Ai parlamentari europei, ‘fermate il TTIP!’

“Fermare il TTIP. Un accordo poco trasparente, che alimenta troppe preoccupazioni circa un drastico e irreversibile abbassamento degli standard di qualità della vita e del processo democratico, in Europa e in Italia come negli Usa”.

 

Agli onorevoli europarlamentari della Circoscrizione centrale (Toscana, Umbria, Marche, Lazio)

Gent.m* Europarlamentare, fa la cosa giusta: ferma il TTIP

Il 10 giugno, a Strasburgo, lei sarà chiamat* a esprimere il suo parere sul Trattato transatlantico Usa-Ue di liberalizzazione degli scambi e degli investimenti. In vista di questo voto importante, le scrivo per chiederle di fare la cosa giusta: fermare il TTIP. Un accordo poco trasparente, che alimenta troppe preoccupazioni circa un drastico e irreversibile abbassamento degli standard di qualità della vita e del processo democratico, in Europa e in Italia come negli Usa.

Nonostante le obiezioni sull’efficacia e i potenziali pericoli generati dal TTIP siano ormai sostenuti anche da grandi economisti come Paul Krugman e il premio nobel Joseph Stiglitz, la Commissione INTA le consegna un testo che, sotto un pesante velo di retorica, sembra ignorare i principali problemi che il trattato presenta.

Per questo le chiedo, con ferma determinazione, di votare contro il TTIP e tutti gli accordi sul commercio e gli investimenti che antepongono il profitto e gli interessi privati ai diritti umani e di cittadinanza.

Molte Amministrazioni locali italiane, tra cui quelle di Ancona, Milano, governati dalle maggioranze più diverse, hanno approvato ufficialmente mozioni e ordini del giorno di “sfiducia” al TTIP.

Le chiedo, col suo voto, di impegnarsi su queste 5 priorità:

1. Escludere qualsiasi forma di tutela degli investitori esteri simile o analoga all’ISDS

2. Chiedere il ritiro della proposta di un organismo per la cooperazione regolatoria, che indebolisce di fatto le attuali autorità internazionali

3. Evitare l’abbassamento degli standard europei in tutti i settori, ma in particolare sulla sicurezza alimentare, la sicurezza sociale, la promozione ambientale e i diritti del lavoro.

4. Impedire la messa sul mercato dei servizi pubblici

5. Fare pressione per rendere pubblici tutti i testi negoziali

Le chiedo, dunque, di rendere pubblica la sua posizione su tutti questi punti e di rispondere con convinzione democratica agli sforzi che noi cittadini e le associazioni, i sindacati, i comitati locali e i coordinamenti nazionali della Campagna Stop TTIP stanno facendo perché si faccia piena luce su un negoziato tanto importante quanto sconosciuto alla maggioranza dell’opinione pubblica.

Sarà mia cura informarmi sul suo voto, per capire se rappresenterà o meno le mie convinzioni, e farlo sapere.

In attesa di un cortese riscontro, distinti saluti

Paolo D’Arpini
Portavoce della Rete Bioregionale Italiana – http://retebioregionale.ilcannocchiale.it/?r=28856

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