In memoria del movimento abolizionista italiano

“Il dieci ottobre, il trenta novembre e in occasione della conta dei fagioli alle Nazioni Unite il cadavere del movimento abolizionista italiano è riesumato per celebrare questi vetusti rituali”.

 

In memoria del movimento abolizionista italiano

 
Il dieci ottobre, il trenta novembre e in occasione della conta dei fagioli alle Nazioni Unite il cadavere del movimento abolizionista italiano è riesumato per celebrare questi vetusti rituali. Gli abolizionisti italiani in attività sono cinquanta persone, a esagerare forse cento, in gran parte donne che mantengono rapporti epistolari con condannati a morte solitamente americani. Al contrario di quanto accade nel mondo non abbiamo istituti che studino la pena capitale: non se ne occupano le università, non esistono biblioteche specializzate e nemmeno siti internet di valore scientifico. Da quando poi è morto Bobbio nessuno ha più scritto qualcosa di interessante e utile sulla pena capitale e quando ci hanno provato avrebbero dovuto bruciare le bozze. Per fortuna nel mondo ci sono attivisti, giuristi, avvocati e professori che fanno anche il nostro lavoro.

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