Inail, ‘utilizzare soldi per emergenza abitativa e sicurezza edifici pubblici’

Settecento milioni di Euro per il 2016 e 750 per il 2017: queste le disponibilità dell’Inail per investimenti di pubblica utilità. Disponibilità che complessivamente ammontano a 3,3 miliardi di euro per il triennio 2015-2017.

 

COMUNICATO STAMPA

 

INAIL: USB, UTILIZZARE I SOLDI PER SCOPI SOCIALI COME EMERGENZA ABITATIVA E MESSA IN SICUREZZA DEGLI EDIFICI PUBBLICI

Necessario un immediato tavolo di confronto

 

Settecento milioni di Euro per il 2016 e 750 per il 2017: queste le disponibilità dell’Inail per investimenti di pubblica utilità. Disponibilità che complessivamente ammontano a 3,3 miliardi di euro per il triennio 2015-2017.

“E’ incredibile che in un momento di crisi come quello attuale non si riescano ad investire   questi soldi, che sono tanti,  per scopi sociali,  a partire dall’emergenza abitativa che colpisce le principali città italiane, prima tra tutte Roma”, sostiene Daniela Mencarelli, dell’Esecutivo Nazione USB Pubblico Impiego. “E si potrebbe continuare con la messa in sicurezza degli edifici pubblici, come scuole ed ospedali”.

“Per anni l’Inail ha investito  buona parte del suo patrimonio in immobili a reddito, dando così un notevole contributo alla soluzione del  problema  abitativo di  centinaia di migliaia di famiglie in tutta Italia e garantendo in questo modo  la copertura delle riserve tecniche che servono a pagare  le rendite future ai lavoratori assistiti dall’Ente”, ricorda Mencarelli.

Aggiunge Angelo Fascetti, dell’AS.I.A/USB: “Chiediamo che si ripercorra con urgenza quella strada, ad evitare che i soldi dell’Istituto, e quindi dei lavoratori, finiscano nelle casse della Tesoreria dello Stato e vengano poi utilizzati per ben altri scopi, o  peggio ancora, vadano a finanziare progetti  di ‘inutilità sociale’, come quelli della Nuvola di  Fuksas all’Eur, o finiscano nelle mani dei privati, come è successo per la truffa dei piani di zona a Roma. Per questo è necessario aprire immediatamente un tavolo di confronto tra parti sociali e Governo, Inail e la Conferenza Unificata Stato-Regioni”, conclude Fascetti.

 

Roma, 2 settembre 2015

Ufficio Stampa USB

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