Podemos non ha vinto le elezioni in Spagna, come hanno detto molti, ma ha mostrato prima di tutto l’emersione di realtà territoriali che tentano di riappropriarsi di spazi decisionali, cercano di sfidare le oligarchie politico-economiche sul terreno istituzionale.
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POSSIAMO SFIDARLI?
Podemos non ha vinto le elezioni in Spagna, come hanno detto molti, ma ha mostrato prima di tutto l’emersione di realtà territoriali che tentano di riappropriarsi di spazi decisionali, cercano di sfidare le oligarchie politico-economiche sul terreno istituzionale. Nato un anno fa come una macchina mediatico-elettorale gigantesca con una struttura di partito tradizionale, Podemos soltanto dopo ha cominciato a cercare il superamento della forma partito novecentesca a favore di reti orizzontali. Ci riuscirà? Saprà gestire il potere per disperderlo in basso? I movimenti sapranno tutelare la loro autonomia e creatività? Di certo in Spagna è in corso un terremoto politico non solo elettorale, cominciato da alcuni anni. Ha ragio ne Caterina Amicucci, che scrive per noi di Comune da Siviglia, “vale la pena di osservare molto da vicino se il progetto sarà all’altezza della sfida e soprattutto vedere cosa accadrà”
CATERINA AMICUCCI
NON PODEMOS
Dopo i 5 Stelle e Syriza ci godiamo ora nel firmamento della politica la nuova stella: Podemos. Ma come mai hanno dovuto lasciare le piazze e candidarsi alle elezioni? Perchè, alle prime botte, hanno avuto paura di continuare a prenderle. Perchè questa è l’unica forma di opposizione concessa da chi ci domina, Guardiamo ai 5 Stelle e a Syriza: cosa possono fare in fondo? Syriza è al governo della Grecia e non può muovere un passo senza obbedire alla troika. I grillini sbraitano e si agitano ovunque possano, ma cosa combinano di fatto? Poco o niente… E mentre lo show delle urne fa avanti, la violenza e la guerra stanno occupando permanentemente le nostre tv, i cinema, i videogiochi, gli immaginari
ENRICO EULI
AHORA MADRID, IL VOTO E LE OCCUPAZIONI JOSE D. RODRÍGUEZ
NOI ZAPATISTI E IL PROCESSO ELETTORALE SUBCOMANDANTE MOISÉS
GLI F35 DEL GOVERNO BUGIARDO
Ricordate? «C’è l’impegno per una “rimodulazione” degli F35» (ministra Roberta Pinotti, maggio 2014); «La più grande arma per costruire la pace non sono gli Eurofighter o gli F35, ma la scuola. Quando fai delle spese che sono inutili, per il gusto di buttare via i soldi, ti senti piangere il cuore» (Matteo Renzi fa il pacifista con gli scout, agosto 2014). Il nuovo Documento programmatico pluriennale della Difesa ha appena confermato che non ci sarà alcun dimezzamento della spesa globale degli F35
GIULIO MARCON
TORNO SUBITO RIPRENDE IL VIAGGIO
Viaggiare per mettersi alla prova, per conoscere e per capire. Tornare per costruire, per vivere insieme e per fare meglio. Si è aperto il secondo anno del programma di iniziative che la Regione Lazio promuove per i giovani studenti (e laureati) senza lavoro ma con la voglia di progettare scommettendo sull’autonomia, cioè sulle proprie idee e capacità di immaginare un futuro
M. C.
L’UMILIAZIONE DELLA GRECIA
Sembra scontato: la Grecia lascerà l’euro. È il fallimento dell’Ue. In ogni caso, i greci più di altri pagano per salvare la banche europee. Con le negoziazioni al collasso, le banche greche chiuderanno per alcuni giorni. Si tratta ora di ridurre l’aumento dei poveri
BRUNO AMOROSO E JESPER JESPERSEN
VOI NON SIETE I NOSTRI MAESTRI
Marco Lodoli, scrittore, insegnante e collaboratore di Repubblica, ha raccontato la sua partecipazione alla creazione della Buona scuola, una riforma di cui è soddisfatto, e come non riesca a spiegarla ai suoi colleghi. Elisabetta Amalfitano, insegnante a Firenze, ha scritto una splendida risposta: «Caro Marco, … lo sai qual è il problema? È proprio quest’aria buonista che nasconde invece l’arroganza di chi erge un muro e una distanza siderale fra voi della scuola “buona” e noi, della scuola “normale… Non è un problema di come dite le cose, ma delle cose che dite… Dietro un’idea di scuola, c’è un’idea di essere umano, di societ&agr ave;, di politica. E la vostra idea di essere umano, di società, di politica non ci piace per niente». Una cosa è certa: «Voi non siete i “maestri della nazione” e noi non siamo i vostri alunni»
ELISABETTA AMALFITANO
MI FIDO DI QUESTI MAESTRI … FRANCESCO TONUCCI
I DOCENTI DEVONO FARSI GIUDICARE?
UIl problema non è la valutazione in sé ma come si valuta, con quali strumenti e finalità. Se tornassimo ai fondamenti del sapere pedagogico, ma è chiedere forse troppo a chi si occupa di riforma della scuola, si potrebbe dire con Célestin Freinet che la valutazione deve essere concepita come parte integrante di qualsiasi processo formativo, anzi che deve essere concepita come apprendimento e in quanto capacità autovalutativa avere un carattere altamente preparatorio. Si potrebbe anche aggiungere che – a differenza di quello che pensano al ministero – la valutazione deve essere un processo migliorativo e non punitivo, quindi come affermava don Milani che non bisogna bocciare ma accompagnare la persona nel suo processo di crescita consapevole. Insomma, la valutazione non ha nulla a che fare con il giudizio di un tribunale o di un Cda… Gli insegnanti possono essere valutati ma devono anche essere i soggetti del processo valutativo, un percorso di crescita e coscienza collettiva
ALAIN GOUSSOT
UN LUOGO MAGICO: ENTRI CON UN IO ESCI CON UN NOI
Un movimento di massa, ostinato e complesso, che ha coinvolto non solo gli insegnanti ma la società tutta, si è espresso in queste settimane in difesa della scuola (foto, in piazza contro la Buona scuola). Forse è davvero come dice Rosaria Gasparro, maestra: “Si tratta di difendere un luogo magico, nella scuola si entra con un io e si esce con noi… “. Chissà se da questo movimento non nascano altri buoni frutti se e quando la Buona scuola sarà definitivamente approvata. Intorno a questi temi ragionano – in un’interessante intervista radio – il pedagogista Alain Goussot, Elisa De Sanctis (maestra) e Rosaria Gasparro. Più che una radiotrasmissione, i nostri amici di Am isnet hanno preparato una lezione da ascoltare e discutere nelle scuole, nelle piazze, nei luoghi di lavoro, negli spazi sociali e culturali…
MARZIA CORONATI
L’UNIVERSITÀ DELLA TERRA
A Oaxaca, in Messico, c’è un’università piuttosto bizzarra. Nella Universidad de la Tierra non ci sono insegnanti né esami, non ci sono programmi da rispettare né libri definiti da leggere. I ragazzi non rivendicano il diritto di studio ma esercitano la libertà di studiare. A Unitierra la conoscenza e la vita di ogni giorno non sono due mondi separati e si prova ad andare oltre l’educazione e il suo rito di iniziazione alla società dello sviluppo. Il sapere ha più valore se non viene certificato ma è una libera relazione con il mondo e con gli altri. La costruzione dell’autonomia, per la straordinaria esperienza che ci raccontano due giovani italiani che la sta nno vivendo, è un cammino da percorrere. Per questo Unitierra non è un progetto con un piano prestabilito e degli obiettivi ma un processo di liberazione
CLAUDIO ORRÙ E IRENA RAGAZZINI
DOPO LE RUSPE, L’ODISSEA DEI MIGRANTI A ROMA
Viaggio di Redattore sociale nel centro Baobab di via Cupa, a Roma, dove sono ammassati molti degli sgomberati di Ponte Mammolo. Ha 194 posti letto, ci vivono seicento persone in media, tra rifugiati e transitanti. Bagni al limite della decenza e pasti ridotti: niente pranzo, si fa solo colazione e cena. Il Comune ripete quanto detto quindici giorni fa: “È una soluzione temporanea”
REDATTORE SOCIALE
A SAN LORENZO NESSUNO È STRANIERO
Un caso da studiare nelle scuole di giornalismo: la notizia del trasferimento di una sessantina di migranti nel quartiere di San Lorenzo, a Roma, rimbalzata in questi giorni su alcuni quotidiani e siti, mostra quello che sono oggi i “grandi” media, tra allarmismo, false notizie, semplificazioni strumentali, progetti speculativi sul quartiere e l’immancabile equazione migranti, movida e spaccio. Capita però che il luogo sul quale buttare veleno, in una città sempre più ferita, sia abituato a riconoscere i linguaggi del profitto e del neorazzismo: la ricostruzione di quanto accaduto, che qui proponiamo, fatta dalla rete Libera Repubblica di San Lorenzo, dimostra che non sempre v ince chi butta benzina sul fuoco e che la storica apertura popolare di questo pezzo di città, la sua spinta a essere luogo di incontro tra estrazioni e “culture” differenti, è viva e fonte di accoglienza, ribellione e speranza
