Alla scuola media De Carolis, nel quartiere Tamburi di Taranto, giocare all’aria aperta è vietato. La stretta striscia di pineta, un regalo dell’Ilva, non riesce a trattenere le 700 tonnellate di polveri che ogni anno uccidono lentamente chi le respira.
NEWSLETTER DI COMUNE
RACCONTARE LA SOCIETÀ CHE CAMBIA
Comune è nato con un’ambizione: essere utile a chi vuole cambiare il mondo e a chi ha già cominciato a farlo. Ma riconoscere e raccontare la società che cambia è un esercizio complesso che coinvolge tante esperienze importanti e che merita molte attenzioni. Di sicuro, serve uno sguardo diverso sul mondo, serve raccontare e, per dirla con Gustavo Esteva, ascoltare diversamente. Un seminario di formazione a distanza sulla comunicazione sociale, ovvero su cosa (e come) raccontare, promosso dall’associazione culturale Persone Comuni, “editore” del quotidiano web Comune-info – nell’ambito delle iniziative della Scuola del Sociale (Città metropolitana di Roma) – cerca di approfondire questi temi. Il titolo? “Raccontare la società che cambia”. La partecipazione al seminario on line è gratuita e prevede tre appuntamenti: 4, 11 e 18 giugno. Le iscrizioni di chiudono il 28 maggio. Qui le informazioni per iscriversi e il programma completo
___________________________
QUELLA SVEGLIA, PUNTATA ALLE SEI DEL MATTINO
Alla scuola media De Carolis, nel quartiere Tamburi di Taranto, giocare all’aria aperta è vietato. La stretta striscia di pineta, un regalo dell’Ilva, non riesce a trattenere le 700 tonnellate di polveri che ogni anno uccidono lentamente chi le respira. In Cina muoiono ogni giorno 1.600 persone per “guolaosi” che significa, più o meno, morte per straordinari. Non si tratta di eccessi: quelle descritte sono situazioni estreme solo in apparenza. Nessuno ha il coraggio di dire che, di per sé, il lavoro è una pratica odiosa e annichilente, altro che un diritto da difendere. Ma perché la Costituzione italiana parla di una Repubblica fondata sul lavoro e non sulle persone che lavorano? La sveglia, puntata alle sei del mattino come un fucile dei Marò, pretende d’imporci di accettare l’inaccettabile, una condizione di schiavitù. Possiamo invece cominciare a metterne in dubbio le ragioni, possiamo rifiutare un tempo di vita scandito dall’orologio, cioè dal dominio delle cose sulle persone
MARCO CALABRIA E GIANLUCA CARMOSINO
LA VITA DEGNA
La crescita è una via senza uscita per il suo impatto sociale e ambientale. Aveva ragione Kenneth Boulding, secondo il quale chi crede che sia possibile una crescita infinita in un mondo finito o è un pazzo o è un economista. Abbiamo bisogno di pensare più percorsi di decrescita: ad esempio, mettere in discussione ovunque l’estrattivismo (sulle Ande come sull’Adriatico, foto contadini peruviani contro le miniere e biciclettata No Triv in Abruzzo in vista del 23 maggio, L’Abruzzo non vuole le trivelle< /span>), sostenuto dai governi neoliberisti come da quelli progressisti, cioè il saccheggio e la devastazione che nutrono l’accumulazione e la concentrazione del capitale delle transnazionali. Per il Nord del mondo significa anche pagare il debito ecologico e storico. La barbarie, per dirla con Rosa Luxemburg, sembra inarrestabile: servono concetti con i quali immaginare una vita degna per tutti e tutte adesso, come il buen vivir, che implica reciprocità e solidarietà tra individui e comunità, e ritorno a valori d’uso, in opposizione al concetto di accumulazione perpetua. “Bisogna operare una grande trasformazione culturale e storica – scrive Alberto Acosta -, passare da una concezione antropocentrica a una socio-biocentrica”
ALBERTO ACOSTA
► LA GEOPOLITICA E LE GUERRE CONTRO I POPOLI RAÚL ZIBECHI
► LA BUONA ECONOMIA NON ESISTE SERGE LATOUCHE
► LA TORMENTA E IL PENSIERO CRITICO JOHN HOLLOWAY
TUTTI IN PIEDI ENTRA IL DIRIGENTE
Con la nuova scuola di Renzi – tutta velocità e competizione senz’anima, dove il merito sarà l’apologia del capo – non sarebbero mai entrati migliaia di insegnanti, quelli del libero pensiero, che hanno contribuito alla formazione di generazioni di cittadini critici e creativi. È in corso un furto di futuro
ROSARIA GASPARRO
SE IO FOSSI UN DIRIGENTE SCOLASTICO…
… sarei una specie di divinità senza alcuna macchia, senza alcun dubbio, sul mio valore e sulle mie capacità di scelta sganciate da fattori emozionali e soggettivi. Sarei in grado di eliminare ogni domanda, ogni tentennamento, ogni relazione con il mondo esterno delle sirene adulatrici. Se io fossi un dirigente scolastico sarei un caporale
CLAUDIA FANTI
CHIAMATA DIRETTA DEI PRESIDI AD OBIETTARE R.G.
