A Sarawak le aziende del legname tagliano tutto quello che trovano. Le foreste biodiverse spariscono per la cupidigia e la brama di denaro. Il precedente capo del governo , Taib Mahmud, fu accusato di essere stato, per decenni, il presunto capo di una mafia del legname e di aver gestito denaro illegale per milioni. Corruzione mafia del legname vanno indissolubilmente di pari passo.
Da anni, la giornalista Clare Rewcastle Brown informa nel “Sarawak Report” sulla distruzione delle foreste. Ora, il governo malese la perseguita. Agli inizi di agosto, è stato emesso un ordine di cattura contro la giornalista, che vive a Londra. Il governo la accusa di mettere in pericolo la democrazia e di informare con reportage, a detta loro, falsi “per spaventare la popolazione”. Rischia 25 anni di carcere.
Rewcastle Brown aveva informato che dal fondo di investimenti statale chiamato 1MDB, 625 milioni di euro sarebbero stati dirottati sul conto personale de primo ministro Najib Razak.
La giornalista è certa che la sua e mail sia stata intercettata: i suoi interlocutori sono stati imprigionati in Malesia. Lei stessa è stata seguita a Londra da sconosciuti ed ora è sotto scorta della polizia.
Il caso Rewcastle Brown dimostra quanto sia severo il governo malese contro i suoi critici e quale le sue forme di minaccia e neutralizzazione. La giornalista dice di non temere di essere incarcerata. “Al governo non importa incarcerare me. Quello che vuole è intimidire la popolazione”.
Fin tanto che si impedirà a giornalisti e menti critiche di rivelare le trame della corruzione, la democrazia malese sarà in pericolo così come le foreste e le popolazioni indigene come i Penan. Politici corrotti e imprenditori possono continuare a fare affari illegali alla piena luce del giorno.