LIBERA REPUBBLICA DI SAN LORENZO
UN’ONDA VERDE PER IL CLIMA. APPELLO DI ZANOTELLI
Il Vertice sul clima di Parigi in dicembre è l’ultima opportunità per giungere a un accordo. Serve un Forum della società civile straordinario subito, non possiamo aspettare l’autunno: la speranza viene soltanto dal basso. Il cambiamento è nelle nostre mani
ALEX ZANOTELLI
PALE EOLICHE E TRIVELLE ALL’ASSALTO IN SARDEGNA
Bellezze paesaggistiche e archeologiche, terme, santuari nuragici, agricoltura contadina, cibo buono e sano, mare e biodiversità straordinari. Quali interventi per le coste e le aree interne sarde? I grandi parchi eolici! Mostri alti più di cento metri, in fila uno dietro l’altro (come ad esempio nella piana dominata dal Castello di Monreale, a Sardara, foto). Pale eoliche per produrre energia in un Regione che già oggi produce il 40 per cento in più del proprio fabbisogno. E non ci sono solo pale. Incombono anche trivelle per la ricerca di idrocarburi
DOMENICO FINIGUERRA
UNA MAGLIETTA A MISURA DI GAS
Che la produzione tessile sia macchiata da sfruttamento del lavoro delle persone e da pesanti impatti ambientali è cosa nota. Colpa delle multinazionali, dicono, non possiamo fare nulla. C’è però chi pensa che in fondo anche le imprese transnazionali dipendono da noi, dai nostri consumi. Per questo c’è chi non si rassegna, ripensa il modo di fare la spesa, magari con un Gas immagina anche una piccola filiera del tessile diversa, incontra produttori che lavorano cotone bio con cui creare quella complicità che fa la differenza rispetto alle tradizionali relazioni di mercato, e laboratori “diversamente creativi” che sviluppano progetti di comunicazione e design di alto profilo attravers o le capacità di ragazzi con disabilità… Al dominio delle cose sulle persone quelli del Gas Le Giare di Reggio Emilia si sono ribellati con una t-shirt
IRENE RUSSO
IO NON FESTEGGIO
“In questi giorni (il 24 maggio di cento anni fa l’Italia entrava in guerra) non c’è nulla da festeggiare. Non c’è nulla da celebrare. Oggi c’è bisogno di ricordare, in silenzio, che al di là della stucchevole retorica nazionalista e qualunquista della Grande Guerra degli italiani, il primo conflitto mondiale fu una criminale carneficina, un massacro senza precedenti. Con oltre 600.000 morti, milioni di feriti… Per questo, oggi come ieri, davanti alle guerre di lor signori, costruite sulle paure e sulle povertà e mascherate da conflitti per la patria, per la pace, per la giustizia o per la libertà, l’unica soluzione è la diserzione. Obiettori sempre”
MATTEO SAUDINO
NON PASSA LO STRANIERO
“Effluvi e profluvi di retorica della pace intorno al 24 maggio. Intanto si prosegue a preparare nuovi interventi militari, proseguono le “missioni di pace” in corso. E continuiamo a fabbricare stranieri da non far passare: ora sono neri, poveri, disperati…. Riniziamo a creare stranieri anche nell’Unione: i greci la stanno per lasciare…. I conflitti interni all’Ue – tra ricchi e poveri, tra inclusi ed esclusi, tra vecchie e nuove generazioni – emergono con sempre più forza. Nuove guerre da piangere e nuovi anniversari da celebrare ci attendono….”
E. E.
MIGRANTI, TURISTI E NAPOLETANI A SCUOLA DI CUCINA
Accade ogni martedì, in un negozio di ortofrutta: lezioni autogestite e gratuite aperte a tutti, grazie anche alla collaborazione di alcune associazioni del territorio. “Qui si mescolano profumi e colori… Non si tratta solo di ‘insegnare’ qualcosa ma di creare uno scambio”
REDATTORE SOCIALE
FIORELLA MANNOIA: “CARO PAROLIN… “
“….da cristiana dico, le nozze gay dovrebbero essere benedette”
FIORELLA MANNOIA
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