LA SCUOLA? ASCOLTARE E CONDIVIDERE
Bambini e ragazzi a scuola devono prima di tutto avere il tempo di assaporare le cose, di ascoltare ed essere ascoltati. Per questo servono insegnanti che non hanno l’ansia di finire il programma o di somministrare test ma sanno privilegiare la collaborazione. “La differenza la facciamo sempre noi: educatori, educatrici, maestri, maestre, professori e professoresse – scrive Rosetta Cavallo, maestra – Insegnare vuol dire non solo fornire nozioni teoriche…”
ROSETTA CAVALLO
► LA LOTTA DELLA SCUOLA È A UN PUNTO DI INIZIO ALAIN GOUSSOT
► NELLA SCUOLA, METTIAMOCI IN GIOCO FRANCO LORENZONI
LA BELLEZZA E IL GIARDINAGGIO POLITICO
Le lotte dei Giardinieri Sovversivi romani si svolgono nei luoghi di periferia spesso abbandonati dall’incuria o dalla dimenticanza, con armi come zappe, rastrelli, piantabulbi e soprattutto piante. Dinanzi a una pianta cercano di cogliere il suo linguaggio per meglio capirne i bisogni: la stagionalità, l’esposizione, le specie più appropriate da piantarle accanto, la quantità di acqua per innaffiarla. “Non siamo dei fanatici ambientalisti – scrivono – quanto piuttosto delle amanti e degli amanti della bellezza”. Se avete deciso che quel pezzo di verde sotto casa può diventare qualcosa di bello, accogliente e sovversivo e non vi interessa aspettare il servizio giardini ecco quattro workshop per voi (si c omincia il 24 maggio):
GIARDINIERE SOVVERSIVE
LA MALATTIA E LA SALUTE SONO LA STESSA COSA
Il nostro organismo è un recipiente che nasce vuoto (pulito) e che progressivamente comincia ad accumulare tossine (inquinamento ambientale, alimentazione, assunzione di farmaci, stress psicofisico, stili di vita innaturali). Raggiunto un certo livello di inquinamento interno l’organismo inizia a espellere queste tossine (o perlomeno ci prova) per curarsi. La malattia non è altro che un tentativo di guarigione messo in atto dall’organismo. La “malattia” è dunque un sintomo. Ci ammaliamo davvero solo nel momento blocchiamo questa pulizia interna, ad esempio, con i farmaci. Il farmaco sopprime il sintomo della “malattia” e noi ci crediamo guariti, ma in realtà la malattia si ripresenterà dopo un po’. Cosa possiamo fare per “guarirci”? Cambiare gradatamente alimentazione assumendo cibo naturale e in sintonia con la nostra fisiologia di animali frugivori, mangiare meno, avere una vita meno stressata. Insomma, superare la paura delle “malattie” significa al tempo stesso liberarsi dalla dittatura totalizzante dell’intero apparato medico-farmaceutico (non alimentare dunque il profitto delle multinazionali…) e ripensare il rapporto con il cibo. Ognuno di noi può farlo, anche se il mondo in cui viviamo non aiuta
ANDREA BIZZOCCHI
OCCUPARE A MADRID. DA TRENT’ANNI
Riappropriarsi di un edificio abbandonato per sottrarlo agli insaziabili interessi privati immobiliari e aprirlo a un uso comune del quartiere. Oggi sottrarre un bene al valore di scambio per restituirlo al valore d’uso è anche una risposta logica alla bolla immobiliare. Ma non è sempre stato così. Per quel che riguarda la Spagna, in Catalogna e nei Paesi Baschi avevano aperto la strada, quella del novembre 1985, nella Calle (via) Amparo, per Madrid fu la prima volta, la prima occupazione, anzi okupación con la K. Trent’anni dopo, alla vigilia di un voto municipale importante che fa discutere molto anche chi occupa, la città è ancora devastata dall’influenza politica dei costruttori e da una progettazione urbanistica specultiva e clientelare. Le occupazioni, però, vivono un momento positivo. Anche se non è certo il caso di lasciarsi andare alle celebrazioni: c’è molto lavoro da fare, un lungo percorso per arrivare al momento in cui le occupazioni non saranno viste come un “lavoro da avanguardie” ma come uno strumento politico alla portata di chiunque
JOSE D. RODRÍGUEZ
IL SUPERMERCATO
