Oggetto del contendere, la bozza di regolamento per il rilascio alle strutture private delle necessarie autorizzazioni regionali ad operare a favore dei tossicodipendenti.
Villa Maraini: duramente contestata la bozza di regolamento regionale
Si riaccende la polemica fra la Fondazione Villa Maraini, lo storico centro antidroghe romano fondato da Massimo Barra, e la Regione Lazio. Oggetto del contendere, la bozza di regolamento per il rilascio alle strutture private delle necessarie autorizzazioni regionali ad operare a favore dei tossicodipendenti, una bozza messa a punto dagli uffici regionali ma che è in aperto contrasto con varie leggi nazionali, secondo quanto rilevato da Villa Maraini, adesso pronta anche a ricorrere in giudizio.
Le ragioni di Villa Maraini sono esposte in una lettera che la Fondazione ha inviato al Presidente Nicola Zingaretti e al Dirigente della Cabina di Regia della Sanità del Lazio Alessio D’Amato e che fa seguito ad un incontro formale con dirigenti regionali avvenuto nei giorni scorsi. Ma è da lungo tempo che il Centro antidroghe di Via Ramazzini, fondato nel 1976 con il concorso della Croce Rossa Italiana, reclama a gran voce, e anche con pacifiche manifestazioni di piazza, l’adeguamento della normativa regionale a quella nazionale.
Non sono mancate in varie passate occasioni le rassicurazioni pubbliche ma ciò nonostante nella lettera spedita il 19 maggio e rimasta senza risposta a tutt’oggi il Presidente della Fondazione Gabriele Mori deve costatare che “la bozza esclude la possibilità di autorizzazione a soggetti del privato sociale alla funzione ambulatoriale diagnostica impedendo così tale attività a Villa Maraini” e, soprattutto, “disconosce l’art. 120 comma 1 del Testo Unico sulla Droga DPR 309/90 con le modifiche del D.L. del 30/12/2005 n. 272 convertito con modifiche in Legge 49 del 12/2/2006 e ribadito dalla Legge 79 del 2014”.
Mori osserva inoltre che “la Regione Lazio, se dovesse confermare tale impianto, non recepisce l’Atto d’Intesa Stato Regione come pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale del 1/10/1999 n. 231 dove vengono previsti, oltre ai servizi residenziali, semiresidenziali ed ambulatoriali, servizi di tipo multidisciplinare-integrato (art. 15) e l’accreditamento di programmi di rete e di piano territoriale (art. 16) che ricalcano l’organizzazione di questa Fondazione”.
Infine Mori ricorda che “nell’incontro con le associazioni che rappresentano le strutture del privato sociale nella Regione Lazio, avevamo presentato una richiesta, da inserire nel decreto in preparazione, che garantisse la funzione diagnostica ai soggetti privati in possesso dei requisiti richiesti” e che anche quella richiesta è stata “poi cassata dagli Uffici”. Per tutti questi motivi, è la conclusione della lettera, “in caso di conferma di tale bozza, vi è il rischio di una vertenza giudiziaria per il contrasto con la legge nazionale”.
Ufficio Stampa Villa Maraini