Il 9 maggio 2015 Merauke ha steso il tappeto rosso per Joko Widodo. Il presidente indonesiano ha raggiunto l’angolo più remoto del paese per presentare il suo progetto: a Merauke, provincia di Papua, le piantagioni di riso aumenteranno nei prossimi tre anni fino a raggiungere 1,2 milioni di ettari, gestite utilizzando la più moderna tecnologia industriale. “Merauke deve diventare la riserva di riso non solo dell’Indonesia, ma del mondo intero”, ha detto Widodo ed ha aggiunto con: “qui abbiamo milioni di ettari a disposizione!”. Nel medio termine sarà possibile, secondo il presidente, arrivare a 4,6 milioni ettari di piantagioni di riso.
Ciò che il presidente non ha detto: Merauke verrebbe coperta completamente da campi di riso. Sarebbe la fine di questo ecosistema unico di foreste tropicali, foreste decidue secche, zone umide, savane e mangrovie. Sarebbe la fine dell’agricoltura tradizionale e lo stile di vita di circa 70.000 indigeni malind che vivono dispersi nella foresta, coltivando la palma di sago utilizzando piccoli appezzamenti per le loro colture.
“Viviamo nella foresta e coltiviamo sago, non riso”, dice un anziano indigeno. “Dare loro la nostra terra è per noi un suicidio. Senza terra non possiamo più avere figli o nipoti, perché non sapranno dove vivere”.
Le famiglie malind sono allarmate per questo nuovo progetto. A Merauke, dal 2010, è attivo il progetto MIFEE Merauke Integrated Food and Energy Estate. Oltre un milione di ettari – un quarto della regione – è andato in gestione a compagnie agroindustriali che piantano palma, canna da zucchero ed eucalipto.
Il presidente Joko Widodo aveva promesso, prima della sua elezione, di proteggere le foreste e difendere i diritti delle popolazioni indigene. Gli chiediamo di mantenere la sua promessa e conservare i paesaggi unici di Papua.