianto) e dal 1993 al 2008 sono oltre 15mila casi di mesotelioma maligno diagnosticati, inoltre su scala nazionale sono stati individuati oltre 230mila siti contaminati (di cui 188.000 privati) con delle coperture in cemento amianto di estensione approssimativa di oltre 12 milioni di mq. Per quanto riguardo il Lazio parliamo di un milione di tonnellate e dal 2001 al 2014 sono 1042 i casi accertati di morte per esposizione alla fibra.
“Il Lazio è ancora molto indietro nella rimozione dell’amianto ma non possiamo più attendere – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – sia subito approvata la legge regionale sull’amianto. Questa giornata serve per ricordare tutte le vittime di una strage silenziosa e sollecitare le amministrazioni ad un impegno risolutivo immediato. Servono aiuti per la micro-rimozione e investimenti per i grandi quantitativi, finanche la costruzione di centri di smaltimento sul nostro territorio”.
Il Lazio non è tra le 10 regioni italiane che secondo il dossier di Legambiente hanno fatto il piano e completato lo smaltimento, e la norma regionale per la bonifica dell’amianto è attesa da 23 anni. La legge, di cui prima firmataria è la consigliera Avenali con tanti altri consiglieri regionali che l’hanno poi firmata, è stata depositata e attende di essere discussa nelle commissioni competenti; gli attivisti del cigno verde chiedono, oggi più che mai, con forza, che sia fatto immediatamente. Una delle principali voci di costo dello smaltimento è poi il trasporto per l’assenza in tutta la regione di centri specializzati, cosa che fa lievitare i costi, scoraggiando i privati che non hanno le risorse per bonificare da soli i propri tetti o rivestimenti.”
“Rinnoviamo in questa giornata, il nostro impegno nel restare al fianco degli esposti e delle loro famiglie. – conclude Scacchi – La battaglia contro l’amianto deve essere vinta per chi ne ha subito le drammatiche conseguenze e per tutte le generazioni future”