“Martedì 2 giugno, con una giornata di festa autogestita e di riappropriazione dal basso del nostro territorio, cominciata con il presidio al Comando Interforze nell’ex Areoporto di Centocelle, abbiamo lottato per un’altra Repubblica”.
Martedì 2 giugno, con una giornata di festa autogestita e di riappropriazione dal basso del nostro territorio, cominciata con il presidio al COMANDO INTERFORZE nell’ex Areoporto di Centocelle e con il pranzo al Parco Archeologico ancora sotto il giogo della servitù militare, abbiamo lottato per un’altra Repubblica, fuori dalle logiche della guerra, del profitto, della speculazione, di Mafia Capitale.
Ci siamo calati a centinaia dalla teleferica che con un salto nel vuoto ci ha portati fino al mostro di cemento, il relitto del centro commerciale ancora in mano a Pulcini, invadendo i tre piani dello scheletro su cui giace ancora il ricorso al Consiglio di Stato che scadrà fra pochi mesi, ricorso che, se non verrà perseguito dal Comune, darà l’opportunità al palazzinaro di far valere per le sue speculazioni tutto l’edificio…
Ci siamo immersi tra i pesci con le mute e le bombole per scoprire cosa c’è ancora in fondo al lago…l’acqua risorgiva bulica visibilmente in più punti e le “prove” che si tratti di un lago stabile di falda non mancano essendo già presente nelle carte della Regione del 2005 e addirittura sulla Carta Geologica Nazionale del 2010, ma per anni le richieste di inserimento all’interno del Demanio Idrico non hanno dato frutti a differenza della fruttuosa amicizia tra la famiglia Pulcini, oggi di nuovo al centro delle cronache nell’inchiesta “Mondo di Mezzo”, e il direttore dell’Agenzia Regionale Lazio del Demanio che vede padre e figlio rinviati a giudizio per lo scandalo del parcheggio di Piazzale Clodio.
Forzando le transenne siamo entrati nella fabbrica che doveva essere espropriata dal 1994 ma che è ancora negata, ancora proprietà privata, ancora in pericolo, ancora tenuta in stato di abbandono per fare da location a film apocalittici. Una fabbrica che Pulcini, con il beneplacido delle amministrazioni, ha tentato più volte di distruggere per costruire altri migliaia di metri cubi di cemento, ultime le quattro torri da cento metri.
Ancora una volta, in migliaia, cantando la canzone del “Lago che Combatte” e ascoltando la nuova canzone “In fondo al lago” direttamente dalla voce degli Assalti Frontali abbiamo ribadito che la fabbrica e il lago sono patrimonio di tutti, che vanno preservati e restituiti alla collettività con la DEMANIALIZZAZIONE delle acque del lago e l’istituzione del MONUMENTO NATURALE che comprenda tutta l’area dell’exSnia.
E’ ora:
– che l’Assessore all’Ambiente della Regione Refrigeri dia seguito agli impegni presi dal consiglio regionale per l’istituzione del MONUMENTO NATURALE dell’ex Snia Viscosa
– che Comune, Regione e Demanio inseriscano le acque sorgive dell’unico lago naturale di Roma all’interno del Catasto delle Acque Demaniali istituendo le fasce di rispetto previste
– che Comune e Avvocatura di Stato mettano fine al dominio immobiliare della Ponente 1978 s.r.l. del palazzinaro Pulcini che sguazza nelle acque melmose di Mafia Capitale adoperandosi nel ricorso al Consiglio di Stato, nell’esproprio definitivo dello scheletro del centro commerciale e nella confisca della fabbrica intera come risarcimento per lintera collettività;
– che il Comune renda definitivamente disponibili i 500.000 euro stanziati per iniziare a realizzare il parco.
PARCO SUBITO -Lago per TUTT* – Cemento per NESSUNO
INFORMATI – COMUNICA – LOTTA
Per approfondimenti:
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