Perché lunga vita al “Tramvetto della Casilina”. Ovvero l’assurda abitudine di creare disservizi e disagi agli utenti del trasporto pubblico di Roma quando entra in funzione una linea metropolitana.
COMUNICATO STAMPA
Perché lunga vita al “Tramvetto della Casilina”.
Ovvero l’assurda abitudine di creare disservizi e disagi agli utenti del trasporto pubblico di Roma quando entra in funzione una linea metropolitana.
Perché il “Tramvetto della Casilina” (Termini-Laziali-Giardinetti) che ha un valore commerciale, secondo i calcoli degli ingegneri del sito http://www.cityrailways.net , di 102 milioni di euro (74 di opere civili e 28 di materiale rotabile) e che trasporta circa 40.000 persone al giorno (pari al Roma–Civitavecchia e all’Alta Velocità Roma-Milano), risultando tra i più prestanti in termini di offerta della rete romana, dal 3 agosto sarà definitivamente dismesso nel tratto Centocelle-Giardinetti? Perché gettare al secchio questo patrimonio?
Perché perseverare con gli errori del passato che hanno visto sopprimere le linee tranviarie della Tuscolana e dell’Appia (avremmo avuto una tranvia dentro l’Aereoporto di Ciampino) quando è stata inaugurata la linea A della metropolitana che è ormai satura da decenni?
Noi crediamo invece che le ferrovie, i tram, (la cosidetta Cura del Ferro), vadano difesi a prescindere perché è la migliore soluzione per gli spostamenti di una comunità e che sianbo l’unica e forte soluzione al problema del traffico, alla congestione e all’inquinamento.
Crediamo che Roma abbia urgente bisogno di un nuovo Piano del traffico imperniato sul trasporto su ferro e non certo su scelte antistoriche basate sulle cancellazioni delle strade ferrate.
Inoltre perché riorganizzare le linee bus del tratto attraversato dalla linea C della Metropolitana senza coinvolgere utenti, associazioni dei consumatori e di quanti si occupano di mobilità sostenibile, come la Legambiente, per poi scoprire di aver creato una serie di disagi? Perché continuare a penalizzare il servizio pubblico di trasporto, tanto da renderlo impraticabile all’attuale utenza e ad una futura?
Qualche mese abbiamo richiesto che si facesse un’analisi completa della mobilità del quadrante sud-est di Roma, dei flussi di traffico, delle adduzioni dei bus, ecc, alla luce del prolungamento della linea C della Metropolitana, con la partecipazione dei soggetti sopra citati, ma inutilmente e crediamo che l’unico metodo utilizzato per riorganizzare il servizio di trasporto nel quadrante sia stato quello dei tagli. Ricordiamo che a maggio 2014 sono state già tagliate 4 linee nel Municipio V, anche queste senza che utenti ecc fossero coinvolti.
Come Circolo di Legambiente, unitamente a cittadini e alcuni comitati di quartiere ci siamo candidati come interlocutori, tecnico-politico, sulla cura del ferro in questo quadrante di città con precise proposte su un’eventuale riqualificazione del “Tramvetto” e delle sue interconnessioni nella rete di trasporto su ferro e non solo della città, ma come al solito non siamo stati presi minimante in considerazione a nessun livello. Questo è il metodo di questa giunta comunale e non solo: alla faccia della partecipazione.
Circolo Città Futura di Legambiente,
Viale della Venezia Giulia, 69 – 00177, Roma
http://legambientecittafutura.wordpress.com
mailto: cittafuturacircolo@gmail.com
Ambienteweb.org segnala la seguente petizione per iompedire la soppressione della linea ferroviaria: