Il Gay Center entra nelle scuole e parla di lotta allomofobia e al bullismo. Lo fa con il linguaggio dei video che oltre 800 studenti in 40 scuole hanno realizzato e che potranno essere votati on line dal 17 maggio.
Il Gay Center entra nelle scuole e parla di lotta all’omofobia e al bullismo.
Lo fa con il linguaggio dei video che oltre 800 studenti in 40 scuole hanno realizzato e che potranno essere votati on line all´indirizzo
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dal 17 maggio!
La buona scuola che vuole il Presidente del Consiglio Matteo Renzi dovrebbe comprendere anche l´educazione alla sessualità e alle differenze. In questo rientra sicuramente la lotta all´omofobia e alle discriminazioni basate sull´orientamento sessuale.
Un laboratorio di idee e di progetti è da anni il Lazio, dove a Roma e in altre scuole in tutta la regione il Gay Center anche grazie al sostegno della Regione porta avanti incontri con gli studenti. Quest´anno sono stati oltre 30.000 gli studenti coinvolti e che hanno partecipato a eventi di sensibilizzazione in oltre 40 scuole. Oltre 800 studenti hanno partecipato ai laboratori formativi ed hanno realizzato40 video per dire no all´omofobia, al bullismo e alle discriminazioni, grazie al supporto della Regione Lazio.
Durante le attività diversi ragazzi e ragazze ci hanno raccontato episodi di bullismo e violenza familiare in quanto lesbiche e gay e tramite l’OSCAD, osservatorio di polizia e carabinieri contro le discriminazioni, abbiamo attivato le denunce verso i bulli e, in alcuni casi dove vi erano maltrattamenti familiari, i ragazzi sono stati messi in strutture protette.
Il video vincitore sarà poi premiato in un evento pubblico che si terrà presso la Regione Lazio.
Sempre più spesso c´è chi polemizza con progetti o campagne che coinvolgono le scuole in percorsi educativi contro la violenza e l´omofobia. Ma questi video e l´impegno di tanti studenti dimostrano che la scuola può essere un luogo aperto in cui dare stimoli positivi a ragazze e ragazzi. Va ricordato che recenti sondaggi dicono che la scuola è uno dei luoghi in cui si percepisce maggiormente il bullismo omofobico, ed è quindi indispensabile che istituzioni e società civile si facciano promotrici di azioni concrete.
Anche quest´anno tra le scuole ci sono alcune medie inferiori. Inoltre per la prima volta è stato coinvolto l’ISISS Magarotto, istituto di istruzione per sordi, dove è stato affrontato il tema della doppia discriminazione, ossia sordi e lesbiche o gay.
Sarebbe bene dare la massima diffusione possibile a questi video anche a livello politico. Li invieremo anche al Ministro della Pubblica Istruzione e al Presidente del Consiglio Matteo Renzi a cui rivolgiamo una proposta: una buona scuola deve comprendere anche l´educazione alla sessualità e alla lotta alle discriminazioni. Il Governo dovrebbe aprire un tavolo di confronto con le associazioni lgbt per fare tesoro dell´esperienza di anni che operatori e volontari hanno portato nelle scuole, contribuendo a rendere più vivibile per tutti un luogo che è fondamentale per la cultura e per il senso civico della nostra società.