“Nuovi poveri”: disoccupati, pensionati, nuclei familiari monoreddito, precari, professionisti, piccoli artigiani. Tutti con un fallimento lavorativo e di vita alle spalle e senza il paracadute familiare e sociale. Cosa possono fare dei filmmaker per cambiare questo mondo? Costruire una casa per i senza-tetto? Perché no? Certo, non si tratta di una casa fatta di mattoni, ma della propria interiorità, della propria dignità, del restauro della propria autostima, dello spolvero dell’entusiasmo per la vita e le cose belle, della messa a fuoco di un nuovo senso di se stessi, degli altri, della vita. Settembre 2014: parte il laboratorio cinematografico con gli attori di un centro polifunzionale per senza-dimora. Comincia una storia bellissima: si costruiscono insieme i personaggi, gli intrecci, la trama. Così, con un po’ di fantasia, appare un gruppo di sventurati che decide di realizzare il grande colpo al supermercato…. Ed è subito meraviglia: chi decide di farsi curare un annale problema alle articolazioni, chi chiede di essere inserito nel programma di recupero dall’alcolismo, chi trova il coraggio di dichiarare il proprio amore. Ma davvero basta così poco per rimettersi in moto? La responsabilità è ora troppo grande. Non possiamo lasciare il lavoro a metà….
MARIA GRAZIA LIGUORI E FRANCESCO CALANDRA
100 SLOTMOB, LA CAMPAGNA HA FATTO BINGO
È cominciato tutto quasi per gioco, come un esperimento, ma i motivi che hanno spinto i pochi promotori erano autentici: mobilitarsi dal basso, con una forma di protesta semplice e divertente, per esprimere il dissenso verso il sistema azzardo che infesta le nostre città partendo da ciò che c’era di positivo, cioè baristi ed esercenti che hanno rinunciato agli invitanti introiti delle slot e delle diverse forme di azzardo legale per scelta etica. In un paio di anni gli appuntamenti festosi con Slotnob sono arrivati a 100
GABRIELE MANDOLESI
ECCO COME SI TRIPLICANO I CICLISTI DI OGNI GIORNO
Sostegno al bike sharing, installazione di rastrelliere un po’ ovunque, percorsi protetti, disincentivazione degli spostamenti in auto….
BIKE ITALIA
SAPESSI COM’È STRANO CAMMINARE A MILANO
Pur tra le difficoltà della crisi e la frammentazione dei legami sociali, sempre più donne hanno cominciato a percorrere nuove strade per cambiare la qualità della vita urbana in un senso più rispondente a un’idea di società ecologica, conviviale, rispettosa del femminile. Sì, è possibile ripensare le città dal basso e dal punto di vista femminile
FLORIANA LIPPARINI
PEDALANDO S’IMPARA
Per i bambini la bicicletta è gioco, movimento, autonomia, fiducia, scoperta, socializzazione. Per questo dobbiamo fare di tutto per favorire il movimento a piedi o in bici dei bambini
BIKE ITALIA
LA CARICA DI UN MILIONE DI ROBIN HOOD
La Campagna ZeroZeroCinque e la Robin Hood Tax Campaigns hanno raggiunto il loro primo obiettivo: raccogliere un milione di firme a sostegno dell’introduzione di una Tassa sulle transazioni finanziarie (Ttf) in Europa. Una piccola tassa sulla finanza, ma una possibile grande risorsa per i cittadini e per il pianeta. La campagna ha ora anche il suo nuovo video promozionale
CAMPAGNA 005
ARMI FUORI CONTROLLO. RENZI E ALTRI MERCANTI
Abbiamo letto la “Relazione sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento”, la prima del governo Renzi. Le cattive notizie sono due. La prima, il mercato delle armi è in ottima salute, uccidere e profitto sono da sempre compagni di merende. La seconda: la Relazione è costituita da centinaia di pagine, eppure mancano molte informazioni fondamentali mentre troviamo sigle incomprensibili di tutti i tipi …
GIORGIO BERETTA
Per seguire gli aggiornamenti di Comune-info ogni giorno su facebook clicca «Mi piace» qui
Inoltre dopo aver cliccato “Mi piace” mettete la spunta su “Ricevi le notifiche” per poter rivevere la notifica dei nostri post sulla Vostra pagina Fb.
Seguici anche su twitter.