“Fa una certa impressione la gente di Stop gender, un’espressione priva di senso. Vogliamo dirlo in modo chiaro? La ragione per cui hanno manifestato, è l’odio e la paura nei confronti degli omosessuali, mascherata da difesa dei propri figli“.
NEWSLETTER DI COMUNE
QUELLA FOLLA IN PIAZZA SAN GIOVANNI
Fa una certa impressione la gente di Stop gender, un’espressione priva di senso. Vogliamo dirlo in modo chiaro? La ragione per cui hanno manifestato, è l’odio e la paura nei confronti degli omosessuali, mascherata da difesa dei propri figli
LAURA FANO
L’ARTICOLO CHE AVEVAMO BISOGNO DI LEGGERE
“Vivo a due passi da Piazza San Giovanni, a Roma: in questi ultimi anni mi è capitato di vedere ogni tipo di manifestazione. Sabato purtroppo mi è capitato di assistere al tristissimo Family Day…”. Comincia così l’articolo che Laura Fano ha inviato alla redazione di Comune sabato sera: editing, foto, link, titolo, sommario, pubblicazione sul sito e relativo post. Laura non è una giornalista e non è neanche una scrittrice, non è una deputata nè un’attrice, è antropologa e mamma di due splendide bambine, e ha a cuore, tra le altre cose, i temi della cooperazione e quelli delle donne. Come molte altre persone comuni, che ogni setti mana scrivono per questo giornale web, pensa che Comune sia uno spazio in cui raccontare e accompagnare cambiamenti e punti di vista critici. Questa volta, a guardare il numero di lettori (dal sito sono state scaricate complessivamente quasi 26.000 pagine in meno di 48 ore!), l’articolo sembra aver sfiorato una corda molto tesa. A pensarci bene, il passaparola che promuoveva la manifestazione era stato enorme, soprattutto a Roma, tra messaggi diffusi via WhatsApp (quasi ogni classe, dall’asilo in su, di ogni scuola ha oggi un gruppo Wp), facebook, mail, telefonate, senza considerare gli incontri in molte parrocchie (non tutte, per fortuna), l’uso di diversi “grandi” giornali o le lettere inviate ai professori di religione. Ma il mondo della comunicazione e quello dei media vivono grandi trasformazioni e a volte persone comuni come Laura sanno utilizzarle in modo sorprendente
GENDER?
Sabato a Roma c’è chi ha manifestato per difendere i bambini da qualcosa che non esiste: l’ideologia gender (genere) nelle scuole. Il genere non è un’ideologia, è un criterio di analisi che parte dalla differenza sessuale fra uomini e donne e analizza i modi in cui i loro ruoli sono socialmente costruiti. A cosa serve? A trattare donne, uomini, bambine e bambini con meno violenza, a garantire e rispettare i loro diritti, ad avere giustizia
MARIA G. DI RIENZO
L’ACQUA E LE MITRAGLIATRICI
Un commando di un centinaio di militari, armati di mitragliatrici, ha occupato a fine maggio le sedi della Sabesp, l’azienda idrica di São Paulo, 22 milioni di abitanti, la più grande città dell’América Latina. L’esercito simulava la reazione al caos e alla protesta disperata contro la siccità, un ciclo che questa volta potrebbe durare vent’anni, uno dei primi veri frutti avvelenati del cambiamento climatico. Il direttore della Sabesp è stato chiaro: “Sarà il terrore. Non ci sarà cibo né energia elettrica. Uno scenario apocalittico”. Cinquecento clienti commerciali privilegiati, intanto, consumano l’acqua necessaria a 115 mila fami glie ma la pagano un quarto. Raúl Zibechi comincia a declinare negli scenari reali l’allarme lanciato dalle sentinelle zapatiste sulla tormenta in arrivo. “Loro si stanno preparando, noi che vogliamo fare?”, scrive riprendendo l’interrogativo posto dal subcomandante Moises nel recente seminario tenuto in Chiapas. La domanda rimbalzerà anche nel breve ma intenso viaggio che Raúl farà in Italia a partire dal 28 agosto. Il primo incontro di tre giorni è a Pescia. Prenotate subito. Nell’occasione presenteremo anche “Alba di mondi altri“, l’ultimo libro di Zibechi in uscita in Italia con Hermatena
RAÚL ZIBECHI
TORNO SUBITO HA RIPRESO IL VIAGGIO
C’è Ilaria, neo disoccupata, che ha fatto domanda per avere l’indennità di disoccupazione, e vuole sapere se, in attesa della risposta, può partecipare al bando di Torno Subito (sì, ma dovrà poi rinunciare all’indennità). C’è Ruby che chiede se i partner per il tempo da trascorrere all’estero sono solo quelli indicati nel sito (no, la scelta non è limitata). C’è Roberta che ritiene che non valga la pena di impiegare una settimana per completare la documentazione e poi usufruire di soli 600 euro al mese (i rimborsi per un progetto di “formazione lunga” possono arrivare a 28 mila euro, i 600 euro sono solo il rimborso per l’attività in amb ito lavorativo fuori dal Lazio, cui vanno aggiunti i costi di viaggio, vitto e alloggio che variano a seconda della regione italiana o del paese estero). Quando si fanno scelte di vita entusiasmanti ma impegnative e si fa un progetto serio per il proprio futuro, il tempo che ci vuole ci vuole. I dubbi possono essere molti e talvolta sorgono all’improvviso. Oltre a leggere il bando con la massima attenzione, però, c’è un profilo facebook Torno Subito che aiuta a chiarirli con puntualità e chiarezza. Provare per credere
M.C.
NON SI PUÒ IMPEDIRE IL VOLO DELLE RONDINI
“I migranti di Ventimiglia ci hanno spiegato che si può attraversare mondi inseguiti da guerra e fame, superare mari, oceani, e restare umani. Ci hanno insegnato – scrivono quelli del Presidio Permanente No Borders Ventimiglia – che non si può dire di no al migrare come non si può impedire il volo delle rondini …. Che è semplice: tra Ventimiglia e Mentone c’è la stessa aria, lo stesso mare, lo stesso cielo …. Loro sono il frutto delle vostre guerre, delle vostre speculazioni economiche, del vostro colonialismo, ma sono un frutto dolce, ribelle e quieto. Loro sono ciò che non vi aspettavate, perché armati solo di qualche scoglio, pochi vestiti, null’altro, hanno creato un luogo dove lo spazio non esiste, tra Francia e Italia, un luogo dove pesa solo il valore dell’essere umano ….”. Il 20 giugno era la Giornata mondiale del rifugiato
PRESIDIO PERMANENTE NO BORDERS VENTIMIGLIA
FORSE
Due uomini, in fuga da una vita che probabilmente non valeva la pena di essere vissuta, si sono nascosti nel vano carrello di un aereo. Hanno volato per 13mila chilometri. Undici ore passate nella stiva di un Boeing 747 aggrappati al carrello di atterraggio. Mancanza di ossigeno e freddo fuori dalla concezione umana. Quando il carrello dell’aereo si è aperto, una manciata di minuti prima dell’atterraggio, uno dei due è precipitato di sotto. Il suo compagno di viaggio invece ce l’ha fatta: è rimasto aggrappato e ora è ricoverato in gravi condizioni in ospedale, ma è vivo e forse ce la farà. Rimane un “forse”, certo, ed è qui che sta la parte più drammatica di questa storia: chi scappa da una v ita che non vale la pena di essere vissuta vede quel forse e ci legge speranza. E allora cerca di coglierla, quella speranza, ed è pure comprensibile, e fa pure bene, perché la nostra idea “ma così rischia la vita” è un’idea da occidentali che tutto sommato stanno bene….
SAVERIO TOMMASI
DONNE SUGLI SCOGLI DELL’ESCLUSIONE
Tra le migliaia e migliaia di persone in fuga, un numero sempre più alto di donne sono ormai costrette a sfidare la morte nei maledetti barconi per salvarsi dall’inferno. Ci sono anche loro, spesso incinte e con i figli piccoli, su quegli scogli a Ventimiglia e nelle stazioni di Milano e di Roma. Per loro e per tutti i profughi occorre subito aprire corridoi umanitari e approvare un principio di libera circolazione. Sarebbe bello che si alzassero voci di donne in tutta Europa per sostenere queste proposte: si potrebbero attivare le reti di donne già esistenti, perché no? Del resto, sappiamo bene che dietro il rifiuto dei migranti sta l’eterno rifiuto del “diverso”, base dell’ideologia patriarcale
FLORIANA LIPPARINI
SMETTIAMOLA DI ACCUMULARE DENARO E OGGETTI
Le riflessioni del papa sulla necessità di una decrescita, cioè di una riduzione dei consumi di risorse da parte dei popoli che vivono nell’abbondanza e nello spreco, e sulla resistenza alla dittatura del denaro, sono per molti e molte motivo di speranza
MAURIZIO PALLANTE
LA SCUOLA CHE LOTTA NON PIACE AI MERCANTI
Il movimento di insegnanti, studenti e genitori contro la Buona scuola, ora è evidente, rappresenta un problema per i progetti neoliberisti. Un movimento senza leader e diffuso nei territori che pensa a una scuola senza disuguaglianze, meticcia quanto inclusiva, in grado di formare cittadini consapevoli e autonomi, che favorisce l’esperienza cooperativa e che si nutre del pensiero critico di, tra gli altri, Maria Montessori, don Milani, Antonio Gramsci, John Dewey, Célestin Feinet, Mario Lodi, Paulo Freire, è un ostacolo per chi vuole soltanto bravi consumatori. Per questo, molti guardano al di là di quello che farà il parlamento: dal movimento di riflessione e prot esta collettiva nato in questi mesi contro e oltre la Buona scuola possono germogliare ancora molti frutti
ALAIN GOUSSOT
LA PEDAGOGIA DEL BOSCO
La pedagogia del bosco è un approccio orientato al bambino, in cui le occasioni di crescita nascono spontaneamente dalla libera interazione tra ambiente e bambini, senza distinzione tra teoria e pratica. Il ruolo dell’adulto è quello dell’osservatore, e quando serve interviene come mediatore e accompagnatore. La vera maestra è la natura: l’insieme di elementi atmosferici e materici, la presenza degli altri esseri viventi, l’infinita gamma di stimoli sensoriali, possibilità di trasformazione e interazione. Altri due pilastri di questo approccio educativo sono il gruppo di bambini di età diverse e la partecipazione alle attività degli adulti
SELIMA NIGRO
IL RICATTO
Il governo vuole mettere la fiducia sul ddl della scuola. In realtà è da settembre che cerca di dividere i docenti precari. L’obiettivo di Renzi e Confidustria? Vogliono una scuola che formi lavoratori per le imprese e non cittadini autonomi e liberi. La differenza è antropologica, prima ancora che politica
MATTEO SAUDINO
LE RUSPE DI UE E GOVERNO E IL POPOLO DEGLI ULIVI
Mentre gli ispettori dell’Unione europea nei giorni scorsi hanno ribadito l’importanza della linea dura suggellata a Bruxelles in maggio, cioè l’eradicazione degli ulivi del Salento, contadini, cittadini, associazioni, artisti si preparano a nuove forme di resistenza. Di sicuro, il “popolo degli ulivi” è riuscito a raccontare quello che sta accadendo: ha evidenziato il legame tra la malattia delle piante e l’uso di concimazione chimica, ha dimostrato che la scienza di laboratorio è in grado solo di fornire la “soluzione” della desertificazione del territorio, ha mostrato, infine, che esistono sperimentazioni di agricoltura naturale in grado di prendersi cura delle piante
PAOLO CACCIARI
IL REDDITO MINIMO SI PUÒ FARE. LO DICE L’ISTAT
Se facciamo un paragone tra le proposte di reddito arrivate in sanato e la somma dei 5 miliardi di euro spesi in incentivi per le assunzioni e i 9,5 miliardi di euro spesi per il noto bonus Irpef degli 80 euro, otteniamo 14,5 miliardi, più o meno la cifra indicata nelle proposte di legge. Se poi vogliamo divertirci, si fa per dire, paragoniamo quei dati alla spesa militare Italia nel 2015 (23,5 miliardi di euro….). Insomma, non esiste alcun problema di scarsità delle risorse ma solo di rimodulazione di capitoli di spesa
SBILANCIAMOCI.INFO
LA STRAGE DI CHARLESTON E IL SENSO DELLA PENA
La presidente della North Carolina, repubblicana, ha detto che l’autore della strage di Charleston deve morire. Una potente lobby delle armi ha rovesciato la logica dell’evento dichiarando che la colpa è del reverendo ucciso: se avesse autorizzato i fedeli a portare le armi in chiesa almeno otto delle nove vittime sarebbero vive perché l’assassino sarebbe stato freddato dopo il primo colpo di pistola. Intanto, sul caso di Dylann si schierano i due fronti: chi invoca la pena di morte e di chi vi si oppone. È una battaglia inevitabile per quanto datata. Ma un passo in avanti sarebbe possibile se si aprisse una riflessione collettiva sul senso della pena. È ; possibile passare dalla “giustizia retributiva”, arida e impersonale, che commina le pene in base a elementari calcoli aritmetici, a una “giustizia riparativa” fondata su sofferte e costruttive relazioni umane? Un mondo diverso passa anche da qui
MARCO SPADA
NUOVE SFIDE IN TURCHIA
La rivolta di Gezi park e la resistenza di ogni giorno del popolo curdo in Turchia non hanno certo nel parlamento il loro terreno di profondità e creatività. Tuttavia, hanno saputo sparigliare le carte delle ultime elezioni, che hanno registrato l’indebolimento del potere di Erdoğan, hanno visto il partito filo curdo superare la soglia del 10 per cento e hanno reso il parlamento turco quello che in Europa ha più donne elette. Il successo del partito filo curdo, in particolare, nasce dal superamento della connotazione etnica con l’accoglienza di istanze ecologiste, femministe, omosessuali
SERENA TARABINI
LE CREPE DELLA FORTEZZA EUROPA
Che ci sia aria di cambiamento (anche se non sempre a sinistra) in molte parti dell’Europa soprattutto del sud, è un dato di fatto oggettivamente riscontrabile a chi non sia sordo o cieco, o entrambi le cose. Che questo cambiamento (al di là delle diversità politiche locali) sia motivato dalla devastante (e fallimentare) politica dell’austerity, è altrettanto certo ENZO SCANDURRA
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